I fotografi individuati per interpretare, ciascuno secondo la propria sensibilità, i 13 musei statali facenti capo alla Direzione regionale Musei Lombardia del Ministero della Cultura. L’iniziativa, proposta dalla stessa Direzione, sfocerà in una mostra che si terrà in autunno a Milano, a Palazzo Litta.
“La nostra rete di Musei – evidenzia Emanuela Daffra che ne è il Direttore – è diffusa in tutta la Lombardia, senza continuità, a macchia di leopardo. Porre le diverse componenti a sistema è una sfida stimolante e ardua, date le distanze, l’esiguità del personale e le diversissime caratteristiche”.
Si va infatti dal Cenacolo leonardesco, alla Certosa di Pavia, alle Grotte di Catullo a Sirmione, a Palazzo Besta, per citare solo alcuni degli istituti. E da pochissimo (7 dicembre 2021) al gruppo si sono aggiunti l’intero complesso monumentale della Certosa di Pavia e il Parco Archeologico di Castelseprio. Realtà molto dispari, ma che nel loro insieme rappresentano il più visitato museo di Lombardia, che conta siti Unesco come i parchi delle incisioni rupestri della Valle Camonica, monumenti e opere d’arte celebrate in tutto il mondo come il Cenacolo e la Certosa di Pavia, realtà archeologiche d’epoca romana tra le più importanti dell’Europa centrale come le Grotte di Catullo a Sirmione o la Villa Romana a Desenzano del Garda. Poi testimonianze importantissime dell’epoca medievale e rinascimentale, dal Castello Scaligero, ancora a Sirmione, a Palazzo Besta, sino al Novecento, con la monumentale Cappella Espiatoria di Monza. Tesori d’arte e di architettura che, tranne alcuni, non hanno ancora espresso tutte le loro potenzialità in termini di visita e conoscenza.
“In questi anni – prosegue Daffra – si è investita ogni possibile risorsa in interventi di restauro, adeguamento, riallestimento e ovviamente la pianificazione continua. Abbiamo, in altri termini, lavorato sui beni per metterli in sicurezza, adeguarli alle normative, offrire condizioni confortevoli ai visitatori. Ora stiamo lavorando alla revisione degli apparati comunicativi e la messa a punto dei programmi educativi e di ricerca.
È stato, e continua a essere, un lavoro capillare i cui frutti non sono immediati ma sono già evidenti con i risultati in costante crescita del periodo di poco antecedente alla pandemia. Il 2019 infatti ha visto aumentare da 1.154.140 a 1.188.793 il numero complessivo di visitatori rispetto al 2018, con due musei (Cenacolo Vinciano e Castello Scaligero) collocati nella classifica dei trenta musei italiani più visitati nel 2019, la “Top 30 2019”, rispettivamente al 15° posto con 445.728 ingressi e al 22° posto con 308.459 ingressi. Ora, con i responsabili che dirigono i diversi siti, ci stiamo dedicando a una programmazione sartoriale, che stringa legami forti con i contesti e renda ogni visita occasione di conoscenza e di approfondimento della storia dei diversi territori di cui i nostri musei sono espressione.
Avendo messo a punto una immagine coordinata, per la prima volta in tutti i nostri 13 musei il visitatore troverà materiali uniformi, sia in cartaceo che online, nuovi e unificati nella grafica e nell’impostazione. In ciascun museo/sito verrà evidenziata l’intera rete regionale”.
In questa linea va anche il progetto “13 fotografi per 13 musei”, condotto insieme a Giulia Valcamonica ed alMuseo di fotografia contemporanea di Cinisello Balsamo. I fotografi individuati sono Marina Caneve, Alessandro Sambini, Claudio Beorchia, Flavia Rossi, Vaste Programme, Alessandro Calabrese, Arianna Arcara, Caterina Morigi, Federico Clavarino, Fabio Barile, Roberto Boccaccino, Delfino Sisto Legnani, Rachele Maistrello. Saranno loro a dare concretezza a questo che è il primo passo di una strategia pluriennale intesa da una parte a presentare i tredici siti come insieme imprescindibile per conoscere la storia culturale non solo della regione e dall’altra farne percepire l’attualità, la presenza viva nell’oggi.
“Sono professionisti giovani (nati tra il 1979 e il 1991), ma già affermati e più volte premiati, selezionati insieme a Gabriella Guerci e Matteo Balduzzi del MUFOCO, che affiancheranno la Direzione regionale Musei in questo progetto di committenza pubblica”, evidenzia la Direttrice Daffra.
Ad essi è stata lanciata la sfida di raccontare o, meglio, di interpretare, il museo loro affidato, dimostrando come questi luoghi carichi di storia sappiano suscitare echi molteplici e impensati se li si guarda con attenzione. Il lavoro si protrarrà fino a inizio estate e sfocerà in una mostra collettiva che sarà allestita dal 26 settembre 2022 al prossimo Natale in Palazzo Litta sede della Direzione”.
“Stiamo anche riflettendo sulla reale possibilità di concretizzare un progetto parallelo: chiedere ad altrettanti poeti di scrivere alcuni versi da affiancare alle immagini delle 13 sedi. Il tutto da raccogliere in un volume che potrebbe essere presente in tutti nostri musei. Qualora ci fossero i presupposti, il progetto potrebbe continuare nel ’23 coinvolgendo, ad esempio, 13 fumettisti e 13 scrittori, o videomaker accanto a bambini… A creare una consuetudine di racconti sempre originali intorno al nostro straordinario patrimonio”.