Giunto alla sua quarta edizione, dopo l’inedita e riuscitissima esperienza online only del 2020, dal 3 al 5 settembre, torna il festival e propone un ricco programma ibrido in presenza e online, con appuntamenti da non perdere con grandi nomi della scienza, della divulgazione e della cultura. Il titolo e il tema scelto quest’anno è NAVIGARE L’INCERTEZZA. Con il dubbio come bussola… per tornare a riveder le stelle. Perché, anche se spesso attribuiamo all’incertezza un valore negativo, in realtà, oltre a essere una caratteristica imprescindibile di ogni ambito della nostra vita, essa rappresenta il motore della scienza e del cambiamento.
Promosso dal CICAP (Comitato italiano controllo affermazioni sulle pseudoscienze) in collaborazione con l’Università, il Comune, la Provincia, la Camera di Commercio di Padova e Venicepromex – Agenzia per l’internazionalizzazione, con Regione del Veneto e con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, l’inizio del festival sarà preceduto, giovedì 2 settembre alle ore 21.00, presso l’Agorà del Centro Culturale San Gaetano, da una serata di benvenuto in compagnia del noto giornalista e debunker Paolo Attivissimo, appropriatamente intitolata: “È difficile fare previsioni, specialmente per il futuro”. L’inaugurazione ufficiale si terrà venerdì 3 e fino a domenica 5 settembre si succederanno oltre un centinaio di incontri, presentazioni, laboratori e spettacoli in presenza a Padova, che in parte saranno trasmessi anche in streaming, affiancati da un palinsesto di eventi solo online, così da raggiungere anche chi non potrà essere presente. “Trovo azzeccato il tema di questa edizione del CICAP Fest – sottolinea il Sindaco di Padova Sergio Giordani – L’incertezza è una componente ineliminabile della vita, ma la pandemia ha esasperato l’ansia e le paure che questa condizione può generare. Dall’incertezza, però, possono nascere anche opportunità di cambiamento. Mi piace una riflessione del fisico e saggista Carlo Rovelli sul fenomeno, molto diffuso oggi, dello scetticismo e del dubbio. Essere critici verso quello che ci viene presentato, dice Rovelli, non è per sé stesso sbagliato. Tuttavia, sottolinea, per esercitare in modo costruttivo la critica e il dubbio, bisogna prima conoscere l’argomento di cui si parla. Il merito del CICAP Fest è quello di stimolare il senso critico e la curiosità di ognuno di noi, ma all’interno di un corretto percorso di verifica delle informazioni e delle notizie. Un’ottima scuola per essere cittadini consapevoli e se serve critici, ma non vittime di manipolazioni da qualunque parte provengano”.
“Il CICAP Fest si conferma come uno degli appuntamenti di divulgazione scientifica e culturale più intelligenti e vivaci del nostro Paese – commenta l’assessore alla cultura Andrea Colasio – Abbiamo bisogno di riflettere sul nostro rapporto con la realtà, dopo che questa pandemia ha messo in crisi molte delle nostre sicurezze. Come si reagisce positivamente all’incertezza è una delle questioni con le quali dovremo fare i conti in futuro. Padova, con il CICAP Fest si conferma un laboratorio di pensiero di respiro globale, grazie alla partecipazione di alcuni tra i più interessanti scienziati, ricercatori e pensatori del nostro tempo. La nostra città, del resto, si è sempre distinta come un luogo di sperimentazione e ricerca in ogni ambito, un luogo dove non si temeva l’incertezza del futuro. Qui hanno insegnato e studiato donne e uomini che hanno riscritto i paradigmi dell’arte come della ricerca scientifica e quindi per il CICAP Fest non poteva esserci una ‘casa’ migliore. Sono certo che anche da questa quarta edizione riceveremo stimoli e riflessioni di grande interesse”.
“La pandemia, i cui effetti ancora stiamo vivendo, ci ha mostrato con chiarezza come la scienza sia la bussola, proprio per citare il tema del CICAP Fest, che ci guida nell’affrontare l’ignoto, quello che non conosciamo – afferma Rosario Rizzuto, rettore dell’Università di Padova – Grazie alla fiducia nel lavoro di donne e uomini capaci di mettere impegno, competenze e passione, stiamo superando un momento storico che nessuno di noi avrebbe immaginato dover affrontare. E anche il ritorno in presenza del CICAP Fest è un segnale di una ripartenza che vogliamo affrontare con grande accortezza e altrettanta voglia di ritornare alle nostre abitudini. Sono particolarmente felice di vedere come il legame fra Padova e CICAP Fest sia così stretto: una manifestazione importante, in cui la scienza si racconta a tutte e tutti, ha trovato la giusta casa nella città che ha ospitato Galileo negli anni che lui stesso ha definito ‘i migliori’”.
