In occasione dell’evento, la cittadina Toscana in provincia di Arezzo, riapre le porte del suo Museo Diffuso, un tour tra luoghi e racconti, di incontro con la comunità e di visita per entrare nel cuore della storia, degli usi e costumi e delle tradizioni. Un modello di turismo responsabile che metta al centro dell’esperienza la continua e sempre più intensa interazione tra viaggiatori, ospiti e cittadini, attraverso la condivisione.
Il lockdown dello scorso anno e le limitazioni che hanno influenzato queste ultime stagioni hanno costretto ad una riflessione sul ruolo e sul futuro del turismo, con un più ampio dibattito in merito all’impatto dei visitatori sull’ambiente e sulle comunità ospitanti. Sansepolcro, borgo nel cuore della Valtiberina che ha dato i natali a Piero della Francesca, già dal 2019 ha lanciato il progetto del Museo Diffuso, un tour tra i luoghi simbolo della città, ma anche e soprattutto un’occasione di incontro con la comunità, per scoprirne la storia e la cultura, le leggende e le tradizioni attraverso i racconti e gli aneddoti di chi ne ha vissuto il passato e ne vive il presente.
In occasione della Giornata Internazionale dei Musei, il prossimo 18 maggio, il Museo Diffuso riaprirà finalmente le sue porte: dal 22 maggio e ogni sabato fino a settembre le guide di Arezzo accompagneranno i visitatori alla scoperta di Sansepolcro.
Inoltre, domenica 16 maggio, sarà inaugurata la mostra dedicata a Frida Khalo, negli spazi del Museo Civico che fino al 13 ottobre ospiteranno una serie di scatti originali che ne ripercorrono la vita e la storia artistica.
L’idea del Museo Diffuso è nata dalla necessità di avvicinarsi ad un turismo responsabile e non “predatorio”, che mettesse al centro dell’esperienza la continua e sempre più intensa interazione tra viaggiatori, ospiti e cittadini, attraverso la condivisione. Così a Sansepolcro i biturgensi diventano loro stessi divulgatori e attori, ciceroni e promotori della località. Con i professionisti del Centro Guide di Arezzo, gli ospiti del tour scoprono i luoghi e conoscono le persone che se ne prendono cura: non solo visitano i musei ma incontrano anche gli abitanti, con le leggende tramandate di generazione in generazione, diventano vere e proprie tappe del tour.
Il progetto è stato presentato ieri in live streaming alla presenza dell’Assessore al turismo del Comune di Sansepolcro Francesco Del Siena e della project Manager di CasermArcheologica Laura Caruso. Insieme a loro in collegamento anche Martina Manescalchi, docente Università di Bologna, direttore responsabile di We:ll Magazine e i giornalisti Germana Cabrelle, giornalista professionista free lance, specializzata in turismo e collaboratrice, tra le altre, di Vanity Fair, Il Sole 24 Ore, F, Repubblica, The Travel News e Pietro Cozzi, caposervizio di Bell’Italia.
L’incontro è stato anche l’occasione per conoscere l’esperienza di Sansepolcro e affrontare il tema del turismo responsabile in quanto pratica di avvicinamento al turismo sostenibile, attraverso il riconoscimento del diritto e dovere della comunità di essere socialmente responsabile del proprio territorio. Dalla sostenibilità al cicloturismo, dall’arte alla storia della Valtiberina, sono emerse le nuove richieste e la nuova offerta del settore, spinta anche dal turismo di prossimità.
Sansepolcro, il centro più popoloso e capoluogo amministrativo della Valtiberina, ai piedi dell’Appennino toscano e sulle rive del Tevere, è pronta quindi a rilanciarsi come meta turistica d’eccellenza: dalle sue origini leggendarie, che parlano di una “Novella Gerusalemme”, al suo centro storico, che nasconde in ogni angolo i segni di un Rinascimento glorioso, tra Piero della Francesca, Fra Luca Bartolomeo de Pacioli, detto anche Paciolo, maestro di Leonardo da Vinci, Franco Alessandrini, Giulio Gambassi, Gastone Lanfredini, Francesco D’Amore e Stefano Camaiti.
Tra queste strette vie, che a settembre si vestono dei colori, dei sapori e del vociare rinascimentali, con rievocazioni che conservano ancora il volto più autentico di quei riti rimasti intatti nei secoli, è nata l’arte del Merletto, con le sorelle Adele e Ginna Marcelli, la cui trina a spilli ancora oggi è famosa nel mondo.
Il centro storico di Sansepolcro è un vero e proprio “Museo Diffuso”, che si snoda tra le strette vie, i palazzi nobiliari e le numerose chiese. Al loro interno sono innumerevoli i tesori d’arte che sono parte di un patrimonio inestimabile. E “Scopri Sansepolcro, il Museo Diffuso” è il modo migliore per immergersi in questa atmosfera d’altri tempi: nove tappe da scoprire grazie al supporto di guide turistiche certificate, che accompagnano i visitatori alla scoperta dei tesori del borgo, con tour in italiano e inglese, adatti a famiglie e turisti ma anche ai cittadini che vogliono conoscerne i segreti, tanti, racchiusi in ogni angolo.
Il 16 maggio riaprirà ufficialmente anche il Museo Civico, una delle tappe del Museo Diffuso, e inaugurerà la mostra dedicata a Frida Khalo, promossa dal Comune di Sansepolcro e organizzata da ’Civita Mostre e Musei’ e ’Diffusione Italia International Group’, che rimarrà aperta fino al 13 ottobre prossimo. In un centinaio di scatti, per la maggior parte originali, la mostra ricostruisce le vicende della vita controcorrente della grande artista messicana, alla ricerca delle motivazioni che l’hanno trasformata in un’icona femminile e pop a livello internazionale.