E’ il titolo del convegno digitale, Elle Decor Italia, brand internazionale di design, interiors e architettura, si pone come obiettivo l’apertura di un tavolo di confronto sul cambiamento che oggi sta interessando il settore dell’hospitality nell’era post-pandemia. L’ospitalità rappresenta un tema di grande interesse per Elle Decor Italia che, da tempo, propone progetti d’autore dedicati alla relazione tra nuovi stili di vita ed evoluzione del settore.
Sottolineando l’importanza della sinergia tra istituzioni, associazioni di categoria, designer e imprenditori, la giornata di lavori ha visto proporre idee e nuove direzioni da intraprendere, a favore di un mondo che gioca un ruolo centrale nell’economia del Paese.
A moderare la sessione di lavoro aperta da Giacomo Moletto, Country Manager di Hearst Italia, Livia Peraldo Matton, direttore di Elle Decor Italia che ha spiegato il convegno si inserisce nell’ambito di Elle Decor Grand Hotel, la mostra-installazione nata con l’intento di riflettere sull’evoluzione costante del concetto di hôtellerie, inaugurata a novembre 2020, e sviluppata in digitale, è giunta alla sua quinta edizione. “In un momento come questo, in cui il mondo dell’ospitalità sta soffrendo moltissimo, da un lato per le chiusure, dall’altro per i mancati arrivi dall’estero, ci è sembrato necessario un momento di riflessione collettiva. Ecco, quindi, l’idea di un convegno digitale, in cui professionisti, architetti e stakeholder di vario tipo possono entrare in contatto.”
Giorgio Palmucci,Presidente di Enit, Agenzia Nazionale del Turismo, ha presentato una sintesi sull’andamento del settore del Turismo nel 2020, tracciando gli scenari di medio e lungo termine. “Le restrizioni che hanno coinvolto a livello globale il settore dei viaggi hanno impattato negativamente anche sull’Italia che nel 2020 ha subito una perdita poco inferiore rispetto alla media europea sia in termini di arrivi che di ricavi. L’anno appena trascorso sarà ricordato per la grande assenza dei visitatori internazionali (-71% rispetto al 2019) e dal forte impatto che questo vuoto avrà prodotto sulla spesa turistica (-30,2 mld di € rispetto al 2019). L’anno che ci aspetta, benché distante dai risultati del 2019, vedrà riaffacciarsi seppur timidamente i viaggiatori stranieri e una parte del mercato domestico entrambi desiderosi di voler tornare a visitare le nostre belle località”
Nella tavola rotonda “L’evoluzione dell’offerta ricettiva italiana: il punto di vista delle associazioni di categoria”, Magda Antonioli, Direttore ACME dell’Università Bocconi di Milano, ha presentato le macro tendenze economiche e sociali in atto: “Progettare una nuova ospitalità per il turismo italiano significa ripensare l’offerta ricettiva, tenendo conto e ascoltando i trends della nuova domanda e dei consumi in era post Covid e allo stesso tempo approfittarne per ridefinire e qualificare le nostre strutture. Investimenti sia nelle strutture che nei modelli di governance, accrescere la produttività anche di sistema e a livello territoriale con recuperi di aree minori e identità territoriali tipiche dell’italian way of living sono alcuni degli esempi proposti”.
A seguire il punto di vista dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi: la Vice Presidente Maria Carmela Colaiacovo ha fatto il punto sulla situazione degli alberghi in Italia e definito le caratteristiche della nuova ospitalità: “Ripensare gli spazi sulle nuove necessità della clientela post Covid. Soluzioni che richiedono attenzione ed investimenti per garantire un soggiorno sereno e in totale sicurezza. Per questo gli spunti e le suggestioni raccolte in questa giornata con Elle Decor Italia hanno come obiettivo quello di fornire alcune soluzioni pratiche per intervenire coerentemente sulla struttura in modo pragmatico ed efficace. Interventi necessari per ripartire ma che rischiano di pesare ulteriormente sulle aziende già provate dalla crisi. Ancora una volta dobbiamo sollecitare Governo e Istituzioni per il potenziamento delle misure per la riqualificazione. Le nostre aziende hanno bisogno di aiuti per sopravvivere ma anche per una ripartenza bruciante quando finalmente si potrà tornare a viaggiare”.
