Chi dice Stupinigi pensa innanzitutto alla magnifica Palazzina di Caccia, gioiello barocco che, insieme alle altre Residenze sabaude, è dal 1997 Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Ma Juvarra non si limitò a plasmare soltanto quest’opera d’arte: nel suo progetto tenne conto di tutto il territorio circostante, disegnando un “unicum” destinato a soddisfare i cerimoniali di caccia, che nel Settecento erano particolarmente fastosi e rappresentavano una parte essenziale della vita delle Corti reali, tra cui quella sabauda. Di quell’epoca il territorio di Stupinigi ha mantenuto boschi e praterie, rondò e rotte di caccia, campi coltivati e prati che, visti dall’alto, si mostrano come un razionale reticolo di percorsi nel verde, con al centro la Palazzina e la sua cupola, su cui campeggia il famoso cervo (un tempo dorato, il cui originale è conservato all’interno del museo).
La Palazzina, dunque. Ma anche tutto quello che c’è attorno: una vasta area verde protetta, di circa 1700 ettari, al cui interno si trovano sette cascine storiche, resti di antichi manieri come il Castello di Parpaglia e il Borgo del Concentrico che contiene i poderi juvarriani disposti ai lati del vialone centrale (Viale Torino), proprietà della Regione Piemonte che li acquisì nel 2009 dalla Fondazione Ordine Mauriziano. A quest’ultima resta invece la Palazzina, il giardino interno alla cinta, gli edifici dell’esedra semicircolare di fronte e il Castelvecchio Tutta quest’area, di grande interesse storico, architettonico, agricolo e naturalistico, è dal 1991 Parco naturale e – insieme alla Mandria e alle riserve naturali della Vauda, del Ponte del Diavolo e del Monte Lera – è sotto la tutela dell’Ente di gestione delle Aree protette dei Parchi Reali.
Tra gli altri Enti che stanno cercando un rilancio di questo distretto, oltre alla Soprintendenza, alla Regione, alla Città metropolitana e al Comune di Torino, alla Fondazione Ordine Mauriziano, vanno citati i Comuni firmatari del “Protocollo d’intesa per la valorizzazione e lo sviluppo dell’area di Stupinigi”, approvato dalla Giunta regionale nel 2017, vale a dire Beinasco, Candiolo, Nichelino, None, Orbassano e Vinovo, sei comuni che totalizzano una popolazione di circa 100mila abitanti e si coordinano attivamente per la promozione del territorio