In Emilia, i teatri sono delle vere e proprie opere d’arte da ammirare e da vivere. In 4 weekend di maggio 2021, a partire da sabato 8 e domenica 9, torna l’iniziativa Teatri Aperti, un viaggio esperienziale nel cuore di 23 teatri storici delle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, con la regia di Visit Emilia. «Un’iniziativa dedicata ai turisti, ma anche agli abitanti del territorio emiliano – spiega il Presidente di Visit Emilia Cristiano Casa – che mette al centro il teatro come luogo di cultura, ma anche come patrimonio storico ed artistico, rivelando al pubblico aneddoti e vicende per lo più sconosciute e dando la possibilità ai visitatori di accedere nei luoghi normalmente aperti solo agli addetti ai lavori, per scoprire l’anima dei teatri storici emiliani da inediti punti di vista. Ma un’occasione anche per scoprire altre eccellenze del territorio come i giacimenti gastronomici e le occasioni di attività in outdoor e benessere».
A Parma, nella Capitale Italiana della Cultura 2021 ci si immerge nella storia del Teatro Regio, considerato uno dei templi italiani della lirica. Un monumento dell’opera costruito in stile neoclassico a partire dal 1821 per volere della duchessa Maria Luigia d’Austria, moglie di Napoleone. Si può ammirare il foyer e la platea decorata da Magnani e sovrastata dal lampadario in bronzo dorato forgiato dalle officine Lacarrière di Parigi, fino all’eccezionale sipario dipinto e alla Sala del Ridotto. Si può visitare l’8, il 9, il 15, il 16, il 22, il 23, il 29 e il 30 maggio 2021.
Maestoso e di grande prestigio, il Teatro Farnese, all’interno del Complesso della Pilotta, offre uno scenario straordinario ai visitatori che potranno osservare da vicino la sua costruzione lignea, risalente al 1618, immaginando i fasti di corte dei Duchi Farnese. Le visite guidate si svolgono l’8, il 9, il 15, il 16, il 22, il 23, il 29 e il 30 maggio 2021.
L’Emilia è la terra del grande Maestro Verdi ed è a lui che è dedicato il Teatro Giuseppe Verdi della rocca di Busseto (PR), sua città d’origine. Attraversando il portico e salendo lo scalone, si viene accolti da decorazioni di Giuseppe Baisi e Alessandro Malpeli e dai medaglioni di Gioacchino Levi raffiguranti la Commedia, la Tragedia, il Melodramma e il Dramma romantico. Si può visitare l’8, il 9, il 15, il 16, il 22, il 23, il 29 e il 30 maggio 2021.
A Girolamo Magnani è dedicato il teatro d’opera di Fidenza. Artista ed autore di molte scenografie verdiane, curò diverse decorazioni, come quella della Sala del Ridotto. Il Teatro Magnani stupisce anche per la sala degli spettacoli, a tre ordini di palchi, con un boccascena arricchito da oro e stucchi bianchi. Si può visitare l’8 e il 15 maggio 2021.
Le opere verdiane si scoprono anche nel teatro Arena del Sole di Roccabianca, inaugurato nel 1946. Al suo interno sono presenti le nove statue che un tempo facevano parte del monumento di Ettore Ximenes eretto in onore del Maestro nel piazzale della stazione di Parma. Danneggiate durante la Seconda Guerra Mondiale, le raffigurazioni delle opere di Giuseppe Verdi sono state ricollocate in sala. Si può visitare il 22 e il 23 maggio.
Solo 12 palchetti, ma uno scenario di grande suggestione si apre ai visitatori del Teatro Pallavicino di Zibello, voluto originariamente dal Marchese Antonio Pallavicino nel 1804. La sala è stata decorata da Pietro Piazza e Giovanni Azzi, del quale si conserva ancora il sipario a tendone con fantasie floreali. Le visite guidate ci sono il 22, il 23, il 29 e il 30 maggio.
