Il Museo internazionale e biblioteca della musica | Istituzione Bologna Musei dedica la programmazione della stagione autunnale alla riscoperta delle espressioni di rock, jazz e contemporanea del XX secolo.
Dal 24 settembre all’11 dicembre 2021 al Museo internazionale e biblioteca della musica | Istituzione Bologna Musei torna l’appuntamento con #novecento, la rassegna di narrazioni musicali in cui i musicisti (e non solo!) in prima persona raccontano in parole e musica la storia, i personaggi, gli stili, gli anniversari e i capolavori della loro arte alla riscoperta delle espressioni di rock, jazz e contemporanea del XX secolo.
Diversi i cicli di appuntamenti previsti: la novità di quest’anno, che dà anche il via alla programmazione domani, venerdì 24 settembre, sono le improvvisazioni sonore al buio dei Blind Date Concert, un progetto in collaborazione con Bologna Jazz Festival e Sound Routes realizzato con il sostegno di Europa Creativa. Per tre appuntamenti, due diversi artisti provenienti da mondi distanti, sia geograficamente che stilisticamente, si danno appuntamento al museo per dialogare attraverso la loro musica. Un incontro “al buio” perché nessuno dei due protagonisti sa in anticipo chi sarà il suo compagno; avranno due ore per tentare, esplorare e scoprire una modalità per mettersi in relazione, creando il loro set musicale. Un gioco che nasce dalla necessità di ritrovarsi di persona e dialogare con l’altro, in un intenso scambio di emozioni, tensioni, pause, dissonanze non prevedibili che caricano l’ascolto di sorpresa e meraviglia.
Segue Good vibrations le buone vibrazioni tra musica e letteratura: tre scrittori raccontano la mitologia dell’Olimpo del Rock attraverso le proprie interconnessioni e ossessioni con un artista da loro amato, in dialogo con i brani entrati nell’immaginario collettivo, reinterpretati dai musicisti più interessanti della scena popular odierna. Nella prima narrazione dell’1 ottobre Simona Vinci ci fa entrare nel mondo di Joni Mitchell, raccontando le luci e le ombre parallele che caratterizzano le poetiche di entrambe. Il tutto verrà riletto dalla voce magnetica di Camilla Serpieri che, assieme al pianoforte jazz di Lorenzo Mazzocchetti, ci condurrà alla scoperta delle venature più nere intarsiate in quelle musiche senza tempo.
Giorgio Fontana, profondo conoscitore di Leonard Cohen, è innamorato del mondo che sta dietro le sue parole, spesso indecifrabili, ma che tutti, almeno una volta, abbiamo cantato sognando. Lyrics leggendarie, che si intrufolano nei libri scambiati proprio con Joni Mitchell e divorati durante la notte, che Fontana accosterà ai versi di poeti antichi e moderni. A rileggerne le musiche il duo eclettico degli Acusting Plays… che ogni volta sostituiscono ai tre puntini il nome dell’autore che vanno a reinterpretare. E questa volta tocca, appunto, a Leonard.
Il 15 ottobre con Panamericana Emiliano Visconti, affiancato da uno straordinario duo di musicisti colombiani, condurrà il pubblico in un viaggio attraverso le “vene aperte” dell’America Latina di inizio Novecento: un continente martoriato dalla storia e dai colpi di stato, ma in cui la musica è sempre stata protagonista.
Novità di quest’anno è l’ultima reverse vibration, in cui saranno invece i musicisti, Claudio Cadei e Pippi Dimonte in concerto con l’inconfondibile voce di Massimo Don, a narrare Le Città Invisibili di Italo Calvino, in vista del prossimo cinquantenario della pubblicazione.
Ultimamusica propone invece sei appuntamenti dedicati ai linguaggi, ai protagonisti, alle idee, alle curiosità e agli strumenti che contraddistinguono la “contemporanea“ di oggi e del secolo appena passato.
Nel 1971 il fisarmonicista e tecnologo Felice Fugazza inaugura al Conservatorio “G.B. Martini” il corso straordinario di musica elettronica e dal 26 ottobre al 14 novembre, in occasione di GBM50 – 1971/2021: 50 anni di Musica Elettronica a Bologna, il biennio di Sound Design ha realizzato Continuum un’installazione sonora al (e per) il Museo della Musica, idealmente dedicata alla musica di padre Giovanni Battista Martini.
Seguono gli appuntamenti in cui il collettivo In.Nova Fert racconta, a 70 anni dalla prima, le Metamorphoses after Ovidche prendono consistenza sonora nei brani che Benjamin Britten ha scritto per il timbro fascinoso e versatile dell’oboe nel 1951. Segue Voces musiche per la fine del tempo a 50 anni dalla prima di Vox Balaenaedi George Crumb, una suggestiva composizione in cui i tre strumentisti devono suonare bendati e immersi in una soffusa luce blu. Con questa rara esecuzione si chiude il continuum di parole e musica in cui la voce narrante di Francesca Tisano interpreterà brani di autori che hanno indagato il rapporto fra uomo e natura: da Zanzotto a Valéry, da Calvino ad Ovidio e a Thoreau. E infine l’Histoire du soldat a 50 anni dalla morte di Igor Stravinskij che nel 1918, insieme al direttore d’orchestra Ernest Ansermet e allo scrittore Charles-Ferdinand Ramuz, intraprende una folle iniziativa: creare un’opera ambulante che girasse per le cittadine della Francia con una carrozza, un palco semovibile, qualche strumentista, due ballerini ed un attore. Nasce così Histoire du Soldat, la cui esecuzione intercalerà il racconto sia della storia dell’operetta che quello della sua improbabile realizzazione.
