È stata presentata questa mattina, presso il Palazzo del Comune di Venezia, la mostra Modigliani Opera Vision, a cura della Fondazione Amedeo Modigliani. L’esposizione avrà una durata di due anni e si terrà presso L’Istituto Provinciale per l’Infanzia “Santa Maria della Pietà”, nel cuore di Venezia. È stata pensata per fornire allo spettatore una molteplice fruizione dell’arte, immersiva, strutturata come un vero e proprio cinema a 270° per raccontare il percorso artistico di Modigliani con percorsi didattici e linguaggi innovativi di esposizione dei contenuti. Le installazioni multimediali disegneranno l’intero percorso espositivo in un’immersione nella vita e nelle opere dell’artista grazie all’utilizzo della realtà virtuale, in una sala con ologrammi dove verrà proiettato un coinvolgente docufilm sul mondo dell’artista.
Fabrizio Checchi, Presidente Fondazione Amedeo Modigliani: “È una mostra che parte dopo un periodo di chiusura a causa della pandemia e per questo abbiamo pensato di farla durare due anni. La ricerca artistica di Modigliani e la sua evoluzione sono strettamente collegate a Venezia, città che l’artista ha scelto per la sua formazione, per questo abbiamo voluto dare una valenza didattica a questa mostra. È il momento di ripartire proprio dalla bellezza dell’arte”. Il legame tra l’artista labronico e Venezia è fondamentale, come egli stesso dirà “da Venezia ho ricevuto gli insegnamenti più preziosi“. La Fondazione Amedeo Modigliani inizia un percorso artistico proprio a Venezia, città simbolo della ripartenza, luogo centrale nel panorama nazionale e internazionale dell’arte, scelto come trampolino di lancio per un progetto strutturato che seguirà nel tempo itinerari italiani ed esteri del Modigliani Opera Vision.
Marco Comito, Direttore Generale Fondazione Amedeo Modigliani: “È un progetto molto ambizioso che darà l’opportunità a tanti artisti italiani contemporanei di esprimere la propria creatività, ospiteremo diverse delegazioni provenienti da tutto il mondo che apprezzano l’arte di Modigliani. La particolarità della mostra è la fruizione, ovvero sarà una mostra immersiva con tecnologie avanzate che permetterà un avvicinamento all’arte anche da parte dei giovani, quindi con un ruolo educativo e divulgativo di rilievo, oltre al coinvolgimento di artisti contemporanei che si alterneranno nei due anni”.
Modigliani soggiorna a Venezia tra il 1903 e il 1905, si iscrive all’Accademia delle Belle Arti, la frequenta in maniera non assidua, preferendo i luoghi frequentati dagli artisti. La sua produzione artistica sarà abbastanza copiosa, portandosi dietro il problema legato alla falsificazione delle sue opere dopo la prematura scomparsa. Ad oggi si stima che in tutto il mondo circolino circa 3mila falsi.
Greta García Hernández, Presidente del Comitato Scientifico: “Uno dei temi più importanti che saranno trattati riguarda il problema della falsificazione delle sue opere in Italia e nel mondo. Negli ultimi anni si sta conducendo un lavoro di analisi per riconoscere i falsi ed è indiscutibile che deve essere un lavoro senza scopo di lucro, per questo la Fondazione Modigliani ha sposato questo lavoro di chiarimento. La comunità internazionale è consapevole che non si può continuare a lucrare, Modigliani è un patrimonio che appartiene a tutti ed è responsabilità di tutti risolvere questo problema”.
Gérard-Georges Lemaire, Membro del Comitato Scientifico della Fondazione Amedeo Modigliani: “Modigliani era un artista molto solo. Quando arriva a Parigi era già in atto la corrente cubista, per questo motivo in quel periodo la sua carriera è stata brevissima. Artista strano e solitario, morto troppo presto per godere della sua fama. Apollinaire ha scritto su di lui in tutto tre righe. La sua fortuna fu di incontrare un mercante polacco che lo ha reso celebre nel mondo e nel tempo. Modigliani conserva un’arte a metà strada tra il moderno e il classico perché non riesce mai a staccarsi dallo stile italiano, molto simile a quello di Tiziano, dal quale non si è scostato fino alla fine”.
L’Istituto Provinciale per l’Infanzia Santa Maria della Pietà ospiterà l’esposizione che si svilupperà su 3 piani: il primo dedicato ad Amedeo Modigliani, il secondo dedicato ad artisti contemporanei che potranno esporre in alternanza durante i due anni, mentre al terzo piano sarà allestito un hub culturale.
Avv. Filippo Battistelli, Presidente Istituto Provinciale per l’Infanzia Santa Maria della Pietà: “L’istituto ha una storia centenaria all’interno della quale la cultura ha sempre rivestito un ruolo fondamentale. Aiutava gli ultimi ad avere le stesse possibilità de primi. Per noi quest’esperienza è una novità che siamo certi verrà ben accolta dalla comunità, soprattutto dopo un periodo di chiusura che ci ha indotto negli ultimi tempi a guardare all’immediato e non alla progettualità del futuro, quella che ci serve per essere un elemento di traino per la società”.
Roberto Papetti, Direttore Il Gazzettino: “Questa mostra si colloca nelle celebrazioni dell’anniversario della città: i 1600 anni ripercorrono in qualche modo le peculiarità di questa mostra, nel tentativo di riannodare una storia complessa con un presente e un futuro che sarà necessariamente diverso da come lo avevamo immaginato. Venezia, dove Modigliani ha vissuto tre anni, è stata una città fondamentale per l’artista, quindi era doveroso ricordarlo durante le celebrazioni”.
Ermelinda Damiano, Presidente Consiglio Comunale di Venezia: “Questa non è una semplice mostra, ma un vero e proprio percorso immersivo che ricolloca Venezia come luogo simbolo di partenza e riferimento nel settore dell’arte. Venezia simboleggia la rinascita e questa mostra è un tassello che si incastra in questa prospettiva in un momento in cui la città celebra i suoi 1600 anni, durante i quali non ha mai smesso di essere un laboratorio culturale per tanti artisti. Ci auguriamo che questa mostra abbia il successo che merita nei prossimi due anni”.