A Piacenza, desta stupore per la sua magnificenza, il Teatro Municipale di Piacenza, che Stendhal, non a caso, definì il più bel teatro d’Italia. Elegante, raffinato, la sua sala ha la forma di tre quarti d’ellisse, un’innovazione nell’Ottocento, opera di Lotario Tomba che rivoluzionò i principi della canonica architettura teatrale europea. Nel tempo, il Teatro è stato arricchito dalle opere di Alessandro Sanquirico e dei suoi allievi. Nel 1895 divenne il primo del Paese ad essere interamente illuminato da lampade a energia elettrica. Bellissimo il Secondino di scena di Domenico Menozzi, restaurato nel 2007. Si può visitare l’8, il 9, il 22 e il 30 maggio.
Platea con pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi e un loggione caratterizzano il Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda, inaugurato secondo il progetto di Giannantonio Perreau nel 1853. Un tempo, la struttura era un’abbazia, che fu poi trasformata. Le decorazioni furono affidate al pittore Bertolotti, di cui si conservano i bozzetti firmati con le tinte originali del palco reale e del sipario. La visita guidata è prevista l’8 e il 9 maggio.
In un vicolo tra via Castello e via Taverna, il Teatro San Matteo di Piacenza rivela nella propria architettura le origini sacre di tempietto protoromanico. Divenuto sala cinematografica tra le due guerre e caduto in rovina, venne restaurato negli anni ’80 del secolo scorso e presenta oggi una platea di 200 posti. Si può visitare l’8, il 9, il 16, il 23 e il 30 maggio.
Ha solo 12 posti a sedere e per questo è considerato tra i più piccoli al mondo, il Teatrino del Castello di Vigoleno, realizzato per volontà della principessa Maria Ruspoli Gramont (proprietaria del maniero tra il 1922 e il 1934) dall’artista russo Alexandre Jacovlef che ha decorato le pareti della sala con tinte vivaci e disegni esotici rappresentando animali, maschere, figure danzanti dalla connotazione simbolica, musici e dame in abiti settecenteschi, tra cui ritrasse la stessa principessa e una fitta vegetazione con tralci. Al centro della scena una rappresentazione stilizzata del borgo medioevale riconduce al realismo magico di Gino Severini. Si può visitare l’8, il 9, il 15, il 16, il 22, il 23, il 29 e il 30 maggio.
Spostandosi a Pontenure, si scopre il teatrino bomboniera con palcoscenico in muratura e decorazioni floreali del Teatro Serra di Parco Raggio, accanto alla dimora denominata “Villa Fortunata”, che fu fatta edificare da Armando Raggio, tra il 1882 e il 1885. Spettacolare è la modanatura curvilinea che separa le due aree di copertura: in ferro la platea, in tegole il palcoscenico. Le visite guidate ci sono l’8 e il 9 maggio.
C’è un altro bellissimo teatro intitolato a Giuseppe Verdi e si trova a Castel San Giovanni. Qui debuttò Anna Maria “Marietta” Baderna, regina della danza nota in tutto il mondo, nel 1841, pochi anni dopo l’inaugurazione che avvenne nel 1823. Il Teatro Verdi di Castel San Giovanni stupisce per il foyer con le antiche volte a crociera, invece la sala è stata riadattata all’aspetto della chiesa originaria. Si può visitare il 9 maggio.
C’era una chiesa anche dove oggi si può ammirare il Teatro dei Filodrammatici di Piacenza, chiamato anche “teatro di Santa Franca”, perché l’edificio era stato inizialmente costruito per ospitare la patrona delle monache circestensi. La sua lunga storia, che comincia nel ‘500, lo vide destinato ad usi militari, a scuola di musica e tipografia, finché nel ‘900 fu trasformato in teatro con una platea con un elegante loggiato e un grande palcoscenico. La facciata, invece, è in stile Liberty. Le visite si svolgono il 15, 16, 22 e 23 maggio.
Una vicenda simile è accaduta anche al Teatro Gioia, a Piacenza, nato come chiesa intitolata al Sacro Cuore e sede dell’Ordine dei Gesuiti, poi convertito nel teatro Romagnosi, smantellato e finalmente destinato all’attuale funzione intorno al 1990. Le visite ci sono il 22 e 23 maggio.
