Barolo “Re dei Vini” Tra storia e Innovazione

Barolo “Re dei Vini” Tra storia e Innovazione

Barolo Castello

Barolo è prima di tutto un piccolo paese – conta meno di 700 persone! – in Piemonte, Nord-Ovest dell’Italia. Ma Barolo è anche un famoso vino rosso, amato in tutto il mondo perché capace di conquistare e sedurre con le sue note antiche i palati più raffinati. Collocato nella zona delle Langhe, le cui colline sono state riconosciute Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 2014, il paese di Barolo che ha dato nome al “Re dei Vini” è situato sulla sommità della collina che domina la valle verso Alba. Curiosamente, però, il suo nome significa “Basso Luogo” in quanto è circondato da colline più alte, capaci di proteggerlo dalle perturbazioni e dall’eccesiva ventilazione. Inoltre, una straordinaria diversità dei suoli rende il Comune di Barolo una zona di produzione unica.

L’area di produzione conta 11 comuni, collocati su terreni di origine sedimentaria e marina, in quanto parte del fondale del Bacino Terziario Ligure-Piemontese, mare che nel Miocene (23/5 milioni di anni fa circa) occupava l’intera zona. Sostanzialmente l’area è divisa in più sottozone appartenenti a diverse epoche di emersione, in particolare: quella più ad est è datata al periodo Serravalliano (circa 11/14 milioni di anni fa) mentre quella più ad ovest, più giovane, risale al periodo Tortoniano ( circa 7/11 milioni di anni fa).

La magia del vino Barolo comincia nel 1806 con una storia d’amore, quella tra il Marchese di Barolo, Carlo Tancredi Falletti e una nobildonna francese: Juliette Colbert de Maulévrier, discendente del ministro delle finanze del Re Sole. Abituata a degustare i grandi vini francesi, Juliette intuì immediatamente che i vigneti che circondavano Barolo godevano, per suolo e microclima, di una posizione particolarmente propizia e favorevole, capace di portare a perfetto compimento la maturazione dell’uva Nebbiolo. Per quest’uva ricca e preziosa, Juliette realizzò magnifiche cantine, per consentirne la completa fermentazione e l’affinamento in grandi botti di rovere pregiato. A questo nobile Nebbiolo potente e austero con un sapore ancor più unico ed esclusivo, come da tradizione francese, diede il nome di Barolo in onore dalla sua terra d’origine. Nel 1864, insieme alla Marchesa Juliette, si estinse la stirpe dei Falletti di Barolo. Molto devota e cattolica, decise di devolvere tutti i beni in opere di beneficenza. Fu così creata una Pia Amministrazione riconosciuta dal Governo come Ente Morale con il nome ‘Opera Pia Barolo’.

A ereditare la passione e la dedizione per le vigne di Barolo, fu Pietro Abbona che nel 1895 iniziò la sua attività nelle già allora famose cantine del padre, il Cavalier Felice Abbona, prospicenti l’arco di accesso al Castello dei Marchesi Falletti.

Operando con tenacia e passione, i vini Abbona ottennero numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali spiccano le Medaglie d’Oro per il Barolo a diverse Esposizioni Internazionali all’inizio del 1900. In virtù dell’incessante dedizione al lavoro, Pietro, insieme alle sorelle Celestina e Marina ed al fratello Ernesto, acquistò nel 1929 l’Agenzia delle Tenute Opera Pia Barolo, che comprende sia le antiche che le attuali Cantine dei Marchesi di Barolo. Vero e proprio Patriarca del Barolo, Pietro Abbona fece conoscere il vino della sua terra in tutto il mondo.

Oggi, dopo più di cinque generazioni, la mission della Famiglia Abbona rappresentata da Anna ed Ernesto Abbona, con i figli Valentina e Davide – consiste nel saper coniugare tradizione ed evoluzione, accostando alle antiche tecniche vitivinicole la capacità di proporre il Barolo in chiave contemporanea, secondo i gusti ed i trend enogastronomici del più autentico e ricercato Made in Italy.