“La scienza – dice il presidente della Provincia di Padova Fabio Bui – si fonda sui dubbi e non ha certezze. Questo tema, ben espresso dal titolo del CICAP Fest – edizione 2021, saprà coinvolgere in un ampio dibattito gli appassionati di un evento sempre molto partecipato e atteso. Le tante, forse troppe, informazioni spesso discordanti che sono esplose durante la pandemia, prima sul virus, poi sui vaccini e su tanti altri argomenti, vanno approfondite con attenzione. Molti cittadini sono stanchi di urla e contrasti, hanno invece una gran voglia di conoscere, leggere, ascoltare divulgatori o scienziati qualificati e appassionati di scienza. Come Provincia, dunque, partecipiamo ancora una volta al CICAP Fest che a settembre ci troverà pieni di curiosità e voglia di ascoltare un programma sempre stimolante e ricco di spunti di riflessione”.
“Dopo oltre un anno di restrizioni legate alla pandemia, grazie agli eventi del CICAP Fest la città di Padova tornerà ad essere il centro di un dibattito di estremo interesse in questo momento storico – commenta Antonio Santocono, presidente Camera di Commercio di Padova – Stiamo del resto vivendo tempi difficili che marcheranno profondi cambiamenti per il futuro e per le nostre vite. Considerata a ragione una delle realtà culturali e artistiche più importanti d’Italia, Padova è dunque un territorio che ha per vocazione un approccio scientifico e il CICAP Fest ha il merito di diffonderlo in modo autorevole a un pubblico di non addetti ai lavori. Poter legare il tema della cultura e della storia padovana a manifestazioni di respiro internazionale come questa, è strategico in chiave di sviluppo turistico, e per questo la Camera di Commercio ha ritenuto opportuno collaborare all’evento assieme a Venicepromex – Agenzia per l’internazionalizzazione”.
“Il titolo della nuova edizione del CICAP Fest – commenta il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Gilberto Muraro – è tanto suggestivo quanto potente, nella sua capacità di connettere passato e futuro, tradizione e innovazione. Cita le stelle, che spinsero Galileo Galilei, alla cui figura Padova è legata e la nostra Fondazione ha dedicato una fortunata mostra nel 2017, a volgere sguardo e cannocchiale verso il cielo. C’è poi il dubbio, essenziale motore del progresso scientifico. Un dubbio che nutre anche la curiosità, una spinta che garantisce l’apertura mentale necessaria per affrontare la complessità del nuovo mondo che si sta aprendo. La città di Padova, con la sua Università, è a pieno titolo città della scienza e la nostra Fondazione – da sempre al fianco della ricerca scientifica e della cultura – è lieta di sostenere questo prestigioso Festival, che ne valorizza la tradizione offrendo a quanti vi prenderanno parte – molti, ci auguriamo – strumenti preziosi per affrontare le sfide future che ci attendono. Un’edizione che sarà resa ancora più significativa dalla possibilità di incontrarsi dal vivo, tornando finalmente a riveder le stelle”.
“Quest’anno” spiega Massimo Polidoro, Segretario nazionale del CICAP e Direttore del Festival, “abbiamo deciso di intitolare il CICAP Fest: ‘NAVIGARE L’INCERTEZZA. Con il dubbio come bussola… per tornare a riveder le stelle’, perché ci sembrava il modo migliore per inquadrare il momento storico che stiamo vivendo e per sottolineare l’importanza in una situazione simile del pensiero critico. L’incertezza, lo sappiamo, genera dubbi e il dubbio può mettere a disagio. Da qui la necessità, per molti, di cercare rassicurazioni, talvolta costruendo spiegazioni confortevoli ma false o distorte. L’incertezza che muove la scienza, in quanto metodo per conoscere il reale in continua evoluzione, può invece rappresentare la stella capace di condurci verso il “glorioso porto”, come lo chiamava Dante, una figura straordinaria che, nei 700 anni dalla morte, non mancherà di essere ricordata anche al Festival con alcuni incontri ispirati dalla sua opera”. Ma l’incertezza, come si diceva, non è una novità di questi tempi caratterizzati dalla pandemia: è una parte imprescindibile della vita.
“Il dubbio aiuta a esplorare nuove strade e la vita stessa è fatta di incertezze e complessità: nell’economia, nella meteorologia, nei viaggi, nella salute, nell’amore…” spiega Daniela Ovadia, Coordinatrice scientifica del CICAP Fest. “La scienza stessa è dominata dall’idea di approssimazione probabilistica e, contrariamente a quanto si dice comunemente, non è fatta per comunicare certezze assolute ma relative. Questo, però, lungi dall’essere un limite, è la sua forza. E, dunque, per aiutarci a navigare nei mari quotidiani dell’incertezza, il CICAP Fest condividerà gli strumenti forniti da varie discipline, comprese quelle umanistiche, che ci permettono di cogliere la lezione più importante della scienza, vale a dire che l’incertezza non si subisce: si governa”.
