Per il Dantedì, giovedì 25 marzo tutta l’Italia risuonerà delle parole e dei versi del Sommo Poeta.
Il Comune di Verona celebra l’evento con letture, dialoghi, video, e conferenze con studiosi illustri italiani e stranieri, attori, esperti di storia dell’arte medioevale, italianisti e dantisti, all’insegna del pensiero di colui che oltre alla nostra bella lingua, ci ha trasmesso un patrimonio di valori ancora importante per la contemporaneità. Uno per tutti: Considerate la vostra semenza / fatti non foste per viver come bruti / ma per seguir virtute e canoscenza (Inferno, XXVI, 118-120).
La città scaligera ha inaugurato, lo scorso dicembre, un palinsesto di iniziative multidisciplinari, che vedono la collaborazione sinergica delle principali istituzioni culturali veronesi, per le celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante e il suo legame speciale con Verona: Dante a Verona 1321 – 2021 (danteaverona.it).
Verona fu per Dante seconda casa dopo l’esilio da Firenze: la Commedia è ricca di riferimenti alla città veneta e ai suoi personaggi storici, in particolare a Cangrande della Scala, signore di Verona.
È Cacciaguida, antenato di Dante, a parlargli di Cangrande, nel Paradiso, quando gli profetizza l’esilio da Firenze e il rifugio a Verona, sotto la protezione dei Della Scala, e in particolare di Cangrande, uomo dalle notevoli virtù militari, politico scaltro e generoso mecenate.
Nel secondo decennio del Trecento Dante risiedette a lungo a Verona e a lui dedicò il Paradiso. L’Epistola che gli indirizzò, in latino, contiene la dedica della terza Cantica: «…e perciò molto a lungo esaminai i poveri doni che potevo farvi e ne misi qualcuno da parte e poi li riesaminai attentamente domandandomi quale fosse il più degno di voi e a voi più gradito.
E non riuscii a trovare niente tanto adatto a vostra altezza quanto la suprema cantica della Comedìa che s’adorna del titolo di Paradiso. Questa, con la presente epistola che assolve perciò le funzioni di un epigramma di dedica, metto sotto il vostro nome, questa vi offro, questa vi affido» (Epistola a Cangrande, XIII, 10-11).
«Le celebrazioni e in particolare il Dantedì sono un’opportunità speciale per la città scaligera, che attraverso questa ricorrenza, potrà far conoscere, in Italia e nel mondo, i tanti aspetti storico-culturali che la legano al Sommo Poeta – ha evidenziato il sindaco Federico Sboarina –. Queste celebrazioni, lo dico con grande orgoglio, gettano una luce, per taluni inedita, sul ruolo che la terra scaligera ebbe nella vita di Dante. Un legame evidenziato anche nel ricco e articolato programma di eventi che si terranno a Verona nel corso di tutto il 2021. Grazie alla stretta collaborazione tra numerose istituzioni e associazioni culturali del territorio, per questa ricorrenza è stato preparato un calendario di iniziative multidisciplinari, in grado di attrarre un pubblico intergenerazionale ed estremamente diversificato. La figura di Dante, infatti, non può essere collegata solo alla letteratura, ma ci impone di ampliare la nostra visione su più aspetti della sua vita e del suo legame con la nostra città e la nostra storia».
«Il Dantedì diventa un’occasione di festa, in quel 25 marzo che è, secondo gli studi più accreditati, la data d’inizio del viaggio cantato nella Divina Commedia – aggiunge Francesca Briani, assessore alla Cultura. A Verona, il Dantedì sarà un programma concentrato e denso di eventi, articolato tra diverse discipline e linguaggi, per il grande pubblico e per gli specialisti, con ospiti internazionali: un viaggio nel tempo, nei secoli che ci separano da Dante così densi di letture, di visioni, di interpretazioni. E insieme sarà un viaggio nello spazio, dentro la città vissuta e amata da Dante e, da qui, aperto all’ampio orizzonte dei dantisti di tutto il mondo. Siamo grati a tutte le realtà cittadine che ci hanno coadiuvato nella ideazione e costruzione di questa giornata e a quelle istituzioni internazionali come il museo di Berlino che ci regalano la possibilità, unica, di godere della vista di capolavori come i disegni di Botticelli».
