Il grande progetto fotografico e antropologico di Arturo Delle Donne, visibile al Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma, esporrà nuovi scatti dal 12 febbraio fino all’8 marzo. Vede la collaborazione di varie associazioni interculturali
Il grande progetto fotografico e antropologico di Arturo Delle Donne, già presente dal 15 ottobre 2021 al Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma, si arricchisce di nuove opere.
L’espografia prevede venti fotografie di grandi dimensioni presentate lungo tutto il percorso del Museo. Grazie alla costante collaborazione di importanti associazioni internazionali presenti sul territorio, Delle Donne ha proseguito nel suo impegno di documentazione e ritrattistica di cittadini italiani di origine straniera.
Nuovi ritratti andranno ad arricchire gli spazi espositivi del Museo, andandosi ad affiancare, in una miscellanea composta ed armonica, alle opere della collezione museale permanente.
Le origini delle persone fotografate da Delle Donne, in questo nuovo allestimento sono indonesiane, russe, ruandesi, ivoriane, etiopiche, filippine, marocchine e bangladesi.
Il progetto “The Homo Sapiens”, ideato come un viaggio esplorativo, viene dunque riconfermato e ampliato dal Museo d’Arte Cinese ed Etnografico che, oltre alla produzione di questo progetto, vede la curatela della propria vice direttrice Chiara Allegri, impegnata in un sodalizio artistico con Delle Donne.
L’obiettivo continua a essere quello di una necessità di diversità culturale, spesso dimenticata in nome dell’omologazione. Valorizzando il patrimonio culturale, la nostra civiltà, storica e monumentale, tende a dimenticare il grande patrimonio intangibile dato dalla diversità culturale. Con il flusso migratorio in entrata, che dagli anni Settanta del secolo scorso ha superato quello in uscita, hanno iniziato a far parte del nostro sistema culturale nuove tradizioni, religioni, usi e costumi, lingue. Ma non solo. Sono entrati nuovi beni etnici. Come l’abbigliamento, che è universalmente considerato come la prima forma di comunicazione di un popolo. Il primo linguaggio messo in moto quando due persone si incontrano sono la fisiognomica e l’abbigliamento, inteso in senso visivamente ampio, quale vestiario, accessori, acconciatura, segni permanenti.
Questo progetto continua la sua fase di ricerca e ritrattistica. Contemporaneamente all’esposizione, Delle Donne sta continuando il suo lavoro di ritrattistica di persone italiane di origine straniera abbigliate secondo la propria tradizione.
“Questo progetto – afferma Arturo Delle Donne – è vissuto come un viaggio, un’esplorazione senza una meta, ma con un obiettivo. Abbiamo iniziato il progetto con l’intento di conoscere e documentare le culture di altri popoli, una volta lontani da noi, ma che ora sono parte integrante della nostra cultura. Sono culture che nonostante siano vicine a noi, sono sconosciute a molti.
Oltre al viaggio ‘sedentario’ che stiamo compiendo, la cosa che più mi ha colpito in questi mesi è stato lo stupore dei visitatori alla vicinanza e alla magnifica diversità culturale che ci circonda.
Mentre fotografo nasce spesso un’iterazione empatica con le persone fotografate. Il volto lentamente cambia, l’orgoglio, dopo pochi scatti, si sostituisce lentamente alla timidezza di essere davanti ad una macchina fotografica. Si legge negli occhi ‘ecco questo/a sono io!’. Qualcuno me lo ha anche detto, ringraziando per l’opportunità di poter mostrare la propria cultura con vanto ed onore”.
Chiara Allegri, vicedirettrice del Museo Cinese ed Etnografico, afferma: “L’intero progetto ‘The homo sapiens’ è in continuo progresso. Alla fase espositiva, si abbina la continua ricerca, non solo di persone con i propri abiti tradizionali, ma anche di conoscenza di nomi delle etnie di provenienza e dei nomi degli abiti, oltre che delle caratteristiche peculiari. È un grande progetto prodotto dal nostro Museo che permette di delineare il ruolo che hanno oggi i musei etnografici. Un ruolo di salvataggio e conoscenza delle culture altre con l’obiettivo finale di favorire la fratellanza tra i popoli.”
Il lavoro attualmente comprende ottanta opere fotografiche di grandi dimensioni, di cui venti, mai esposte fino ad ora, saranno allestite al Museo d’Arte Cinese ed Etnografico dal 12 febbraio fino all’8 marzo 2022. L’intero progetto è pronto a essere ospitato in strutture che manifesteranno interesse e condivideranno con il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico i valori di rispetto e fratellanza tra i popoli.
Esprime entusiasmo per questa collaborazione Padre Alfredo Turco, missionario saveriano e direttore del Museo: “La produzione di questo progetto rafforza il concetto di fratellanza e umanità che il nostro museo missionario porta avanti dal 1901”.
“The Homo sapiens” è realizzato con il contributo di Fondazione Cariparma e patrocinato dal Comune di Parma.
Solo per le visite guidate è necessaria la prenotazione scrivendo all’indirizzo info@museocineseparma.org.
Numerose sono le associazioni internazionali coinvolte nel progetto, come il Centro Interculturale di Parma, Colori d’Africa APS, Vagamonde, Kwa Dunia, Rotary Club Parma Farnese, CSV Emilia, Scuola Russa Parus, Jeunes Patriotes pour la paix, Communauté de la diaspora ivoirienne de Parme et province, Scanderberg, Associazione Al-Amal, Association de femmes ivoiriennes dynamique de Parme et province e molte altre.