È un tempo, questo, in cui è necessario ripensare il concetto di lusso. Chi, come Fausta Occhipinti, ha avuto modo di toccare con mano l’atmosfera luccicante ma illusoria di capitali del glamour quali Parigi e Milano, sa quanto oggi la vera ricchezza stia nei piaceri semplici di un ritorno alle origini, nei tramonti di un sole che sembra una grande arancia destinata a sparire e a rinascere ogni giorno tra gli alberi da frutta della Sicilia.
Il ritmo dell’orto
Gli studi da architetto paesaggista hanno assunto improvvisamente un senso inedito quando, nel 2009, il progetto di Baglio Occhipinti l’ha riportata a Vittoria (RG), nella Val di Noto, ufficialmente per ristrutturare l’antica cantina della proprietà di famiglia (opera terminata nel 2016) ma in realtà per creare un luogo che non fosse tanto un classico punto di partenza per esplorare il territorio ragusano, quanto un posto fatto per restare e per scoprire se stessi, riadattandosi a un ritmo che è quello lento e inarrestabile della natura e della luna, delle vigne, dei campi di grano antico di Tumminia, di un orto in cui è radicata la filosofia di una cucina autenticamente sana. Se il finocchietto selvatico è l’ingrediente principe della pasta alle sarde e finocchi e le melanzane siciliane sono il fulcro del gusto della pasta alla Norma, tra le varietà antiche tradizionali del territorio vengono coltivati inoltre broccoli, cavoli, cicoria, bieta, cipolle, aglio, piselli, fave, pomodori, zucchine estive di Vittoria e zucche. I pistacchi, le carote e le mandorle arrivano invece sulla tavola della colazione e della merenda nelle famose torte della signora Gina.
La Sicilia, tutto intorno
Ridefinire l’idea del lusso significa anche restituire un valore ai materiali tradizionali, all’artigianalità e alla coerenza: dalla ceramica di Caltagirone, alla pietra dei lavandini della cucina, fino alle uve biologiche e alla fermentazione spontanea, sono tutti elementi che si respirano in ogni angolo di una tenuta da sempre legata alla produzione del vino, intrisa di storia e del profumo del mosto che si diffonde negli oltre dieci ettari di campagna ragusana, dove davvero i sogni diventano realtà, nel rispetto delle tradizioni locali e dell’ambiente con una rigorosa concezione plastic free e tramite l’utilizzo di energia verde ottenuta da pannelli fotovoltaici e solari.
In quella che anticamente era la classica fattoria fortificata con ampio cortile, oggi si può oziare a bordo vasca di una piscina depurata con sale per ridurre l’uso del cloro, circondata da alberi da frutta e da un agrumeto di oltre 300 anni e inserita in un progetto di giardino mediterraneo, dove sorseggiare un aperitivo o cenare in coppia.
È un luogo che affonda le radici in un’epoca perfino anteriore all’anno 1000, in cui ogni pietra – comprese quelle del palmento, la grande stanza un tempo dedicata alla pigiatura e alla fermentazione dei mosti – ricorda e celebra il passato senza perdere di vista il futuro, con l’approccio tipico di chi abbraccia la filosofia del fare e del saper fare. A questo proposito, la tranquillità e il senso di pace fanno da contorno a una febbrile creatività che dà vita a continue esperienze.
Se le cooking class in esclusiva per imparare i segreti dei cannoli, della scaccia ragusana cotta nel forno a legna, o dei pomodori essiccati al sole, sono all’ordine del giorno, ogni domenica si mangia e si discute con un produttore vitivinicolo, mentre il sabato mattina è il momento della lezione di yoga, seguita da una passeggiata in vigna, da un pranzo biologico o da un massaggio all’aperto nell’agrumeto. E poi, seguendo un concetto di vacanza che nasce e cresce intorno alle persone e agli incontri, ci sono gli appuntamenti con le donne siciliane, un calendario di occasioni per conoscere storie trasversali ma sempre edificanti di figure femminili in ogni settore, dalla scrittrice alla cuoca, fino all’imprenditrice.
In un soggiorno al Baglio – frammento di un mondo antico visto con gli occhi di donne che innovano – si finisce per immergersi quasi senza accorgersene nella comunità locale, si entra naturalmente in un’istantanea siciliana dove si chiacchiera e si ascolta musica al fuoco del camino, mentre le signore del baglio preparano i piatti più gustosi della vera cucina siciliana delle nonne.
Ai bagliori ingannevoli delle metropoli, Baglio Occhipinti contrappone il riflesso del sole sull’argento dei vassoi di famiglia che vengono utilizzati per servire il burro all’ora del tè o a colazione. La precarietà delle passerelle e l’effetto omologante delle mode scompaiono di fronte alla rassicurante solidità di muri che misurano almeno 70 centimetri di spessore e all’unicità di camere – solo 12, con wifi e giardino con vista panoramica sui vigneti e sui monti Iblei – tutte diverse tra loro ma tutte ugualmente figlie del recupero del fabbricato rurale. L’anonima serialità di un arredamento standard sembra lontana anni luce dalla raffinata ricerca dei dettagli e dal gusto personalissimo dei mobili antichi di famiglia, delle sete dei cuscini, delle ceramiche di Caltagirone, dei profili dorati delle porte verdi, delle scelte ragionate dei colori e di materiali come il battuto di cemento dei pavimenti.
Anche l’impersonalità del generico termine “staff”, qui, lascia il posto ai nomi propri e a volti che rimangono impressi con i loro sorrisi e le loro storie. Con atteggiamenti da gentleman, il signor Bruno, padre di famiglia in questo sogno di campagna, accoglie e regala gelsomini alle signore. Tra le quali, senza dubbio, la moglie Rosaura, custode di ricette segrete e dei rituali dell’ospitalità siciliana. Altra donna della dinastia Occhipinti è Arianna che, insieme allo zio Giusto, è la vera esperta di coltivazione biologica e di produzione vinicola.
Dal frutto che si raccoglie, all’albero che lo ha generato, dalle passeggiate nell’aria fresca dell’orto alla cucina dove i suoi prodotti vengono utilizzati e c’è sempre qualcuno disponibile a scambiare quattro chiacchiere: Baglio Occhipinti è il cuore di una vacanza che, partendo da una dimensione interiore, si espande alla Sicilia intera, verso Caltagirone (con le sue ceramiche famose nel mondo), Scicli e Ragusa – i luoghi di Montalbano – o Catania, distante circa un’ora. È un universo letteralmente senza confini, che può allargarsi in ogni istante, mettendo nel baule una delle bici pieghevoli in affitto o scegliendo sulla mappa un luogo in cui vivere un’esperienza all’aria aperta e consumare i salumi, i formaggi, il vino e il pane di casa, inclusi – con tanto di tovaglia e bicchieri – nel cestino vintage previsto dal baglio per chi cerca intimi tuffi nella natura circostante.
Baglio Occhipinti
Dove si trova: in Sicilia, in provincia di Ragusa
Quante camere: 12 con giardino e vista panoramica sui vigneti e sui monti Iblei
Apertura: aperto tutto l’anno
Ristorante: aperto agli esterni
Piscina: esterna immersa nell’agrumeto arabo
Esperienze: corsi di cucina, orto, wine tasting, massaggi nell’agrumeto
Aeroporti: Comiso a 8,5 km (da Linate, Fiumicino con Alitalia; da Malpensa e Pisa con Ryanair); Catania 90 km. Baglio Occhipinti organizza transfer per gli ospiti.
Prezzi: a partire da 150 euro per camera a notte con la prima colazione