Alla celebre attrice che già conquistava il palcoscenico a 10 anni, è dedicato il Teatro Eleonora Duse di Cortemaggiore. Le sue origini risalgono al 1826, quando Maria Luigia d’Austria volle trasformare il precedente convento in un luogo di cultura e di spettacolo. La piccola platea a ferro di cavallo è dominata da due ordini di palchi e da una sala decorata in stile rinascimentale a fiori e ghirlande. La visita guidata è possibile il 30 maggio.
A Reggio Emilia, nella città del Tricolore, dove già dalla seconda metà del Seicento ogni palazzo nobiliare aveva uno spazio adibito alle recite, si può visitare il Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia, inaugurato nel 1857, con il suo porticato dominato da un cornicione decorato con 14 statue. La grandiosità del palco, sul quale è installato un organo del 1815, e l’ampiezza del retropalco, rendono l’idea dell’importanza attribuita da Reggio Emilia all’arte della rappresentazione. Le visite si svolgono il 22 e il 29 maggio.
La struttura del Teatro Franco Tagliavini di Novellara ripropone in miniatura quella del Teatro Municipale di Reggio Emilia con la pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi con loggione e un’ampia scena sormontata da un orologio. Fu intitolato al tenore della città solo nel 2012, ma le sue radici risalgono alla sala per spettacoli esistente fin dal Cinquecento nella rocca dei Gonzaga. Poi nell’800, Antonio Tegani si occupò della realizzazione del teatro così come si può osservare ora, con le splendide decorazioni di Cesare Cervi. Si può visitare l’8 e il 9 maggio.
La platea a ferro di cavallo sul quale si elevano due ordini di palchi e una galleria sostenuti da colonnine in ghisa caratterizza il Teatro Sociale di Gualtieri, una ricostruzione in grande scala del piccolo teatro barocco in legno realizzato da Giovan Battista Fattori nel 1775 all’interno della cinquecentesca fortezza-palazzo voluta dai Bentivoglio. Fu inaugurato nel 1907 ed inondato dalla piena del Po nel 1951. Dopo un periodo di chiusura, è stato riaperto nel 2009. Le visite si tengono l’8 e il 9 maggio.
A Guastalla si trova uno dei dieci teatri più antichi d’Italia: il Teatro Ruggero Ruggeri, costruito nel 1671 su progetto di Antonio Vasconi per ordine di Ferrante III, duca di Guastalla. Nonostante gli interventi di restauro subiti nel corso dei secoli, l’aspetto attuale mantiene la pianta a ferro di cavallo e l’originale assetto della facciata. È possibile vivere la sua affascinante storia l’8 e il 15 maggio.
Più recenti sono le vicende del Teatro Comunale di Rio Saliceto, originale esempio di convivenza tra edilizia privata ed edilizia pubblica. Fu inaugurato nel 1911 grazie al supporto di Clina Sacchetti, che volle investire il denaro inviatole per acquistare terreni dal marito Pietro Montanari, proprietario della struttura. Le visite guidate si svolgono il 9 maggio.
Nacque da un antico granaio dell’800 il Teatro sociale Danilo Donati di Luzzara, inaugurato nel 1852, seppure nell’antico Palazzo dei Gonzaga esisteva già un piccolo teatro di corte e un altro fu realizzato nei locali poi occupati dalla scuola d’arte. Il teatro poteva contenere fino a 400 persone, con 47 palchi divisi in tre ordini. Il sipario, disperso, rappresentava la Fiera di Luzzara coi Principi Gonzaga e fu dipinto dal Casali. L’edificio subì un radicale restauro nel 1919 e la pianta fu modificata in forma semicircolare. Nel 2006 sono stati effettuati lavori di restauro al soffitto della platea, in legno rivestito di cannicciato intonacato e dipinto. Il Teatro sociale di Luzzara si può scoprire il 9, il 16 e il 23 maggio.
