Nel 2010 la Dieta Mediterranea entra a far parte, per Unesco, dei Patrimoni Immateriali dell’Umanità.
L’etimologia del termine dieta, come sappiamo, contempla non solo la sana alimentazione, ma anche la soddisfazione di bisogni psicologici di benessere e relazione, il rispetto del giusto ritmo di vita e dunque indirettamente anche quello del territorio che ci offre i prodotti e l’ambiente necessari.
Se tradizionalmente la Dieta Mediterranea è stata proposta nella classica rappresentazione piramidale – pur nel tempo rivista con l’aggiunta anche di tutte le necessità diverse dal buon cibo – oggi gli Autori de “Il Mediterraneo, tempio della dieta propongono un modello nuovo, disegnato a forma di tempio, dove basamento, colonne, capitelli, fregio e architrave ospitano, ognuno, gli elementi che concorrono a fornire il quadro completo degli aspetti che l’uomo deve prendere in considerazione per il proprio benessere psicofisico e il giusto stile di vita.
Il modello tiene conto delle indicazioni nutrizionali (fondandosi su soli quattro gruppi alimentari), degli aspetti culturali, della biodiversità, della tradizione, del rapporto con il territorio, della sostenibilità.
Il tempio, modello architettonico ancora oggi insuperato e carico di valenza simbolica, consente con grande agilità di lettura di proporre le due dimensioni materiale e immateriale, rispondendo pienamente alle ragioni della scelta dell’Unesco, su una dieta che “coinvolge una serie di competenze, conoscenze, rituali, simboli e tradizioni riguardanti le colture, la raccolta, la pesca, l’allevamento degli animali, la conservazione, la lavorazione, la cucina, e in particolare la condivisione e il consumo di cibo”.
Questo volume propone al lettore – attraverso un’analisi storica, antropologica e nutrizionale che le diverse competenze degli autori permettono – un percorso innovativo per considerare la Dieta Mediterranea non solo patrimonio dell’umanità, ma anche una ricchezza personale, e un vero e proprio modo di essere.
“IL MEDITERRANEO, TEMPIO DELLA DIETA” di Elisa Ascione, Elisabetta Bernardi, Silvana Chiesa, Giuseppe Pulina. Contributi di Adolfo Leoni ed Emanuele Luciani.