Il maestro della luce marionanni è Visiting Director 2021del Museo Marino Marini di Firenze.
Per marionanni la luce è arte: è materia e concetto, è forma e azione tanto nello spazio, quanto nell’immagine.
Una visione che, come evidenzia la Presidente del Museo Patrizia Asproni, corrisponde all’anima del luogo: « Quella del Visiting Director è una figura inedita in ambito museale ed è stata introdotta dal Museo Marino Marini. È, anzi, un caso unico al mondo. Nell’obiettivo di arricchirsi dell’esperienza di personalità di alto profilo, il museo è diventato un centro di elaborazione culturale di respiro internazionale. Negli scorsi anni questo incarico è stato dato a Dimitri Ozerkov, responsabile del Dipartimento di Arte Contemporanea del Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, e Fatma Nait-Yghil, direttrice del museo nazionale del Bardo di Tunisi .
L’originale, poetica programmazione di marionanni – prosegue Asproni – porta nel futuro la potenza di una lezione antica. Ricordiamo, infatti, che il Museo Marini non solo ospita le opere di uno dei più grandi scultori italiani, ma è espressione straordinaria della storia dell’architettura italiana, testimoniata dalla Cappella Rucellai di Leon Battista Alberti, nonché dal restauro e dall’allestimento realizzati dagli architetti Bruno Sacchi e Lorenzo Papi».
Marino Marini era pittore, incisore, scultore. Leon Battista Alberti era pittore, architetto, poeta, erudito, filosofo e letterato. marionanni è progettista, artista, artigiano, poeta.
Lavora e studia nel suo museo Virgola a Bologna, attualmente è impegnato in un’opera monumentale che articola, in dodici volumi, il suo pensiero e relaziona le arti, le discipline del sapere alla luce. Conoscenze che il maestro della luce ha maturato lavorando con architetti tra
cui David Chipperfield, Marco Costanzi, Kengo Kuma,
John Pawson, Elisa Valero Ramos, Peter Zumthor, nonché sviluppando progetti per istituzioni di prestigio, come la Royal Academy of Arts a Londra, e i più importanti musei del mondo, ultimo l’ampliamento del Kunsthaus di Zurigo. Di recente marionanni ha vinto un concorso internazionale
per l’Ahlambra di Granada, proprio con l’architetto Valero Ramos. Negli ultimi mesi ha scritto e progettato la luce per opere come il Mosè di Michelangelo, l’Annunciata di Antonello da Messina a Palazzo Abatellis di Palermo, la collezione dei Torlonia ai Musei Capitolini di Roma e Casa Batllò a Barcellona. Nel caldo, magico dialogo con la luce, dunque, marionanni porta arte e lavoro: “abbiamo il dovere di lavorare per la nuova corrente rinascimentale – dichiara marionanni –
e costruire una nuova consapevolezza dell’uomo. lo sviluppo del pensiero deve maggiore rispetto della natura, del senso della misura. l’autenticità deve tornare un valore”. L’imponente scultura
Gruppo equestre dell’Aja , collocata nello spazio centrale del Museo Marini, è immersa nella luce naturale non a caso. Marino Marini considerava, infatti, la luce veicolo di stupore e chiave di lettura della propria opera: «Come nell’amore, nell’arte non si può spiegare tutto, certe parti rimangono nell’ombra luminosa del mistero» scrive l’artista. Per questo il 2021 ci porterà nella metaluce di marionanni, per il quale progettare è voce del verbo amare: «per il museo marino marini
desidero sviluppare un programma che cabla le parti in una totalità tra opere, architettura, fotografia e luce: solo quando tutte le arti si uniscono, si raggiunge l’incanto e tutto diventa poesia»