IBM propone l’uso di piattaforme aperte e tecnologie all’avanguardia, una massima attenzione alla sicurezza e collaborazione tra aziende pubbliche e private, per un rapido ritorno alla normalità
Cosa possiamo aspettarci al termine della pandemia? Che tipo di realtà ritroveremo nelle interazioni sociali ed economiche quando torneremo ad una situazione di ‘normalità’? È a tutti evidente come la pandemia abbia fortemente impattato settori economici in cui la socialità e il movimento delle persone sono alla base dei servizi e dei prodotti che le varie aziende erano abituate a offrire. Basti pensare a settori quali il turismo, la ricettività alberghiera – che secondo Federalberghi ha registrato una perdita di 13,5 miliardi di euro nel 20201 –, la ristorazione, i trasporti e l’intrattenimento – con un calo della spesa del pubblico pari al 73% rispetto al 2019, secondo l’Osservatorio dello Spettacolo di SIAE2. Poiché tali servizi avevano basato la propria attrattività e interconnessione a livello internazionale, la pandemia ha creato un problema globale che richiede una soluzione globale.
La Commissione Europea ha avviato i lavori per cercare di ripristinare in tutta sicurezza la libera circolazione delle persone all’interno dell’Unione e alla fine di gennaio ha pubblicato le linee guida di interoperabilità per riconoscere la validità del certificato di vaccinazione anti-Covid in tutti i 27 Paesi3. Parallelamente, tutte le nazioni al mondo hanno incominciato a perseguire i propri piani di vaccinazione della popolazione e man mano che le percentuali di persone vaccinate saliranno, i Governi valuteranno come far ripartire i settori economici che sono stati fermati durante l’epidemia.
È pertanto necessario che il certificato di vaccinazione di ogni individuo sia non solo un documento che ‘contabilizzi’ l’avvenuta prestazione clinica per il sistema sanitario, ma che rappresenti un documento utile al cittadino per permettergli l’accesso a servizi in cui il distanziamento sociale è difficile da mantenere o da rispettare, adempiendo ai principi e agli articoli del Regolamento per la protezione dei dati personali (GDPR) in Europa e in altri Paesi.
Un certificato elettronico di vaccinazione per il ritorno alla normalità
IBM ha sviluppato l’applicazione ‘Digital Health Pass’, che rappresenta un modello di condivisione sicuro e trasparente capace di connettere tutti gli attori di un ecosistema e che permette al cittadino di conservare il controllo delle proprie informazioni sanitarie, decidendo di volta in volta con chi condividerle in modo sicuro, verificabile e affidabile: uffici, compagnie aeree, aziende di trasporto, controlli di frontiera, aziende dell’entertainment come cinema e stadi, fino alle istituzioni ed enti sanitari.
La piattaforma funziona in quattro semplici passi4:
- qualsiasi ente sanitario che eroga il vaccino ad un cittadino genera un certificato verificabile e immodificabile e lo invia alla piattaforma;
- l’individuo riceve il certificato e lo carica nel suo telefono in modo da poterlo condividere con ogni organizzazione che lo richieda tramite un semplice QR Code;
- l’organizzazione verifica la veridicità del certificato e l’aderenza ai requisiti stabiliti per l’accesso ai servizi;
- le organizzazioni autorizzate possono accedere alle informazioni in qualsiasi momento, avendo la certezza del dato.
In diverse nazioni si incomincia ad utilizzare la soluzione di IBM.
Ad esempio, nel Regno Unito, IBM ha stabilito un ecosistema scalabile di fornitori di test COVID-19, tra cui Prenetics, l’azienda globale di salute digitale, Circular 1 e Oxford Nanopore, che hanno integrato l’applicazione ‘Digital Health Pass’ nei propri flussi di lavoro. Un tale coordinamento consente all’ecosistema di effettuare test su scala e permette a IBM di sviluppare l’infrastruttura necessaria per aiutare le organizzazioni di tutte le dimensioni a implementare ‘Digital Health Pass’ per realizzare i vantaggi del test proattivo.
In aggiunta all’applicazione ‘Digital Health Pass’, IBM ha realizzato anche soluzioni per la gestione logistica della distribuzione dei vaccini e, in collaborazione con SalesForce, la piattaforma per la gestione e controllo del piano vaccinale nazionale e regionale.
Grazie alla sua presenza globale, IBM ha potuto constatare che la difficoltà principale non è tecnologica o sanitaria, ma la vera sfida è la cooperazione di più organizzazioni con cui i cittadini interagiscono ogni giorno, dai datori di lavoro alle scuole ai centri sanitari e agli uffici governativi. Tali soggetti hanno interessi diversi nell’utilizzo del certificato vaccinale, e la decisione sulle modalità di condivisione devono essere governate dal cittadino stesso.
Affinché questo accada ci deve essere interoperabilità, flessibilità e fiducia. Con cloud ibrido, blockchain e AI, IBM ha incorporato in ‘Digital Health Pass’ tutti gli ingredienti necessari per contribuire ad accelerare la trasformazione digitale e il ritorno alla normalità in sicurezza, favorendo la ripresa di tutte le attività economiche e sociali.
1 Centro Studi Federalberghi, “L’impatto del Covid-19 sull’ospitalità italiana”, 11 gennaio 2021
2 Osservatorio dello Spettacolo SIAE, Confronto primo semestre 2020 vs 2019, novembre 2020
3 Guidelines on proof of vaccination for medical purposes – basic interoperability elements, Gennaio 2021
4 IBM “Rising to the moment with blockchain – Healthcare and life sciences”