Il Festival si articola in diversi filoni che si sviluppano intorno al tema dell’incertezza. Con scienziati, divulgatori, scrittori, filosofi e personaggi del mondo della ricerca, della letteratura, dello spettacolo e della cultura si approfondiranno argomenti di indubbio interesse legati alla mente, ai complottismi, alla pandemia, ai cambiamenti climatici, all’alimentazione, alla salute, ai numeri, ai dati… alla scienza insomma.
“Il futuro non solo è incerto, ma non esiste”. Lo dice Piero Angela, fondatore del CICAP e suo Presidente onorario, che interverrà in uno degli appuntamenti più attesi in cui, in collegamento video, risponderà alle domande del pubblico. “Non è scritto da nessuna parte come andranno le cose. Gli indovini, dunque, illudono e si illudono. La verità è che il futuro lo prepariamo e lo decidiamo noi con i nostri comportamenti. I futuri possibili sono tanti e molti dipendono dal modo in cui ci comportiamo. Per comportarci in modo corretto, dunque, ci dobbiamo informare e documentare e un appuntamento come il CICAP Fest rappresenta una bellissima occasione per avvicinare le persone alla curiosità e alla scienza”.
Mente e incertezze Che cosa sappiamo di quel sistema complesso che è la mente umana, o meglio, che cosa non sappiamo? Quale ruolo gioca l’incertezza nei processi cognitivi? Importanti psicologi, neuroscienziati, giornalisti e divulgatori si alterneranno per parlare di mente e di menti: lo psicologo Paul Bloom, docente all’Università di Yale, dialogherà con il neuroscienziato Sergio Della Sala, dell’Università di Edimburgo, oltre che Presidente del CICAP, sul perché l’empatia sia in realtà deleteria per la nostra vita; l’esperta di comunicazione della salute e del rischio Dominique Brossard, Fellow dell’American Association for the Advancement of Science, racconterà perché è così difficile cambiare le proprie abitudini e valutare i rischi in salute; lo psicologo dell’Istituto Max Planck per lo Sviluppo Umano Gerd Gigerenzer racconterà come la nostra mente può imparare a rischiare; il neuroscienziato dell’Università Statale di Milano Luca Bonfanti spiegherà le ultime scoperte della ricerca sui neuroni; la psicometrista Sara Garofalo dell’Università di Bologna racconterà le distorsioni sistematiche del pensiero che ci inducono a sbagliare; la psicoterapeuta Costanza Jesurum racconterà le incertezze della terapia; in una serata speciale, il collettivo TAXI1729 ci coinvolgerà in una serie di dimostrazioni spettacolari per farci capire nel migliore dei modi perché la nostra mente trovi tanto difficile cambiare idea; le giornaliste Milly Barba e Debora Serra discuteranno delle grandi menti che nel corso della storia sono rimaste in ombra. L’incertezza e i complottismi L’incertezza è una delle principali cause che inducono al negazionismo scientifico e inducono molti a credere a fantasiose teorie del complotto, una tendenza che nella difficile situazione pandemica che il mondo sta attraversando ha trovato terreno particolarmente fertile. Rob Brotherton, docente di Psicologia presso il Barnard College di New York City, autore del bestseller Menti Sospettose, dialogherà con Massimo Polidoro dei motivi che inducono tanti a credere alle idee più stravaganti anche in assenza di prove (o forse proprio per questo); di complottismi Polidoro discuterà anche con la giornalista di La7 Valentina Petrini, in uno speciale incontro in collaborazione con Audible dove i due presenteranno in anteprima un nuovo progetto realizzato insieme; l’ingegnere Francesco Grassi, Socio effettivo del CICAP, racconterà le origini inattese della più grande teoria complottista degli ultimi tempi, quella di QAnon; Luigi Garlaschelli e Marco Morocutti, del gruppo Sperimentazioni del CICAP, prendendo spunto da alcuni casi indagati per capire come mai, tante volte, la soluzione dei misteri può restare incerta e, in collaborazione con Nicolò Bagnasco, racconteranno i risultati di un’indagine condotta su una presunta “sirena” risalente all’ottocento. Francesco Costa, vicedirettore de il Post e seguitissimo sui social, ci accompagnerà in un viaggio nell’America moderna per capire come mai sembra essere diventata la patria delle teorie del complotto.
Ma come si contrastano le fandonie e la disinformazione? Non servono nuove leggi, ma forse un modo diverso di porsi nei confronti della realtà. Di questo parlerà Gianrico Carofiglio, ex magistrato e scrittore tra i più seguiti in Italia, secondo il quale la qualità della vita democratica scaturisce innanzitutto dalla capacità di porre e di porsi buone domande e dalla capacità di dubitare.
Le incertezze della pandemia Il palinsesto del CICAP Fest non poteva non dedicare anche quest’anno una serie di incontri ai tempi incerti che abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo, in compagnia di chi con la pandemia ha lavorato a stretto contatto: i medici, ma anche i divulgatori che si sono distinti nella comunicazione sul Covid. Lo scrittore e fisico Paolo Giordano, che durante la pandemia si è occupato di divulgazione scientifica, riflette su che cosa ci resterà di questa esperienza, in un dialogo in video con Massimo Polidoro.
