Al via da oggi fino adomenica 12 settembre 2021, la manifestazione che torna ad abitare le strade e le piazze di Mantova. Il festival, premiato pochi giorni fa con la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Italiana, festeggia i suoi primi venticinque anni, con oltre 300 autrici e autori italiani e internazionali tra dialoghi inediti, confronti tra saperi umanistici e scientifici, una casa d’arte e letteratura per bambini, format innovativi, Radio Festivaletteratura con le sue trasmissioni, percorsi alla scoperta della città…e molto altro.
L’edizione 2021 s’illumina della sua ritrovata dimensione internazionale. Narratori, poeti, esperti di varie discipline, autori e illustratori per ragazzi provenienti da vari paesi torneranno a incontrare i lettori di ogni età all’interno della città dal vivo o – per chi è ancora troppo lontano – con la mediazione del collegamento video. Per questo gran ritorno della letteratura straniera il Festival ha puntato su alcuni nomi di indiscusso prestigio – Alice Walker, voce iconica della cultura afroamericana; l’attivista e scrittrice statunitense Rebecca Solnit; Bernhard Schlink, uno dei massimi esponenti della narrativa tedesca contemporanea; Colum McCann, già vincitore del National Book Award e più volte ospite al Festival – e soprattutto su quegli autori che si sono recentemente imposti all’attenzione dei lettori di tutto il mondo, come Benjamin Labatut, Mariana Enriquez, Santiago Roncagliolo, Fouad Laroui, Aleksej Ivanov. È l’anno trans-pandemico, del resto, a richiedere di dare dimensione globale a riflessioni e pensieri. Prima di tutto sull’ambiente.
Da sempre con Consapevolezza verde Festivaletteratura prova a stimolare dibattito attorno alle complesse questioni connesse al cambiamento climatico e a mettere in campo azioni che vanno ben oltre i cinque giorni della manifestazione. In questo senso il Festival ha aderito a progetti europei come C-Change, dedicato alla riduzione dell’impatto ambientale degli eventi culturali, a elaborare modelli e protocolli di monitoraggio, a ideare processi di compensazione del proprio impatto ecologico sul territorio.
All’interno del programma, a fianco di una più articolata proposta di appuntamenti “verdi” su scarti, ecosistemi, cattura della CO2, geoingegneria climatica declinata in laboratori per ragazzi, letture, microlezioni, il punto focale del confronto – che vede coinvolti da diverse prospettive Christiana Figueres, Andri Snaer Magnason, Luca Mercalli – è come raccontare le trasformazioni di intere geografie e le loro già drammatiche conseguenze, per far sì che questo racconto entri finalmente nell’orizzonte delle persone e cambi abitudini, stili di vita, scelte politiche, sistemi produttivi. Una più generale attenzione alla scienza, alla tecnologia e alle sue conseguenze sui nostri meccanismi cognitivi, alle diverse intelligenze (animale, vegetale, minerale, artificiale) che popolano la realtà che ci circonda, porta autori come gli scienziati Giorgio Vallortigara, Peter-Godfrey-Smith e Joseph LeDoux, filosofi come Slavoj Žižek, e un premio Nobel come Daniel Kahneman a ridefinire la nostra consolidata rappresentazione del mondo e a riposizionare l’uomo nell’ordine delle cose. Il rapporto con il territorio – dalle profondità della terra alle vette del mondo, dalle province più interne alle vie percorse nei secoli da mercanti e carovanieri – non a caso è al centro di numerosi incontri che vedono protagonisti narratori, saggisti, alpinisti, viaggiatori nello spazio e nella memoria come, tra gli altri, Robert Macfarlane, Kapka Kassabova, Marco Belpoliti, Nives Meroi, David Bellatalla, nonché del programma radiofonico Terre rare condotto da Nicola Feninno. Ciò che è radicalmente mutato con la pandemia è il confine tra casa e mondo esterno, tra l’ambiente domestico (o addomesticato) e un “fuori” che rischia di diventare sempre più estraneo e selvatico: da qui si sviluppa al Festival una riflessione filosofica sull’abitare e sulla ridefinizione dei rapporti tra città e natura che coinvolge Emanuele Coccia, Luca Molinari, Marco Filoni, Annalisa Metta, Elena Granata.
