Sono oltre 50. Fanno parte del mondo dello spettacolo, dello sport e del digital. Sono i VIP e gli influencer che hanno deciso di dire “no” all’acqua contaminata e non potabile bevuta, in Africa, da 319 milioni di persone.
In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, Azione contro la Fame, organizzazione umanitaria internazionale specializzata nella lotta contro le cause e gli effetti della fame e della malnutrizione infantile, li ha coinvolti per riaccendere i riflettori sulla carenza di acqua potabile nel continente africano e, in particolare, nell’africa subsahariana.
Tutti loro, esibendo la bottiglia “Water of Africa”, a partire da oggi, denunciano il nesso tra il consumo di acqua sporca e la malnutrizione. Water of Africa rappresenta l’acqua che milioni di persone, in Africa ma anche in altre aree del pianeta, raccolgono un po’ dovunque pur di dissetarsi. Il suo colore è giallo paglierino, talvolta marrone o rossastro. La bottiglia che la contiene dispone di un’etichetta che, anziché elencare le proprietà benefiche delle nostre acque “minerali”, annuncia quanto di più dannoso viene immesso nell’organismo con il suo consumo.
I testimonial
Cinema: Francesco Arca, Camilla Filippi, Marina La Rosa, Miriam Candurro, Maria Chiara Centorami, Antonio Vulpio, Patti Stiles, Federica Strozzi (attori). Chiara Sani, Stefano Lodovichi (registi).
TV: Fabio Canino, Nina Palmieri, Barbara Gulienetti, Metis Di Meo (conduttori), Claudio Batta, Valerio Airò, Gianpiero Perone, Maurizio Bronzini (comici), Stefano Callegaro (chef).
Influencer: Johanna Maggy, Mysia, Valentina Scarnecchia, Francesco Cristiano, Greta Futura, Ginevra Mavilla, Aya Mohamed, Michela D’Angelo, Valentina Marzullo, Andrea Faccio, Paolo Faccio, Manuel Otgianu, Polly & Pamy, Gioia Giustino, Martina Hamdy, Catherine Poulain, Francesca Cinà, Erika Boldrin, Valentina Vernia, Sophia Ippoliti.
Sport: Kiara Fontanesi (pilota motociclistica), Anbeta Toromani (ballerina), Enus Mariani (ginnasta), Giorgia Bronzini (ciclista), i giocatori della “Gas Sales Bluenergy” (volley Piacenza).
Musica: Syria (cantante), Federico Gardenghi (il dj più giovane al mondo).
Hanno, inoltre, partecipato alla campagna l’avvocato di origine nigeriane e attivista, Hilarry Sedu, e il celebre pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo.
Nei giorni scorsi, Water of Africa era stata anche messa provocatoriamente in vendita in store e supermercati. In particolare, oltre aver esposto l’acqua nelle aree dedicate, è stato predisposto un distributore di acqua gratuita. Gli ignari clienti, certi di prelevare una normale bottiglia d’acqua da mezzo litro, si sono ritrovati davanti “l’acqua che mai avrebbero bevuto”.
L’iniziativa è stata promossa per denunciare un’acqua, quella contaminata, che rischia di essere bevuta quotidianamente da 319 milioni di persone. Il perché della vastità del fenomeno è presto detto: le famiglie, nell’area subsahariana, non hanno accesso all’acqua nelle proprie case e non dispongono di un pozzo vicino al luogo in cui vivono. Si dissetano, spesso, attraverso fonti d’acqua non trattata e, di conseguenza, finiscono per mettere a dura prova organismi già indeboliti dall’assenza di cibo e nutrienti essenziali alla salute. Le persone esposte all’acqua contaminata possono ammalarsi rapidamente di malnutrizione legata all’insorgenza ripetuta di diarrea e infezioni intestinali.
Decine di migliaia di persone muoiono ogni anno a causa di malattie legate all’acqua o altri problemi igienico-sanitari e di questi, fino al 90% sono bambini di età inferiore ai cinque anni. Circa 180.000 bambini sotto i 5 anni muoiono ogni anno – circa 500 al giorno – nell’Africa subsahariana a causa di malattie diarroiche legate a inadeguatezze idriche e igieniche.
“La pandemia ha evidenziato l’importanza dell’acqua e dell’igiene come strumento di prevenzione dal Covid-19 – ha dichiarato Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la Fame -. Eppure, in alcuni scenari come l’Africa subsahariana, l’acqua non c’è oppure è sporca e contaminata. Abbiamo voluto rendere ‘contemporanea’ questa piaga raccontandola, per una volta, in modo diverso. Attraverso il coinvolgimento di testimonial dello spettacolo, della musica e dello sport, vogliamo raccontare che l’acqua sporca e contaminata è ancora oggi una delle principali cause della malnutrizione infantile, che ogni anno uccide due milioni di bambini sotto i cinque anni”. . L’organizzazione opera, quotidianamente, contro la malnutrizione infantile e quindi anche per garantire l’accesso all’acqua pulita nelle comunità in cui lavora. Nell’ultimo anno, lo staff impegnato sul campo ha aiutato quasi sei milioni di persone con progetti di acqua e igiene, migliorando oltre 13mila fonti idriche e fornendo quasi due milioni di metri cubi d’acqua.