Di Covid parlerà anche l’immunologa Antonella Viola, docente all’Università di Padova e direttrice dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, divenuta un volto tra i più conosciuti in TV nei mesi in cui si parlava “solo” di pandemia. Agnese Collino, che fa parte della supervisione scientifica della Fondazione Umberto Veronesi, rievocherà una delle patologie nella storia della medicina che più ha cambiato la nostra società, prima della Covid, ma di cui oggi pochi si ricordano: la polio. Silvio Garattini, Presidente dell’Istituto Mario Negri, farà il punto sulla situazione che stiamo attraversando, per inquadrare meglio ciò che è accaduto e quello che probabilmente ci aspetta, mentre la giornalista scientifica Roberta Villa racconterà come mai i vaccini siano sempre così attesi ma, da molti, anche così temuti. Natalia Pasternak, direttrice dell’organizzazione brasiliana no profit Questão de Ciência, parlerà del caso Covid in Brasile e di cosa accade quando le istituzioni aumentano l’incertezza invece di contenerla; il medico e divulgatore Salvo Di Grazia interverrà sui negazionisti della pandemia; i giornalisti Roberta Villa, Andrea Capocci, Isaia Invernizzi e il fotogiornalista Alessandro Gandolfi parleranno di come i media hanno fatto (o non fatto!) informazione sul Covid, mentre lo psicologo sociale Lorenzo Montali, dell’Università di Milano-Bicocca, oltre che Vice-presidente del CICAP, si concentrerà sulla disinformazione.
E, a proposito di informazione (e disinformazione), le giornate del sabato e della domenica si apriranno con la consueta rassegna stampa commentata dai giornalisti Gianluca Ranzini (Focus) e Marco Ferrari.
Certezze e incertezze nei numeri e nei dati Forse nulla come la pandemia ha dimostrato che i numeri, nonostante la loro apparente solidità, sono terribilmente incerti, nel senso che vanno sempre interpretati alla luce del contesto. Alcuni degli incontri in programma, pertanto, affronteranno modelli e dati, certezze e incertezze nelle statistiche. Francesca Dominici, Docente di biostatistica alla Harvard T. Chan School, parlerà della “statistica incerta” della salute; Regina Nuzzo, docente di Statistica in lingua dei segni alla Gallaudet University di Washington, dialogherà con il giornalista scientifico Fabio Turone sulla probabilità; la psicologa Anne Marthe van der Bles dell’Università di Groningen parlerà di come comunicare l’incertezza sui fatti, i numeri e la scienza; Fabiana Zollo, docente di Sistemi informativi all’Università Ca’ Foscari di Venezia, Elisa Palazzi, docente di Fisica del clima all’Università di Torino, e Giulia Andrighetto, ricercatrice dell’Istituto di Scienze e tecnologie della Cognizione del CNR di Roma, parleranno di modelli predittivi e di come aiutino a superare le incertezze; ancora Fabiana Zollo, con Roberta Villa, tratterà il rapporto tra bufale e big data; di big data, questa volta in chiave umanitaria, parlerà anche Emmanuel Letouzé, Direttore e co-cofondatore di Data-Pop Alliance, in un incontro organizzato in collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi come anticipazione della prossima edizione della Conferenza Science for Peace and Health e, sempre a proposito di dati, i giornalisti Emanuela Griglié e Guido Romeo racconteranno quanto possano essere ancora oggi… maschilisti. Che dire poi del lavoro: come sarà quello del futuro? E ci sarà per tutti? A discuterne, insieme a Francesco Nalini, Consigliere Delegato Assindustria Venetocentro per l’Education e Amministratore delegato Carel Industries SpA, saranno due docenti dell’Università di Padova, Laura Nota, presidente dell’European Society for Vocational Designing and Career Counseling (ESVDC) e della Società Italiana per l’Orientamento (SIO), e Paolo Gubitta, docente di Organizzazione aziendale e Direttore dell’Osservatorio delle Professioni digitali, in un incontro promosso da Assindustria Venetocentro e condotto dal giornalista scientifico Gianluca Dotti.
Si fa in fretta, poi, a dire che la carriera delle donne è più lenta e difficile di quella degli uomini a parità di competenze, ma come dovrebbe comportarsi una donna per far fronte a tutte le incertezze lavorative determinate dall’attuale sistema di organizzazione sociale? Ne parleranno Annalisa Oboe, prorettrice dell’Università di Padova alle Relazioni culturali, sociali e di genere, e Irene Facheris, esperta in gender studies e Presidentessa dell’associazione Bossy. Ma se c’è un dato di fronte al quale tutti siamo costretti ad abbandonare ogni certezza quello è il tempo. È quanto racconterà il fisico Guido Tonelli, vincitore del Premio Fermi e componente della squadra che ha confermato l’esistenza del bosone di Higgs premiato con il Nobel, accompagnandoci in un viaggio in cui il mito, l’arte e la filosofia ci soccorreranno dove la mente vacilla. Le incertezze della scienza Un’altra eredità che la pandemia ci ha lasciato è la consapevolezza che la medicina è fatta di incertezza, e che la scienza stessa è in divenire.