Famiglia Abbona

Anna ed Ernesto, forti di una grande esperienza, oltre che vinicola anche umana, si pongono, con la loro azienda Marchesi di Barolo, come fedeli interpreti delle diversità dei luoghi e dei vitigni autoctoni, rispettandone e preservandone rigorosamente la tipicità grazie alla vinificazione delle uve provenienti da vigneti propri e da viticultori conferenti selezionati in tanti anni di attività, privilegiando la collocazione e la capacità di coltivazione dei singoli vigneti. E poiché, come sempre, sono i dettagli a determinare l’eccellenza, per meglio specificarne ed esaltarne le diverse espressioni, i più prestigiosi Cru Storici vengono vinificati in purezza, affinati e imbottigliati singolarmente.

Le Cantine dei Marchesi di Barolo controllano oltre 100 ettari di vigneto, e producono le più classiche tra le denominazioni del basso Piemonte, tra cui: Barolo DOCG, Barbaresco DOCG, Nebbiolo d’Alba DOC, Barbera d’Alba DOC, Barbera d’Asti DOCG, Barbera del Monferrato DOC, Dolcetto d’Alba DOC, Roero Arneis DOCG, Gavi DOCG e Moscato d’Asti DOCG.

La gestione dei vigneti permette di controllare la produzione e ottimizzare l’efficacia delle opere agronomiche, al fine di garantire uve sane e di alta qualità. La filosofia che guida il processo, dalla fermentazione alla maturazione dei vini Marchesi di Barolo, può essere riassunto in due parole: conoscenza e rispetto.

Bric Amel Una Tradizione che si Rinnova

Pur nella scia di una tradizione e di una cultura oramai storica, dalla volontà e dalla visione di Marchesi di Barolo, azienda fortemente impegnata nella promozione della storia e della tradizione della Regione Piemonte e dei vini tipici del territorio, nasce un nuovo progetto che può trasmettere un messaggio di vivacità, freschezza, interesse per le nuove generazioni, essere innovazione verso i tempi moderni e al tempo stesso, collegamento con la tradizione, un abbinamento tra sport ed eleganza, gusto e raffinatezza.

Bric Amel, è questo il nome nuovo vino. “Bric”, in dialetto richiama la sommità delle colline i cui terreni garantiscono un’ampia struttura e un immediata espressione del bouquet a questo succo d’uva che oggi definiremmo al “top” del gusto.

L’altra parola “Amel”, miele in piemontese, completa e definisce la struttura di un vino che nella versione del bianco è richiamo al colore e per entrambi, bianco e rosso, un flash ancestrale a un idea di nutrimento e gusto che gratifica il palato.

Queste sono state le nostre sensazioni da comuni mortali accolti, come altri numerosi enoturisti, nella struttura di Barolo, il ristorante elegante e raffinato dove ogni piatto della cucina piemontese viene proposto in abbinamento a un calice diverso.

Dopo le degustazioni, davanti alle colline delle Langhe dove i filari dei vigneti si perdono a vista d’occhio, una visita alle cantine ci fa scoprire tutto ciò che circonda il mondo del vino illuminati dal sapere di esperti che, loro si, ci possono spiegare tutto, dalle caratteristiche de terreni, ai vitigni, dalle coltivazioni, alla vinificazione e conservazione fino alle caratteristiche organolettiche, agli abbinamenti, ai gusti e retrogusti per la gioia nostra ed anche degli enologi che sono ben felici di saper rispondere alle domande e curiosità dei visitatori anche più sofisticati

Non eravamo mai stati a Barolo, ne abbiamo scoperto la storia, apprezzato l’accoglienza, testato il gusto. Non c’è mai una prima volta nelle cose ma neanche l’ultima, torneremo con gli amici.

L.S.

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