È stato inaugurato oggi pomeriggio, il nuovo spazio espositivo che il MUSE – Museo delle Scienze di Trento dedica ai principali fattori del cambiamento globale in atto, dalla questione climatica alla perdita di biodiversità, dall’aumento della popolazione mondiale alla lotta alle disuguaglianze sociali. L’esposizione, oltre 400 mq interamente rinnovati, esplora i molteplici futuri del nostro abitare il pianeta – quelli possibili, probabili e anche desiderabili – con la consapevolezza che la conoscenza può aiutarci a capire che le nostre sfide di cittadini di una comunità globale sono profondamente interconnesse.
Al MUSE il piano per la sostenibilità espone concetti ma anche casi concreti e gli exhibit esplicativi si completano con alcune visioni di temi particolarmente controversi, realizzate in forma di interviste intergenerazionali. Una selezione di casi concreti di ricerca e sviluppo e di esperienze produttive e imprenditoriali – infine – racconta come anche il settore privato rivesta un ruolo chiave nel percorso verso il raggiungimento dei 17 SDGs, attraverso lo sviluppo di modelli più sostenibili.
L’inaugurazione del 4 ottobre è uno dei momenti di punta del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2021, organizzato dall’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (www.asvis.it e www.festivalsvilupposostenibile.it).
Oggi – forse più che mai – siamo consapevoli dell’influenza delle nostre scelte quotidiane sul futuro delle successive generazioni e sentiamo davvero che “sì, siamo tutti sullo stesso pianeta”. Ci appare per la prima volta urgente e doveroso ragionare assieme sulle interconnessioni tra i vari modelli e stili di vita e guardare al futuro pensando a come sia possibile – e opportuno – attuarli. Consapevoli che se non possiamo prefigurare il futuro, se non possiamo desiderarlo, non potremo nemmeno realizzarlo.
A livello mondiale, grazie agli Obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030, la via da percorrere sembra tracciata, ma la strada è ancora lunga. In questo solco si inserisce l’azione del MUSE di Trento che, fedele alla sua missione di interpretare la realtà e le sfide della contemporaneità attraverso gli strumenti e le domande della ricerca scientifica, si inserisce nel dibattito contemporaneo rinnovando e ampliando le esposizioni di una parte importante del museo: la galleria dedicata ai temi della sostenibilità.
Al MUSE, sei tavoli disposti a corolla attorno alla grande Sfera della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), raccontano focalizzandosi su un argomento specifico quanto sia insostenibile il nostro mondo e si focalizzano sui grandi driver della crisi ecosistemica: perdita di biodiversità, cambiamento climatico e aumento demografico. Un tavolo declina la cultura della sostenibilità con riferimento all’Agenda 2030 come piano di azione e uno – infine – si proietta nel futuro. In ogni tavolo (tranne il primo e l’ultimo) i concetti si articolano sui due lati: quello dedicato al now, ovvero alle problematiche oggi ben visibili e quello dedicato al future, ovvero alle soluzioni.
Due grandi monitor, infine, mostrano le “interviste intergenerazionali” ovvero dialoghi ipotetici tra persone appartenenti a generazioni diverse (1960, 1980, 2020 e 2040) che esprimono il loro punto di vista sui temi trattati.
La Nuova Galleria della Sostenibilità è realizzata in collaborazione con ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, il Salone della CSR e dell’innovazione sociale e Lavazza Group, Title Sponsor della Galleria.
Le aziende che hanno affiancato il MUSE nell’ideazione della Goal Zero Area sono: Main Sponsor: Brembo; Esselunga; ITAS Mutua; Levico Acque; Special Sponsor: Fastweb, Terna, Zordan; Si ringraziano: Italscania, Hörmann Italia, Birra Forst; Media Partner: IGPDecaux