Un tema affrontato in apertura del festival da Sergio Della Sala, docente di Human Cognitive Neuroscience, Università di Edimburgo – Gran Bretagna – e Presidente del CICAP. Delle speranze e dei timori suscitati dall’ingegneria genetica, che potrebbe portarci a trovare una soluzione per le malattie, parleranno il virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti e la giornalista scientifica Anna Meldolesi. La docente di Medicina legale all’Università di Milano e antropologa forense Cristina Cattaneo parlerà delle incertezze nelle scienze investigative forensi, un mondo affascinante e misterioso, fatto di razionalità e di complicate formule fisico-matematiche, ma anche di passione e tenacia, di frustrazione e coraggio; con Daniela Ovadia e Fabio Turone, Presidente dell’associazione Science Writers in Italy (SWIM), si discuterà di etica della ricerca scientifica e di quanto sia necessaria per lo sviluppo di una vera cittadinanza scientifica; un tema, quello della cittadinanza scientifica, sempre più attuale, visto che la scienza influenza molti ambiti del vivere comune ed è oggetto di decisioni politiche che impattano sulla vita di tutti, e di cui Turone discuterà insieme alla giornalista Elisabetta Tola. L’immunologa Antonella Viola, il genetista Guido Barbujani e Daniela Ovadia discuteranno di inclusività della scienza, tra razzismo e rappresentatività; l’oncologo Pier Paolo Di Fiore, la ricercatrice Francesca Demichelis e il sociologo della comunicazione Flavio Ceravolo discuteranno dei tempi incerti della ricerca scientifica e di come sia difficile comunicarli al pubblico, in un incontro organizzato in collaborazione con Fondazione AIRC. Leggenda vuole che il fisico Enrico Fermi, contemplando un cosmo popolato da miliardi di miliardi di stelle che esiste da miliardi di anni, si sia chiesto come mai non vediamo la minima traccia di altre civiltà, passate o presenti. È davvero possibile che siamo soli nell’intero universo? Sul tema indagherà Paolo Attivissimo, mentre lo storico della scienza e divulgatore Adrian Fartade racconterà la grande curiosità che ha spinto l’uomo a scrutare il cielo e a interrogarsi sui misteri del cosmo in un evento promosso da Audible, per il quale è previsto anche un collegamento con l’astrofisico Luca Perri.
Con Fondazione Umberto Veronesi e Impactscool Future Hub Milano andremo alla scoperta della medicina del futuro con un workshop che ci aiuterà a capire a che punto siamo e ci guiderà nella creazione ed esplorazione di diversi futuri possibili per la medicina di domani. Delle incertezze legate al cibo e all’alimentazione, e di come imparare a seguire una dieta sana, si discuterà in alcuni incontri che vedranno la partecipazione della nutrizionista e biologa, autrice e volto noto di Superquark, Elisabetta Bernardi, e della biologa nutrizionista, supervisore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi, Elena Dogliotti.
A volte, il rifiuto della società nei confronti di innovazioni scientifiche e tecnologiche è stato descritto come segno di oscurantismo e ignoranza, ma forse questa resistenza pubblica può essere letta come un segno di vitalità democratica e non necessariamente come un ostacolo. Un punto di vista, di cui potrebbero beneficiare sia le istituzioni, sia la stessa produzione di conoscenza, di cui discuteranno Mariachiara Tallacchini, docente di filosofia del diritto all’Università Cattolica di Piacenza, e Nico Pitrelli.
Il filosofo ed evoluzionista Telmo Pievani ricorderà, in un incontro moderato dalla giornalista Elisabetta Tola e con la partecipazione di Nico Pitrelli, Direttore del Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” della SISSA di Trieste, e con i giornalisti de Il Bo Live, la figura del giornalista e conduttore Pietro Greco, scomparso lo scorso dicembre, che ha dedicato la sua vita alla comunicazione della scienza.
