Con un caloroso e sentito applauso è cominciata la serata tra ricordi ed emozioni di chi ha avuto la fortuna di conoscere il Maestro e ha voluto condividere con gli altri episodi e aneddoti. Una manifestazione corollario di una giornata in cui a celebrare Aldo Brovarone sono stati i giornalisti che, alla guida delle Lancia Gamma Coupé della Collezione 777 di Andrea Levy, hanno dato vita a un viaggio nel tempo, partito dalla sede dell’associazione Torino Heritage, a Sant’Ambrogio, che si è fermato nel centro di Rivoli prima di ripartire e arrivare al Mauto. Proprio al Mauto le nove Lancia Gamma Coupé, ognuna di una delle combinazioni cromatiche previste dal modello originario, sono state posizionate in mostra per il pubblico che potrà ammirarle fino al 24 ottobre e conoscere, attraverso le loro linee e i colori, l’arte creata dal maestro Brovarone. Arte che non è stata l’unica cosa di cui hanno parlato gli ospiti intervenuti sul palco nella serata, stilisti, amici, ex colleghi, giornalisti che hanno tratteggiato un ritratto ricco di sfumature di Aldo Brovarone: un genio inconsapevole, amante del suo lavoro e appassionato, un elegante stilista che condivideva le sue conoscenze, generoso, divertente.
Sul palco, guidati da Mariella Mengozzi, direttrice del Mauto, e Andrea Levy, proprietario della Collezione 777, si sono succeduti personaggi fondamentali del gotha del car design mondiale: Paolo Pininfarina, che ricorda che fu proprio Aldo Brovarone la prima persona che incontrò e con cui lavorò il primo giorno di stage a Cambiano, e poi Enrico Fumia, Leonardo Fioravanti, Lorenzo Ramaciotti, Diego Ottina, Fabio Filippini, Giancarlo Perini, Ercole Spada, e Paolo Martin intervenuto in collegamento telefonico.
Racconti di Brovarone sono arrivati anche da Giuliano Silli, biografo del Maestro, da Enrico Masala, dirigente responsabile del brand Lancia durante gli anni della Lancia Gamma Coupé, Daniela Fresc che per Auto d’Epoca ha curato una sua monografia, dai collezionisti Sylvie e UrsJacob, che con Brovarone hanno restaurato una Cisitalia, da Paolo Falcinelli e Toni Cestarollo, Presidente e Vice Presidente Lancia Gamma Club, e da Giuseppe Gremo, segretario dell’Arma Aeronautica militare, che ha parlato in rappresentanza di un nutrito plotone intervenuto alla serata, raccontando della seconda passione del Maestro, il disegno aeronautico.
Il nipote Cesare Brovarone ha condiviso ricordi privati, insieme ad Alfredo Stola, che con Brovarone ha collaborato per la creazione di prototipi tra cui la Stola Dedica e la Ruf RKSpyder Studiotorino, presenti proprio grazie a Stola in car display per la celebrazione, al Museo, accanto alla Dino 246 gts e alla Lancia Beta Spider 1974.
A completare l’esposizione temporanea per il Tributo Aldo Brovarone una Peugeot 504 Coupé di Guido Braida, collezionista membro del Registro storico Peugeot. Non sono mancate le parole delle istituzioni, a cominciare dal Cavaliere Rodolfo Gaffino Rossi, ideatore del premio Matita d’Oro ed ex direttore del Mauto, per proseguire con Andrea Tronzano, Assessore Bilancio e Finanze della Regione Piemonte, Michele Albera, direttore Transportation IED, Antonio Traversa, consigliere federale ASI, la giornalista Yuko Noguchi e Benedetto Camerana, presidente del Mauto. Una celebrazione riuscita, che ha saputo emozionare, come conferma Andrea Levy, proprietario delle nove Lancia Gamma Coupé in esposizione al Museo dell’Automobile fino al 24 ottobre: “Abbiamo voluto ricordare e celebrare Aldo Brovarone con l’affetto e la passione che lui ha condiviso con tutti noi negli anni: è stato bello il viaggio con tutte le Lancia Gamma Coupé, speciale lasciarle a guidare ai giornalisti e portarle al pubblico e tra gli amici di Aldo, in una serata ricca di ricordi. Aldo ne sarebbe stato felice”.