A chiudere la tavola rotonda, il contributo di Assarredo, con l’intervento del Presidente Maria Porro, che ha messo in luce il concetto di ospitalità made in Italy a 360° evidenziando la centralità del concetto di qualità del luogo dedicato all’ospitalità e che gli arredi e il design italiano possono contribuire a sostenere e ad elevare. Porro ha confermato inoltre che il design e l’arredo italiano sono al servizio e in ascolto delle esigenze degli albergatori per proporre soluzioni abitative adeguate alle rinnovate esigenze della domanda. Per questo, auspica un contributo fattivo al fine di offrire un’ospitalità che sia inclusiva e allo stesso tempo di alta qualità.
La seconda parte del convegno ha visto protagonisti della tavola rotonda “Progettare l’hotel di domani: la visione degli architetti”i designer coinvolti dal 2016 a oggi nel progetto di Elle Decor Grand Hotel, per condividere il proprio punto di vista su come l’emergenza sanitaria abbia modificato la sensibilità delle persone nei confronti dei luoghi dell’accoglienza e per dare la propria visione su l’ospitalità di domani.
Piero Lissoni ha dichiarato che “Gli alberghi per noi sono sempre state creature complesse, disegnate come multidisciplinari e multifunzionali, progettate per fare diverse cose, così come fortemente legate e interconnesse con il luogo in cui sorgono. Il tutto viene poi cucito con l’architettura. La sostenibilità è sempre stata una richiesta specifica e connaturata ai nostri progetti, dall’utilizzo dell’acqua, alla gestione delle temperature oppure l’utilizzo corretto dei materiali, così come abbiamo sempre pensato alla costante sanificazione dei luoghi e al distanziamento naturale negli ambienti”.
Patricia Urquiola, definendo i fattori per la progettazione in epoca post Covid, ha sottolineato la necessità di una maggiore integrazione tra architettura e interior design, in una compartimentazione tra spazi pubblici e spazi privati dove il verde avrà sempre maggiore rilevanza. Un hotel “emozionale” in grado di fornire esperienze per ospiti e per cittadini, supportato dalla tecnologia per l’erogazione di servizi personalizzati e capace di generare valore e lavoro per la comunità.
Patricia Viel ha affermato che le conseguenze dello shock culturale della pandemia travolgono soprattutto il mondo delle percezioni su sicurezza, rischio, rituali di condivisione molto meno le geometrie degli spazi o l’organizzazione delle funzioni. Il progetto dovrà trovare i sostituti del contatto con l’essere umano, con il cibo, con le cose, lavorando ad una modalità di integrazione che favorisca una routine di igienizzazione che non evochi il pericolo ma la cura, trovando nuove chiavi di intimità e di comfort.
Lyndon Neri e Rossana Hu sono convinti che “è fondamentale per noi imparare ad affrontare la condizione attuale guardando all’idea di “Total Design” proposta da alcuni dei nostri predecessori, che sono alcuni dei grandi designer e pensatori del nostro tempo”.
Per Matteo Thun e Antonio Rodriguez “l’architettura e il design “conscious”, consapevole, garantiscono benessere fisico e mentale, favorendo la relazione tra le persone e l’ambiente. Il nostro approccio: Timeless, Human, Simplicity”.
Roberto Palomba e Ludovica Serafini hanno dichiarato che “Solo lavorando su progetti di valorizzazione, si può tenere conto e far così diventare valori, situazioni momentanee legate ad eventi come quello della pandemia. Con l’uomo centro di ogni nuovo sviluppo, per rigenerare attraverso il progetto di valorizzazione, il territorio e la sua economia”.