Aspettando il Dantedì, martedì 23 marzo alle ore 17, sul sito delle manifestazioni veronesi in memoria di Dante (danteaverona.it) ci sarà un ospite d’eccezione: il maestro Pupi Avati.
Dopo i saluti istituzionali dell’assessore alla cultura Francesca Briani, il regista dialogherà con il professor Paolo Pellegrini dell’Università di Verona, sul suo nuovo film che porterà in televisione la vita di Dante Alighieri. Modera l’incontro la giornalista Elisa Innocenti.
Il programma
La Verona di Dante: un viaggio in video con la regia di Fabrizio Arcuri e le musiche del compositore Giulio Ragno Favero, per condurre il pubblico nei luoghi del Poeta in città, con la narrazione della giornalista Francesca Barra che dà voce a un racconto, a partire da un testo originale della scrittrice Ginevra Lamberti. A intervallare il racconto, brani danteschi letti dall’attore Claudio Santamaria.
Dante’s box. Voci e suoni dalla Divina Commedia, tracce audio di 15 minuti ciascuna, che catapultano nella modernità 21 canti della Commedia. Le voci di attori e ospiti speciali come Lino Guanciale, Filippo Nigro, Isabella Ragonese, Vinicio Marchioni e Leo Gullotta si alternano, agli altri appuntamenti della giornata, permettendo agli spettatori di immergersi nei versi danteschi, resi più vividi da musiche originali. Il regista Fabrizio Arcuri e il musicista e compositore Giulio Ragno Favero hanno infatti immaginato un percorso nelle Cantiche a partire da una sonorizzazione che ne esalta i passaggi.
Francesca Rossi, storica dell’arte, direttrice dei Musei Civici di Verona, presenta, insieme alla collega Dagmar Korbacher, direttrice del Kupferstichkabinett dei Musei Statali di Berlino, l’immagine coordinata elaborata per le celebrazioni veronesi, legata alla mostra diffusa che animerà i luoghi danteschi della città nel corso dell’anno. L’immagine è ispirata a uno dei disegni di Sandro Botticelli per l’illustrazione della cantica del Paradiso che, eccezionalmente, il museo di Berlino renderà disponibile per la sezione della mostra intitolata Tra Dante e Shakespeare: il mito di Verona, in preparazione alla Galleria d’Arte Moderna “Achille Forti” (7 maggio – 3 ottobre 2021).
Le due direttrici racconteranno la storia dello straordinario nucleo di disegni botticelliani entrati nel 1882 nelle collezioni statali berlinesi, soffermandosi sulle ragioni per cui queste opere occupano un ruolo chiave nel progetto scientifico dell’esposizione veronese.
La filologa Lucia Battaglia Ricci, già docente all’Università di Pisa, membro del Comitato Scientifico per l’Edizione nazionale dei Commenti Danteschi, e autrice di numerose pubblicazioni tra cui Dante per Immagini (Einaudi) tiene una lezione per immagini dal titolo La Commedia e gli artisti: il caso Ugolino. Potente e insuperato intreccio di sublime patetico e orrore tragico, la storia di Ugolino è forse quella che ha goduto di più duraturo successo presso gli artisti che nel corso del tempo hanno tentato di tradurre in immagini le straordinarie invenzioni dell’Alighieri.
Omaggio a Francesca, videoconferenza dell’italianista Natascia Tonelli, dell’Università di Siena, che riflette sulla prima anima incontrata da Dante fra i dannati, Francesca da Rimini, protagonista di uno degli amori più celebri della letteratura. Alcuni studiosi ne deplorano la personalità sostenendo che Dante la raffiguri come cattiva lettrice, un’intellettuale di provincia un po’ attardata, e propongono per il suo personaggio la definizione di “Bovary del Duecento”. Secondo Natascia Tonelli, invece, i versi di Dante tratteggiano Francesca come una donna colta, che dà prova di conoscere la tradizione classica e la letteratura romanza, narrativa e lirica: ne incarna i valori con autonomia di giudizio e, con competente personalità, rivendica le proprie scelte.
L’attore Marco Pagani, legge un testo di Umberto Eco da Diario Minimo “Dolenti declinare”, rapporto di lettura destinato all’editore che dovrà decidere la pubblicazione di un nuovo testo… la Divina Commedia di tal Alighieri Dante. Il video è stato concesso in anteprima dagli autori del canale YouTube “Incursioni letterarie”.
