In un anno da archiviare al più presto, le buone notizie arrivano dalla cucina italiana nel mondo, capace di mettere in mostra una straordinaria capacità di resilienza e innovazione. È quanto emerge dalla guida digitale Top Italian Restaurants, al suo quarto anno, che monitora da vicino l’evoluzione della cucina tricolore all’estero raccontando il lavoro virtuoso dei migliori ristoranti, premiati con le forchette, trattorie e bistrot con i gamberi, wine bar ed enotavole con le bottiglie e pizzerie con gli spicchi. In totale sono oltre 700 i locali selezionati in più di 100 città nel mondo. Le metropoli con più premi? New York, Tokyo, Parigi e Singapore.
“In questi 4 anni abbiamo stimolato una sana competizione, valorizzando un percorso di crescita senza precedenti della ristorazione italiana nel mondo, la vera forza motrice del nostro export enogastronomico, uno dei pochi comparti capaci di tenere anche in questo 2020”, commenta Paolo Cuccia, presidente del Gambero Rosso. All’estero è record di aperture di pizzerie, pastifici e piccoli bistrot, le poche chiusure riguardano invece la ristorazione d’albergo fine dining. “Quest’anno è emersa tutta la capacità manageriale, tipicamente italiana, di far fronte alle emergenze: flessibilità e creatività hanno saputo far quadrare i conti e insieme rinnovare l’offerta gastronomica”, fa notare Luigi Salerno, AD del Gambero Rosso.
I sette premi speciali sintetizzano al meglio il lavoro della guida curata dal giornalista Lorenzo Ruggeri. La Pizzeria dell’Anno si trova all’ombra della Tokyo Tower: è Peppe Napoli sta’ ca’’ di Giuseppe Erricchiello, pizzaiolo di grande talento e tenacia; il Ristorante dell’Anno premia la solidità e serietà della famiglia Cerea, capace di riproporre in Cina uno standard qualitativo eccezionale, Da Vittorio a Shanghai; lo Chef dell’Anno è Mario Gamba del ristorante Acquarello di Monaco di Baviera, che ha sfruttato al meglio le possibilità del delivery, continuando a proporre una cucina creativa e territoriale, rinnovando un repertorio inesauribile, il suo ristorante è attivo dal 1994; la Carta dei vini dell’Anno è invece a Bordeaux, quella del delizioso bistrot TentaziOni di Johanna e Giovanni Pireddu, una collezione d’autore di piccoli produttori interamente votati all’amore per il territorio italiano; il Ristorante Emergente è Mono a Edimburgo, un format contemporaneo che punta forte su ricette vegetariane, essenzialità dei sapori e una sana e mirata contaminazione; l’Apertura dell’Anno è quella dello chef siciliano Accursio Lota, che si è messo in proprio con il Cori Pastificio Trattoria a San Diego; infine, il Premio Guardiano della Tradizione va quest’anno al ristorante Da Emma a Montreal: una cucina fatta di gesti, sapori tradizionali e genuini proprio come Emma Risi, energica e inimitabile cuoca dall’accento romano d’altri tempi. La guida è consultabile gratuitamente sul sito: www.gamberorossointernational.com/restaurants