Proseguendo con le case history “Il Palazzo dell’Agricoltore di Parma: un hotel rigenerativo”, è stato presentato il primo hotel che vanterà la certificazione B Corp, il riconoscimento riservato alle sole aziende che manifestano una particolare sensibilità sociale e ambientale, unita alla trasparenza dei risultati rivolti verso gli stakeholder. Alessandro Chiesi Imprenditore settore farmaceutico Presidente ParmaIociSto, ha affermato: “Il progetto del Palazzo dell’Agricoltore rappresenta per noi non soltanto un’opportunità commerciale, ma soprattutto una nuova occasione di valorizzare la nostra città, il suo heritage culturale e la sua evoluzione futura. L’edificio Anni 40, dalle linee pulite e imponenti tipiche dell’architettura razionalista del tempo, ospiterà un progetto innovativo, guidato dal desiderio di promuovere una profonda rigenerazione urbana e di creare valore duraturo e condiviso sul territorio, con un’apertura globale e un focus locale al tempo stesso. L’aspirazione di portare anche nel progetto ospitalità il modello B Corp che, come azienda, Chiesi ha già abbracciato, è particolarmente sfidante e interessante. Vogliamo fare qualcosa di nuovo, di unico, che rappresenti una vera e propria destination per la comunità di Parma e per i suoi visitatori”.
Davide Bollati imprenditore settore cosmetico Vice Presidente Regenerative Society Foundation, ha proseguito sostenendo che “Il concept che sta dietro la trasformazione del Palazzo dell’Agricoltore parte dal rapporto tra uomo e natura, dall’armonia che questo produce, passando attraverso un’idea di benessere olistico che pervade tutte le funzioni e i servizi all’interno del nuovo complesso: dalle guest room nella sua funzione primaria di albergo, al food & beverage, la spa e le aree retail, dedicate agli ospiti ma anche alla comunità locale; dagli spazi destinati a co- e pro-working, alla zona ‘long stay’ ed eventi. Il tutto realizzato secondo i valori centrali di sostenibilità, bellezza, sviluppo culturale e valorizzazione delle eccellenze del territorio: uno stile di vita italiano in cui salute e benessere, arte ed estetica, rigenerazione ambientale e sociale si incontrano e diventano punto di riferimento per la comunità internazionale. Questa è la visione che ci guida e che vogliamo realizzare”.
In chiusura, il Convegno ha raccolto l’intervento di Lorenza Bonaccorsi, Sottosegretario del Ministero per le attività culturali e per il turismo, che ha confermato l’attenzione delle istituzioni per preservare e rilanciare questo settore così importante per il Made in Italy: “Lo scenario del settore del turismo è completamente stravolto dagli effetti economici della pandemia. Oggi in Italia la quasi totalità delle strutture ricettive è chiusa o sta riaprendo ora. Dovremo prepararci ad una richiesta diversa di turismo, non solo per le regole previste dall’Oms coi protocolli sanitari ma anche dai risvolti che i mesi di blocco legati alla pandemia hanno avuto sul vissuto dei cittadini. Non tutto sarà subito come prima e forse chissà se mai tornerà quel mondo per come l’abbiamo conosciuto. Quest’anno l’Italia guiderà anche il G20 e sarà quella l’occasione per ripensare, insieme agli altri Paesi, anche l’intera offerta turistica alla luce di queste nuove esigenze che il turista dei prossimi anni vorrà trovare, a partire dal sistema dell’ospitalità. Oltre ciò, sono sempre più convinta che la direzione che dobbiamo intraprendere, e che in parte abbiamo già intrapreso, è quella di una concezione sostenibile e meno impattante per i territori. L’Unwto ha sottolineato la necessità di ricostruire l’industria del turismo in un modo che sia “sicuro, equo e rispettoso del clima”. Sono convinta che la resilienza di questo settore possa divenire tale e trasformarsi anche in capacità di crescita, solo se inquadrata in uno schema che sappia guardare oltre i vecchi steccati, che sappia ripartire, appunto, dalla fantasia, la creatività, l’estro dei progettisti italiani e da una concezione più sostenibile dell’idea stessa del viaggio”.
Il Convegno digitale, che ha registrato oltre mille partecipanti, è visibile su elledecor.com/it .