Associazione Maestri Sci Italiani e COL.NAZ. – Collegio Nazionale dei Maestri di Sci Italiani , a nome degli oltre 15 .000 Pro fessionisti della Neve e le oltre 400 Scuole esprimono soddisfazione nel prendere atto che nel decreto Sostegni (approvato ieri e atteso nel suo testo ufficiale in Gazzetta Ufficiale all’inizio della prossima settimana), finalmente si riconoscono, in uno specifico comma dell’art. 2, i Maestri e le Scuole di sci quali attori primari e sostanziali del comparto turistico montano che dovranno essere ristorati concretamente. Il lavoro svolto nell’ultimo periodo con serietà, abnegazione e misura da parte di AMSI e COL.NAZ. si è dunque concretizzato con il riconoscimento a pieno titolo dei Professionisti della neve quali realtà primaria e fondamentale del comparto del turismo montano ai quali sarà riconosciuto un adeguato sostegno.
I Maestri di Sci, va ricordato, dal marzo 2020 hanno sostenuto solo costi senza ricevere (finora) neanche 1 euro di “sostegno” e non bisogna dimenticare che, se tutto va bene, potranno ricominciare a lavorare, di regola, non prima del mese di dicembre 2021.
Fatto questo primo importante passo, AMSI e COL.NAZ. sono pronti per sedersi al tavolo con il Ministero per il coordinamento di iniziative nel settore del turismo, con il Ministero dell’economia e delle finanze, con il Ministero per gli Affari Regionali e le autonomie e con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano, per collaborare attivamente e dare il proprio supporto alla stesura del Decreto attuativo necessario per determinare le forme di riparto del fondo, che dovrà essere emanato entro 30 giorni.
Dichiarazione congiunta dei Presidenti Maurizio Bonelli (AMSI) e Giuseppe Cuc (Col.Naz.): “È stato fatto il primo importante passo grazie alla costanza, alla serietà e ad un metodo improntato più alla logica ‘del fare che dell’apparire’, con cui abbiamo interloquito prima con il Governo Conte e poi con il nuovo Governo Draghi, per far capire il ruolo e l’importanza dei Maestri di sci nell’economia della montagna. Abbiamo trovato in Parlamento e non, diversi amici che aldilà dello schieramento ci hanno sostenuto e aiutato. Il risultato fin qui raggiunto, conferma la bontà del percorso intrapreso ormai da mesi dalle Dirigenze AMSI e COL.NAZ. che in silenzio, attenzione, senza clamore ed estranei alle logiche dell’ingannevole conquista della fama attraverso la raccolta dei clik, hanno permesso di coltivare e sostenere il continuo contatto con la politica ed il Governo. Quanto previsto nel decreto è un ottimo risultato, certo è che deve essere adeguatamente sostenuto con le giuste risorse all’interno della dotazione dei 210 milioni come previsto nell’art. 2. Per questo chiediamo da subito ai Ministeri coinvolti nella ripartizione del fondo, di essere coinvolti così da ribadire, spiegare e sostenere la nostra proposta, già inviata al Governo Draghi nella quale evidenziamo che ai Maestri di sci è stato impedito di lavorare per un anno intero e non lo potranno fare di regola, fino al prossimo dicembre. Per queste ragioni, non solo la ripartizione del fondo dovrà adeguatamente considerare questi due anni di interruzione ma dovrà essere congrua, omogenea, progressiva e unitaria nel metodo e su tutto il territorio nazionale”.