Sono tante le vicende che delineano la storia del Teatro Asioli di Correggio, realizzato nel punto in cui Niccolò Postumo fece erigere il proprio palazzo sul finire del XV secolo. Fu più volte ricostruito, ma conserva ancora il disegno originario della sala, inaugurata nel 1852 con pianta a ferro di cavallo, 60 palchi ordinati su tre ordini, un loggione e un palco reale. Le visite guidate sono possibili il 15 e 16 maggio.
Con un nome che richiama l’antico toponimo di Rubiera, il Teatro Herberia aprì il sipario nel 1926, mostrandosi in una struttura tardo Liberty ideata da Antonio Panizzi e Italo Costa. Molto attivo anche come cinema, venne chiuso e poi riattivato, previo restauro, a fine anni ’80. È possibile visitarlo il 22 e 23 maggio.
Per partecipare alle visite guidate, gratuite o a pagamento, di Teatri Aperti, è necessario prenotare contattando direttamente il teatro di interesse. Tutte le informazioni sulle singole date di apertura, gli orari, i costi, sono sul sito www.visitemilia.com
Parma: https://www.visitemilia.com/eventi/teatri-aperti-a-parma/
Piacenza: https://www.visitemilia.com/eventi/teatri-aperti-a-piacenza/
Reggio Emilia: https://www.visitemilia.com/eventi/teatri-aperti-a-reggio-emilia/
Cristiano Casa – Presidente di Destinazione Turistica Emilia
«Un’iniziativa dedicata ai turisti, ma anche agli abitanti del territorio che mette al centro il teatro come luogo di cultura, ma anche come patrimonio storico ed artistico, rivelando al pubblico aneddoti e vicende per lo più sconosciute e dando la possibilità ai visitatori di accedere nei luoghi normalmente aperti solo agli addetti ai lavori, per scoprire l’anima dei teatri storici emiliani da inediti punti di vista. Ma un’occasione anche per scoprire altre eccellenze del territorio come i giacimenti gastronomici e le occasioni di attività in outdoor e benessere».
Patrizia Barbieri – Sindaco e di Piacenza e presidente della Fondazione Teatri di Piacenza
«La rassegna Teatri Aperti rappresenta un’occasione straordinaria per valorizzare un patrimonio culturale e artistico che, oggi più che mai dopo il lunghissimo periodo di chiusura forzata, merita di ritrovare l’abbraccio non solo del suo pubblico di appassionati e cultori, ma di una platea ben più ampia. La suggestione e l’armonia delle linee architettoniche raccontano, nella cornice del nostro Teatro Municipale, una storia bicentenaria, capace di regalare emozioni autentiche, ma lo stesso desiderio di ritrovare la vitalità e la passione del palcoscenico si potrà respirare in tutti gli edifici che, grazie alla nuova edizione di questa apprezzata iniziativa, riapriranno le proprie porte ai visitatori. Ripartire dalla bellezza e dalla cultura non è uno slogan, ma una necessità: per gli artisti e le maestranze di un settore duramente colpito dalla crisi, così come per un Paese che nella vocazione all’arte e alla passione riscopre le radici profonde della sua identità. Per tornare, ancora una volta, a volare alto».
Annalisa Rabitti – Assessore alla Cultura del Comune di Reggio Emilia
«La cultura riapre le porte, invita ad entrare, e credo che sia una iniezione di speranza in un momento cosi difficile. Sono stati mesi bui, e finalmente riaccendiamo i riflettori su un mondo indispensabile per l’anima delle persone».
Anna Maria Meo, direttore generale del Teatro Regio di Parma
«Un invito speciale alle nostre comunità e ai visitatori che già tornano a percorrere e a scoprire i tanti luoghi del cuore dell’Emilia-Romagna. Apriamo le nostre “case”: venite a godere di un patrimonio che dopo un lungo periodo di forzata lontananza potremo riscoprire con occhi nuovi e sono certa sarà capace di emozionarci come la prima volta».