Tra gli oltre 40 appuntamenti della giornatadi apertura – tra trasmissioni radiofoniche, laboratori, proiezioni, lezioni, incontri – ricordiamo Prima la poesia della prosa (5 – ore 16.30, Palazzo della Ragione) con lo scrittore islandese Jón Kalman Stefánsson che insieme a Silvia Cosimini e Silvia Righi racconta i suoi esordi come poeta; La cura della nostra casa comune (7 – ore 17.00 Palazzo San Sebastiano) con il gesuita e economista Gaël Giraud che insieme a Emanuele Felice e Carlo Maria Belfanti analizza il nostro attuale modello economico interrogandosi su quanto possa adattarsi alla necessità di uno sviluppo sostenibile. Per gli appassionati di sport Franco Baresi, storico capitano del Milan insieme alla voce dello sport per eccellenza Federico Buffa, è il protagonista di Numero 6 (9 – ore 17.00 Piazza Castello, e in streaming su 2021.festivaletteratura.it) incontro che ripercorre la sua carriera. La visual artist Alicia Kopf (Imma Àvalos Marquès) insieme a Claudia Durastanti con la moderazione di Elisabetta Bucciarelli affrontano in Tra auto fiction e memoir (10 – ore 18.30 Palazzo della Ragione) il tema dell’ibridazione letteraria, mentre Maaza Mengiste insieme a Carlo Lucarelli in Il cambiamento passa dal ricordo (12 – ore 19.15 Piazza Castello, e in streaming su 2021.festivaletteratura.it) parlano di guerra di Etiopia e del colonialismo italiano in Africa. Angela Terzani Staude e Saskia Terzani con Valerio Pellizzari sono protagonisti di Un lungo viaggio insieme (14 – ore 19.15 Palazzo della Ragione) dove i ricordi di viaggio con Tiziano Terzani si mescolano a quelli dell’incontro con le culture dell’Oriente. In Quando la fotografia cambia le cose (15 – ore 21.00 Teatro Bibiena) la fotografa Donna Ferrato insieme a Barbara Guarnerio e Ruggero Ughetti parlano di fotografia, di donne e di impegno sociale. E ancora l’antropologo Davide Bellatalla, l’alpinista Nives Meroi e la guida naturalistica Irene Borgna ci raccontano il viaggio per passione, tradizione, nobili cause in Bianco come seta, bianco come neve (16 – ore 21.15 Aula Magna dell’Università), mentre il regista e sceneggiatore Marco Bechis testimone della tragedia dei desaparecidos argentini, si racconta in Perchè io sono sopravvissuto? (19 – ore 21.30 Palazzo san Sebastiano).
A partire da oggi inoltre, alcuni eventi e appuntamenti saranno una costante di tutti i cinque giorni di festival: L’illusione della realtà, il laboratorio di fotografia di Gianluca Vassallo dedicato alla costruzione di un’autobiografia in 12 immagini (1 – Palazzo Te); Ultime strisce dal festival, un’agenzia di stampa a fumetti per fumettisti alle prime armi guidata da Assia Petruccelli e Sergio Riccardi (2 – Museo Diocesano); la Pesca poetica a cura di Matteo Loglio, un divertimento tecnologico letterario che grazie a una intelligenza artificiale tradurrà in versi gli umori del lago cittadino (10.00 – 24.00 Tenda dei libri); Calamite per la scuola a cura di Monica Guerra e Lola Ottolini (10.00 – 20.00 Via Goito) una specie di concorso di idee cui tutti sono chiamati a contribuire con un suggerimento