Apre sabato 4 dicembre alle ore 11, nell’ambito della XV edizione di BilBOlbul – FestivalInternazionale di Fumetto, la mostra Prendere posizione. Il corpo sulla pagina, promossa da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna in collaborazione con Fondazione Nuovi Mecenati, Danish Arts Foundation, Canicola, Oblomov Edizioni e MalEdizioni.
La collettiva, a cura dell’associazione Hamelin e allestita a Bologna nella sede della Fondazione in via delle Donzelle 2, è dedicata a quattro voci originali del fumetto contemporaneo: Émile Gleason, Nicoz Balboa, Rikke Villadsen e Alice Socal.
Sarà aperta al pubblico, con ingresso libero, fino a mercoledì 5 gennaio 2022.
150 tavole guideranno il visitatore alla scoperta dei mutamenti del corpo, indagando il modo in cui i personaggi dei fumetti vivono la propria fisicità.
Ogni storia a fumetti comincia con un corpo disegnato, anzi con più corpi. È caratteristica del linguaggio fumettistico ripetere le figure, modularle, moltiplicarle e mescolarle.
Gleason, Balboa, Villadsen e Socal hanno messo il corpo al centro della loro arte, riflettendo sulla sua rappresentazione attraverso stili, voci e generi letterari diversi, a partire dal comicocon cui Émile Gleason affronta il tema della disabilità. Rikke Villadsen usa la metafora per ribaltare le convenzioni narrative legate all’identità di genere, con corpi che cambiano senza sosta mettendo in discussione ogni certezza. Nicoz Balboa utilizza la forma diaristica come strumento di ricerca del sé e lente d’ingrandimento sul mondo, su come lo abitiamo e come lo trasformiamo attraverso il nostro sguardo. AliceSocal cattura la fragilità delle relazioni umane attraverso visioni di metamorfosi dei corpi e allucinazioni visive, dando forma concreta a ciò che non lo ha, la tristezza per la fine di una storia o la paura di crescere.
Le opere in mostra sono mescolate secondo una logica di echi, rimandi e contrasti in ognuna delle tre sale espositive della Fondazione. La prima sala è incentrata sulla rappresentazione dei corpi nel loro aspetto più materiale, fisico, a partire dallo stesso atto del disegno; la seconda è dedicata alla relazione tra i corpi dei personaggi e lo spazio, quello narrativo in cui si svolgono le storie, e quello formale della pagina bianca e della sua struttura fatta di vignette, balloon, spazi bianchi e didascalie; l’ultima sala esplora infine il corpo come metafora e soggetto di narrazione, campo aperto di relazioni possibili che rendono la sua rappresentazione ora politica, ora comica, erotica e intima o universale.