Il 26 novembre con Non fare il minimo rumore: Sylva90, Tempo Reale celebra Sylvano Bussotti, l’artista e compositore poliedrico recentemente scomparso a 90 anni, con questo unicum (costruito insieme allo stesso Bussotti) che reinterpreta e attualizza una serie di opere della sua produzione musicale, attorno alla voce di Monica Benvenuti (sua cantante iconica) e ad un utilizzo degli strumenti elettronici, per lui inedito ma originalissimo e sorprendente.
Il 3 dicembre Francesco Guerri al violoncello e Fabrizio Puglisi al pianoforte preparato partono da un frase A volte l’impossibile è trasparente di Tristan Honsinger, fra i primi a sviluppare una tecnica violoncellistica nel jazz e nell’improvvisazione, per proporre una sintesi della loro musica, che nasce e si affastella sui loro leggii proprio sotto gli occhi del pubblico, in forma di brani, spunti e versioni alternative, a volte di breve vita, a volte indecifrabili, a volte solo pretesti per immergersi in un’immensa galassia di suoni e possibilità.
Chiude Ultimamusica, accompagnato dalla voce ipnotica di SUZ, il progetto di Andrea Renzini con Volkwerk Folletto, collettivo analogico/digitale/acustico da 10 anni in costante pericoloso bilico tra musica colta ed echi popolari, in cui la musica elettronica e sperimentale, ma anche le agresti ballate acustiche compresse nella memoria uditiva, vengono assorbite e rilette da aspirapolveri e aerosol.
Infine ritorna il ciclo dal successo ormai consolidato Jazz Insight, ovvero la musica africano-americana, i suoi protagonisti e le vicende che ne hanno caratterizzato la storia. Il tutto raccontato dalla prospettiva di un pianista jazz, Emiliano Pintori, in compagnia dei suoi ospiti, a partire dall’evento speciale in ricordo di Steve Grossman, che soggiornò a lungo a Bologna e la cui influenza è stata determinante per la scena musicale della nostra città, divenendo guida per più di una generazione di giovani musicisti.
I protagonisti sono nomi eccellenti della scena jazz internazionale. Il 6 novembre Emiliano Pintori al pianoforte e Cristiano Arcelli al sax contralto presentano Bird lives dedicato a Charlie Parker, la più imponente figura del jazz moderno, il solista più imitato e influente, il cui messaggio musicale è ancora straordinariamente attuale e fecondo di nuovi sviluppi. Protagonista di una vita dissoluta e frenetica, il cui mito ha influenzato la letteratura, l’arte e il cinema, Parker ha lasciato una gigantesca eredità artistica, cambiando definitivamente il corso della musica jazz.
Poi una delle voci più amate della storia del Jazz, Sarah Vaughan: The Queen of Bebop, The Divine One, Sassy, sono alcuni dei tanti appellativi dati nel corso del tempo a una cantante che ha saputo stregare un pubblico vastissimo, riuscendo ad unire le sue incredibili doti vocali ad una conoscenza approfondita della musica. Special guest sarà la voce talentuosa di Chiara Pancaldi.
E ancora, Dexter Gordon, il gigante del sax tenore, “impersonato” da Piero Odorici: le sue vicende sono di per sé un romanzo fatto di repentine ascese e improvvise cadute, una vita difficile ma “a lieto fine” come è ben raccontata dalla vedova Maxine Gordon, che ha dedicato la bellissima e documentata biografia Sophisticated Giant, da poco tradotta in italiano per EDT/Siena Jazz dal noto musicologo Francesco Martinelli, che sarà ospite della serata.
Il 27 novembre, special guests Paolo Prosperini alla chitarra e Filippo Cassanelli al contrabbasso, rendono omaggio a un altro gigante della musica, il chitarrista Django Reinhardt. Di origine Sinti, quasi del tutto analfabeta, vittima da ragazzo di un tragico incidente che compromise l’uso di due dita della mano sinistra, Reinhardt riuscirà comunque a sviluppare una tecnica straordinaria e unica sullo strumento, divenendo il protagonista delle notti del celebre Hot Club de France con il leggendario Quintette a fianco dell’amico fraterno Stéphane Grappelli.
L’ultimo appuntamento del 4 dicembre è con la figura di John Lewis, la cui carriera si identifica in gran parte con la sua principale creatura, lo storico Modern Jazz Quartet. Protagonista della serata Pasquale Mirra.