Di clima, e in particolare del suo impatto su mari e oceani, metafore letterarie per eccellenza dell’incertezza e del pericolo, si parlerà in un incontro organizzato in collaborazione con il Master in Environmental Humanities dell’Università Ca’ Foscari di Venezia che vedrà sul palco Georg Umgiesser, oceanografo dell’ISMAR, Francesca Santoro, Specialista di Programma della Commissione Oceanografica dell’UNESCO e Rocco Coronato, professore di letteratura inglese all’Università di Padova, moderati dal divulgatore Ruggero Rollini. ll giornalista Marco Merola, che ha indagato su ciò che l’umanità sta facendo per salvare se stessa dai cambiamenti climatici, racconterà chi e come sta già provando ad adattarsi in un evento promosso da Audible. Dove spesso regna la confusione, poi, è nel tema della genialità umana: miti, luoghi comuni e stereotipi fanno ancora oggi presa su molti, mentre l’argomento è oggetto di studio scientifico, come racconteranno alla giornalista scientifica Anna Rita Longo, il professore emerito di psicologia dell’apprendimento all’Università di Padova Cesare Cornoldi e lo psicologo Armando de Vincentiis. Anche la scienza, però, a volte sbaglia. In tutte le discipline capita di fare piccoli errori o, a volte, prendere colossali cantonate, fa parte del gioco della scienza. E la scienza stessa ha anticorpi che le permettono di correggere e ridurre le conseguenze degli errori, ma anche questi anticorpi non sempre funzionano perfettamente, con conseguenze a volte spettacolari, come racconterà il fisico dell’INFN Stefano Bagnasco. Dalla scienza alla pseudoscienza La scienza rappresenta il più riuscito tentativo che l’umanità abbia saputo escogitare per interpretare e manipolare la realtà in modo affidabile. A maggior ragione quindi è proprio nei periodi di difficoltà e di incertezza che ci si dovrebbe affidare a questo strumento. Invece molto spesso emerge prepotentemente il desiderio di percorrere strade alternative, suadenti sul piano emotivo, che promettono facili soluzioni, rivelandosi però del tutto illusorie.
Di questo parleranno lo storico della scienza Marco Ciardi e il chimico e divulgatore Silvano Fuso. Stefano Marcellini, fisico al CERN di Ginevra, racconterà come a volte la pseudoscienza cerca di mimetizzarsi da scienza ufficiale imitandone il linguaggio, come capita con la meccanica quantistica, seria teoria che spiega il comportamento delle particelle elementari, spesso tirata in ballo a sproposito da ciarlatani che definiscono “quantistiche” pratiche mediche o psicologiche del tutto inutili. Come pseudoscientifica è anche l’idea secondo cui una particolare accordatura possa trasformarsi in un “musica terapeutica”, come racconterà Marco Morocutti. Che dire poi dell’idea secondo cui la Terra fu visitata, in epoca antichissima, da alieni, che l’avrebbero occupata e sfruttata, e che avrebbero dato origine all’umanità modificando geneticamente gli ominidi? Una narrazione che ha fatto la fortuna di molti autori e che ancora oggi va fortissimo, di cui parleranno il filosofo Stefano Bigliardi, con il sumerologo Manuel Ceccarelli, dell’Università di Berna, e l’antropologa Eleonora D’Agostino della Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici di Roma. Il tema della produzione agricola secondo le regole del biologico e del biodinamico è stato recentemente oggetto di dibattito nel Parlamento italiano per via di una legge che include le pratiche biodinamiche tra quelle sostenute con appositi incentivi pubblici. Ma le teorie biodinamiche sono prive di fondamento scientifico: su come vadano inquadrate discuterà Elisabetta Tola con il giornalista ambientale Rudi Bressa.
Una bufala pseudoscientifica particolarmente inusuale e oggi dimenticata, rievocata da Lorenzo Paletti, è quella ideata dal medico americano John Brinkley, che sosteneva di avere scoperto come curare l’impotenza: trapiantando testicoli da capra a essere umano. Mentre tra le vicende nate da bufale, ma che possono avere gravi conseguenze sociali, ci sono le storie di “panico morale”, come quella di Blue Whale, che Lorenzo Montali ricostruirà.
Identità di confine Lo storico Gadi Luzatto Voghera, insieme al cantautore e attore Raiz in collegamento video, affronteranno con un rappresentante dell’Associazione migranti di seconda generazione il tema di chi lascia la propria terra e si trova a vivere un’identità incerta; con l’attivista transgender Francesco Cicconetti si discuterà di identità di genere; di pari opportunità e razzismo dialogherà anche Irene Facheris, presidente dell’associazione no profit Bossy, esperta e divulgatrice sui temi dei gender studies e sulla parità, in un incontro in collaborazione con Audible; il genetista Guido Barbujani e la giornalista Roberta Villa discuteranno di come il concetto di “razza”, inesistente tra gli uomini, sia ancora utilizzato come parametro di riferimento nella ricerca biomedica e sociologica.
Il direttore del centro di ricerca Elettra-Sincrotrone di Trieste Giorgio Paolucci, il project manager del Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” della SISSA di Trieste Giacomo Destro e lo storico delle relazioni internazionali David Burigana racconteranno in che modo la scienza può aiutare a risolvere conflitti religiosi, politici e identitari. Ad aiutarci ad affrontare l’incertezza con filosofia – in particolare con lo stoicismo – penserà Massimo Pigliucci, biologo e professore di filosofia alla City University di New York, che poi intraprenderà una discussione con il genetista Guido Barbujani sulle diverse credenze che ci accompagnano nel corso della vita.