La chiusura del Dantedì, alle 17.30, è affidata al dialogo in diretta tra il dantista Zygmunt Baranski dell’Università di Cambridge e il filologo Paolo Pellegrini dell’Università di Verona, autore del recentissimo libro Dante Alighieri. Una vita (Einaudi). La presentazione del volume è occasione per i due studiosi di confrontarsi sulle più recenti ricostruzioni biografiche del Sommo Poeta, sul rapporto di Dante con la realtà storica e culturale del Medioevo, sulla necessità di coniugare le esigenze della ricerca scientifica e quelle dell’alta divulgazione. Presenta l’incontro l’assessore alla cultura Francesca Briani.
Il 25 marzo si potrà avere anche un video-assaggio in anteprima della mostra Dante negli archivi. L’Inferno di Mazur allestita al Museo di Castelvecchio, a cura di Francesca Rossi, Daniela Brunelli, Donatella Boni (fino al 3 ottobre 2021), che propone al pubblico le 41 acqueforti e acquetinte che l’artista americano Michael Mazur produsse ispirandosi ai Canti dell’Inferno. Alle opere sono accostati brani danteschi tradotti dal poeta e scrittore statunitense Robert Pinsky, amico di Mazur. Dal 26 marzo, ogni giovedì fino alla riapertura del museo, sono in programma alle 16,30 visite guidate in streaming (info e prenotazioni segreteriadidattica@comune.verona.it).
Un altro video permetterà al pubblico di entrare in modo inedito dietro le quinte del restauro in corso della statua di Dante in Piazza dei Signori. La statua è opera di Ugo Zannoni, uno dei maggiori scultori dell’Ottocento veronese, cui è dedicata una mostra alla GAM fino al 5 ottobre. La sua fama è legata principalmente alla realizzazione di questo monumento-simbolo, inaugurato alle quattro del mattino nella notte tra il 13 e il 14 maggio del 1865 per scongiurare la reazione degli Austriaci, allora al governo della città scaligera, che vedevano in questo monumento il valore simbolico di italianità e di agognata libertà dallo straniero.
L’Arte dei Medici e Speziali era una delle sette Arti Maggiori delle corporazioni di arti e mestieri di Firenze di cui Dante fu uno dei membri più celebri. Non poteva mancare dunque in questa carrellata multidisciplinare di eventi, anche il binomio Dante/medicina. Sarà trasmesso il video “Dall’inferno del Covid…a riveder le stelle”, frutto del lavoro di un gruppo di Medici dell’AULSS 9 di Verona animati dalla volontà di trovare un fil rouge nel concetto “umanità” tra la Divina Commedia di Dante Alighieri e il loro vissuto negli ospedali durante l’epidemia da Coronavirus, laddove l’umanità della cura è stata stravolta.
Spazio anche ai libri con le iniziative ideate dalla Biblioteca Civica: un trailer racconterà il progetto In viaggio con Dante, curato dai volontari del Servizio Civile Universale e da CoopCulture. Un assaggio del racconto in quattro video del viaggio di Dante sulla terra e nei tre Regni della Commedia, ricostruito attraverso i libri della Biblioteca Ragazzi. A seguire una nuova puntata dei #bookhunter, la caccia ai più bei tesori della Biblioteca Civica: in occasione del Dantedì il focus della caccia saranno alcuni libri “fuori formato” della Sala Dantesca, che raccoglie diverse edizioni della Divina Commedia e varie opere dantesche, studi e contributi sull’autore.
In ultimo, ma non certo per importanza, si segnala il contributo a questa giornata della Diocesi di Verona, tra le istituzioni principali che partecipano al tavolo delle celebrazioni dantesche: alle ore 21 andrà in onda su Telepace e sul Canale YouTube della Diocesi, una puntata dedicata a “Dante Pellegrino”. Il Vescovo Mons. Giuseppe Zenti e il prof. Stefano Quaglia condurranno il pubblico alla scoperta di Dante, uomo di fede e cultura, anche grazie agli interventi dei due vescovi di Firenze e Ravenna. Interverranno numerosi ospiti tra cui: don Bruno Fasani, Paolo Pellegrini, Maria Clara Rossi, Donato Pirovano. Il racconto sarà intervallato da letture di brani della Commedia letti da due giovani attori nei luoghi danteschi della città. Info: www.danteaverona.it