Passeggiare seguendo i resti di una muraglia italica, ripercorrere le peregrinazioni di Dante tra Verona e Soave, lasciarsi incantare dalle raffigurazioni del Lago realizzate da Goethe, fino ad arrivare ai campi di battaglia contro l’esercito austriaco. Castelli e fortificazioni non mancano nel territorio veronese: tracce più o meno imponenti di storia economica, politica, culturale e artistica, disseminate in tutta la provincia ed entrate a pieno diritto anche nella sua conformazione paesaggistica. Una breve guida ad alcuni di questi monumenti, per essere pronti a esplorarli.
Lago di Garda Veneto – Castello Scaligero di Malcesine. Il colore chiaro della torre principale in contrasto con il blu del Lago e del cielo dona un forte impatto visivo al castello di Malcesine, che tra l’altro offre una incomparabile vista panoramica dalla piattaforma del “Rivellino” e dalla stessa torre. Monumento nazionale dal 1902, il Castello ospita il Museo di storia Naturale. Nella “Sala Goethe”, che in precedenza era una polveriera costruita dagli Austriaci, sono esposte le immagini del lago e del Castello che Goethe stesso aveva realizzato durante il suo viaggio in Italia. www.visitmalcesine.com/it/castello-scaligero-malcesine-lago-garda/42
Procedendo verso sud lungo il litorale del lago, a Peschiera del Garda, vale senz’altro una sosta per la visita alla città fortificata, dichiarata Patrimonio Unesco. La cinta muraria Cinquecentesca a pianta pentagonale custodisce il centro storico, accessibile attraverso imponenti porte. https://www.lagodigardaveneto.com/index.cfm/it/peschiera-del-garda/
Verona – Castelvecchio. Attraversando il Ponte di Castelvecchio si arriva all’omonimo Castello, uno dei punti di interesse da non perdere a Verona: oggi ospita il Museo civico, che conserva sculture, dipinti, affreschi e una collezione di armi esposta nella Torre del Mastio. Questa fortezza fu fatta costruire da Cangrande II della Scala ma al suo interno venne collocata, in tempi recenti, anche una statua del suo predecessore, Cangrande I, che aveva offerto ospitalità a Dante presso la sua corte durante l’esilio del Poeta da Firenze. Tra le torri del castello vi è anche un giardino pensile. https://museodicastelvecchio.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=42545
Valpolicella – Forte Masua. Questa fortificazione, decisamente più recente, è stata costruita tra il 1880 e il 1885 come contrappunto di difesa contro l’esercito austriaco. Situato sul monte omonimo a un’altitudine di circa 940 metri, sovrasta la Valle dell’Adige e racconta una storia decisamente più vicina ai giorni nostri. Venne poi adibito a deposito dopo la prima guerra mondiale e in seguito definitivamente dismesso. Oggi è di proprietà privata ma rappresenta una piacevole tappa e di interesse storico per un giro in bici nella Valpolicella.
Lessinia – Castello di Tregnago. Anche questo castello era stato costruito dagli Scaligeri a scopo difensivo: si trova infatti su un promontorio ed era stato concepito per poter ospitare persone e greggi al suo interno. Venne donato al comune di Tregnago da Cangrande della Scala nel 1328. Oggi rimangono solo alcuni resti dell’intera struttura, risalente all’XI-XII secolo. Di particolare pregio la Torre dell’orologio che, pur diroccata, conserva un affresco del 1400 di un autore sconosciuto. www.castelloditregnago.it
Soave, est veronese – Castello di Soave. Con la caratteristica merlatura che svetta tra le colline dei vigneti, il Castello di Soave è una fortificazione costruita a scopo difensivo contro le incursioni degli Ungheri e vanta, dai suoi camminamenti, una spledida vista che arriva fino ai Monti Lessini. Ebbe origine probabilmente nel X secolo e, nel corso della storia è passato sotto il controllo di diverse famiglie, tra cui, oltre ai Della Scala, anche i Visconti. Tra gli illustri visitatori di questo castello, secondo la tradizione ci fu anche Dante Alighieri, nel periodo in cui fu ospite di Cangrande della Scala. www.castellodisoave.it
Pianura Veronese – Castello Scaligero di Villafranca di Verona. Iniziato nel 1199, venne ultimato parecchio tempo dopo: rientrava infatti in un più ampio sistema difensivo che lo collegava ad altri quattro castelli (Borghetto, Valeggio, Gherla e Nogarole Rocca), tramite una muraglia di 13 chilometri, detta il Serraglio, terminato nel 1345 e di cui oggi restano solo alcune tracce. Fu abbandonato dopo la seconda metà del 1400 e recuperato da privati che lo acquistarono e restaurarono alcuni secoli dopo. L’orologio che campeggia oggi sulla torre principale risale al 1890, quando fu riscostruita la torre stessa.