Di filosofia e incertezza discuteranno anche Maura Gancitano e Andrea Colamedici, filosofi e scrittori, ideatori del progetto divulgativo TLON (in collaborazione con Audible) per ricordarci, in particolar modo, che chi apprende l’arte di avere dubbi non può più smettere, perché dubitare crea dipendenza: il dubbio, l’incertezza, sono dei fari, le vere certezze verso l’atto di progredire.
Infine parleremo di religioni come fenomeno culturale e di come possano essere portatrici di incertezze, insieme a Francesca Tarocco (esperta di buddismo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia), Edoardo Siani (docente di lingue e letterature della Cina e dell’Asia Sud-Orientale all’Università Ca’ Foscari) e Roberta Mazza (docente di culti greco-romani all’Università di Manchester), moderati da Daniela Ovadia. Curiosità e divertimento Come da tradizione, al CICAP Fest la buona divulgazione va di pari passo con il divertimento e con lo spettacolo. Numerosi, anche quest’anno, gli appuntamenti dedicati all’intrattenimento intelligente se non addirittura scientifico. Il celebre mago e comico Raul Cremona svelerà i segreti della prestidirigi…mizzazione e poi, insieme alle superstar magiche del web Jack Nobile e Hyde, il grande illusionista internazionale Martin, l’abilissima e giovanissima street magician Alpha, e sotto la guida di Alex Rusconi, anch’egli prestigiatore, oltre che direttore della rivista Magia pubblicata dal CICAP, prima presenteranno una mattinata di magie sorprendenti e poi animeranno il “Workshop di Magia”, dove chi vorrà potrà imparare a realizzare magie stupefacenti – ma rigorosamente con il trucco! -, un workshop arrivato già alla sua ottava edizione. Con Rusconi dialogherà Massimo Polidoro per ricordare una figura straordinaria e importantissima non solo per il movimento scettico internazionale, ma anche per il CICAP stesso, vale a dire James Randi, che ci ha lasciato lo scorso ottobre. Che cosa c’è di più incerto dell’improvvisazione? Ecco dunque, per una sera, Francesco Lancia, autore televisivo, comico e celebre voce di Radio DeeJay, Fabrizio Lobello, attore e co-fondatore del gruppo di improvvisazione teatrale “I Bugiardini”, con l’accompagnamento musicale di Fabio Pavan, e la partecipazione straordinaria di Davide Calabrese, attore e componente del gruppo degli Oblivion, dimostreranno dal palcoscenico come è possibile costruire sul momento una storia dagli sviluppi imprevedibili e dalle infinite possibilità: il pubblico fornirà l’ispirazione, al resto penseranno loro, ma nessuno sa cosa accadrà. L’unica cosa certa è che ci faranno emozionare, ridere e, chissà, magari anche cantare. E, per i grandi dilemmi della vita: meglio Star Wars o Star Trek? A confrontarsi sull’eterno dilemma, che muove legioni di appassionati in tutto il mondo, oltre a gruppi di cosplayer di entrambi i gruppi che “prenderanno d’assalto” gli spazi del CICAP Fest, saranno alcuni divulgatori e scienziati, come Paolo Attivissimo (Team Star Trek) e lo studioso di narrazioni Michele Bellone (Team Star Wars), insieme agli amici di LegaNerd Alessio Vissani e Giovanni Zaccari e a un intervento in video di Luca Perri, guidati dal vulcanico Francesco Lancia.
Ancora Michele Bellone, che è anche giornalista scientifico e curatore della saggistica per Codice Edizioni, affronterà poi il tema delle “Narrazioni per un mondo incerto”, il racconto della complessità nella letteratura, nel cinema e nei giochi. Lo storico Marco Ciardi dell’Università di Firenze e Pierluigi Gaspa, biologo prestato al fumetto e non restituito, affronteranno il tema dell’incertezza attraverso la lente dei fumetti: dai robot a Majorana passando per le anticipazioni del Vittorioso in un incontro in collaborazione con Lucca Comics.
