Secondo i dati dell’EUIPO, tra i settori più colpiti dalla contraffazione vi è proprio il vino, con 356 milioni di euro di vendite perse fino al secondo trimestre del 2019, è dunque fondamentale, visti i numeri crescenti e allarmanti un controllo capillare sulle filiere possibile grazie all’etichetta digitale e la blockchain.
È notizia di questi giorni il sequestro di 10.550 ettolitri tra mostri e vini dal valore di 1 milione di euro presso stabilimenti vinicolo ubicati nella provincia di Foggia e Bari effettuato dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), uno dei maggiori organismi europei di controllo dell’agroalimentare del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
“Siamo convinti che la digitalizzazione sia la strada maestra nella lotta alla contraffazione – spiega Federico Persico, Chief Technology Officer di Trackyfood – abbiamo realizzato un’etichetta digitale supportata dalla blockchain che permettesse di tutelare il settore e soprattutto il consumatore sviluppando una serie di funzionalità ad hoc per la gestione delle informazioni legate alla filiera vitivinicola. Con estrema semplicità è possibile tracciare le informazioni partendo dal censimento geolocalizzato dei vigneti di e delle loro caratteristiche organolettiche. Tutte le fasi ed i processi (data di vendemmia, fermentazione, affinamento, messa in botte, assemblaggio in caso di blend, ecc.) vengono registrati e datati creando così l’esatto prodotto di ogni lotto di produzione. Il consumatore, attraverso l’etichetta interattiva potrà così scoprire tutto sulla bottiglia che ha in mano, arrivando fino a visualizzare la posizione esatta dei vigneti dai quali l’uva è stata raccolta. L’Italia è l’unica nazione al mondo ad essersi dotata di un registro telematico del vino– – che consente il controllo degli operatori della filiera a seguito della registrazione online delle movimentazioni e delle lavorazioni dei prodotti vitivinicoli”.
Ma TrackyFood vuole spingersi oltre, è infatti in fase di sviluppo un ulteriore elemento innovativo che consente di dialogare digitalmente attraverso l’impiego di macchinari dotati di sensoristica 4.0.
“L’obiettivo – conclude Persico- è quello di integrare automaticamente, quindi in maniera ancora più veloce e sicura, riducendo ulteriormente il rischio di contraffazione, ad esempio le informazioni generate dalle macchine di imbottigliamento (data, numero di bottiglie, lotto, ecc.) con le informazioni di tracciabilità”.