Un altro storico, Francesco Paolo de Ceglia, dell’Università di Bari “Aldo Moro”, indagherà sul tema delle pandemie e… dei vampiri. Il celebre attore e regista Pif, da sempre amico del CICAP Fest, racconterà l’incredibile storia delle sorelle Pilliu, vittime degli abusi della malavita e, oltre a ciò, costrette dall’Agenzia delle entrate a pagare una tassa su un risarcimento mai ottenuto: come dire che, a volte, la certezza del diritto può trasformarsi in una beffa. A proposito di Dante A Dante Alighieri, di cui nel 2021 si commemorano i 700 anni dalla morte, saranno dedicati alcuni momenti che ci permetteranno di scoprire aspetti poco conosciuti, se non addirittura inediti, del grande poeta. Giuseppe Mussardo, docente di Fisica Teorica alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, e Gaspare Polizzi, docente di Pedagogia all’Università di Pisa e vicepresidente della Società Filosofica Italiana, in dialogo con il divulgatore Ruggero Rollini, ci trasporteranno nell’Italia del Trecento per mettere a confronto Dante Alighieri e Marco Polo, due facce di un’unica medaglia ed entrambi viaggiatori in posti sconosciuti, in luoghi mai visti da nessuno prima, in una grande corsa verso l’ignoto. Lo straordinario mnemonista Vanni De Luca, campione internazionale, ci accompagnerà invece in una lettura inedita della Divina Commedia, che a un attento esame si rivela essere niente meno che una straordinaria opera di… mnemotecnica. In collaborazione con il Trieste Science+Fiction Festival, per 24 ore a partire da sabato 4 settembre alle ore 21.30 sarà resa disponibile sulla piattaforma Sci-Fi Club ospitata da Mymovies.it l’edizione italiana del vincitore del Premio Asteroide per il miglior lungometraggio al Trieste Science+Fiction Festival 2019: Aniara di Pella Kågerman e Hugo Lilja.
Durante le giornate del Fest, un divano arancione con le ruote si aggirerà per le piazze di Padova: ad aspettare i vari (e spesso ignari) ospiti del CICAP Fest sarà Ruggero Rollini, seguito divulgatore sui social e tra i conduttori di Superquark+. Scienziati, giornalisti e relatori del Festival si troveranno così catapultati in questo salotto itinerante per una chiacchierata con i passanti e con Ruggero.
Contestualmente, nei giorni del CICAP Fest, nelle Scuderie di Palazzo Moroni a Padova, in collaborazione con Parallelozero, sarà ospitata la mostra fotografica Immortality, Inc. – Come l’uomo sta lottando per raggiungere l’eternità di Alessandro Gandolfi. Gli eventi del CICAP Fest sono per la quasi totalità a ingresso libero, con registrazione obbligatoria, secondo le attuali normativa di sicurezza Covid, e per accedere in sala sarà necessario esibire il biglietto, valido fino a esaurimento posti. Si consiglia in ogni caso di verificare periodicamente sul sito del festival – cicapfest.it – quanto previsto. CICAP Fest per le Scuole Quest’anno, dal 25 al 31 ottobre, il CICAP Fest dedicherà un intero palinsesto alle scuole e ai docenti: il CICAP Fest EDU, una settimana di workshop, laboratori e incontri online, alcuni in collaborazione con Audible, Fondazione Umberto Veronesi e Fondazione AIRC, volti a costruire una piattaforma di contenuti per gli studenti e per insegnanti che rimarranno fruibili anche in futuro. Luca Perri, Adrian Fartade, Paolo Attivissimo, Irene Facheris, Massimo Polidoro, Daniela Ovadia e molti altri incontreranno ragazze e ragazzi delle scuole medie superiori di primo e secondo grado su temi di calda attualità: l’importanza del metodo scientifico, il navigare in sicurezza su internet, diritti e diversità, la verifica delle notizie, dell’attendibilità delle fonti… Nella stessa settimana, verranno proposti Corsi di formazione per insegnanti. Il Comitato scientifico Shaul Bassi (direttore dell’International Center for the Humanities and Social Change, Università Ca’ Foscari, Venezia), Michele Bellone (giornalista scientifico, curatore editoriale saggistica “Codice Edizioni”), Elisabetta Bernardi (biologa nutrizionista, autrice storica di SuperQuark, docente di Antropometria, Università degli studi di Bari Aldo Moro), Vincenzo Crupi (docente di Logica e Filosofia della scienza all’Università di Torino, direttore Centro di Logica, Linguaggio e Cognizione), Francesco Paolo de Ceglia (docente di Storia della scienza, Università degli studi di Bari Aldo Moro), Sergio Della Sala (docente di Human Cognitive Neuroscience, Università di Edimburgo – Gran Bretagna – e Presidente del CICAP), Lorenzo Montali (docente di Psicologia Sociale, Università di Milano-Bicocca, Vice-Presidente del CICAP), Annalisa Oboe (docente di Letteratura inglese e Prorettrice alle Relazioni culturali, sociali e di genere Università di Padova), Elisa Palazzi (ricercatrice Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima / ISAC presso il Cnr e Docente di Fisica del clima, Università di Torino), Telmo Pievani (delegato del Rettore per la comunicazione istituzionale dell’Università di Padova e filosofo della scienza), Elisabetta Tola (giornalista scientifica, Radio 3 Scienza, e fondatrice di Formicablu), Antonella Viola (docente di Patologia Generale, Università di Padova, e Direttrice Scientifica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica – IRP – Città della Speranza), Fabiana Zollo (docente di Computer science presso il Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica, Università Ca’ Foscari, Venezia).