E’ la prima volta che la tradizionale festa dell’Entierro de la Sardina – la sepoltura della sardina – dalla città spagnola di Murcia arriva in una città italiana, Genova. La popolare festa, che si celebra il sabato seguente alla Pasqua, quest’anno dal 22 al 24 aprile, si svolgerà il 21 maggio nel capoluogo ligure, gemellato da dicembre con Murcia nell’ambito di un progetto europeo per favorire scambi tra le municipalità.
La sepoltura della Sardina è una festa spettacolare di Interesse Turistico Internazionale, che generalmente conclude il Carnevale ma che a Murcia rientra tra le Feste di Primavera. Nata nel 1850, era una parata organizzata da un gruppo di studenti universitari i quali, per festeggiare la fine del periodo quaresimale, simulavano il funerale a una sardina, simbolo del digiuno e dell’astinenza, con tanto di falò per bruciarla.
A programmare la parata di Murcia sono una trentina di gruppi di sardineros, associazioni che si occupano dell’animazione della città nei giorni precedenti alla festa: la notte prima, dal balcone del municipio, si legge il testamento di donna Sardina, nel quale si commentano in modo umoristico i fatti di attualità politica e sociale.
La sfilata si apre con gigantesche figure, comparse e charangas (bande di musica popolari) e prosegue con il lancio al pubblico di migliaia di giocattoli dalle carrozze, dedicate alle divinità dell’Olimpo. La parata procede fino al luogo in cui la sardina verrà bruciata, nel bel mezzo di uno spettacolo di fuochi artificiali.
A maggio la festa si trasferisce a Genova, dove la Sepoltura della Sardina animerà le strade del centro in una manifestazione all’insegna dell’allegria e dello spirito goliardico. Si comincia al mattino da Piazza Caricamento con la sfilata dei figuranti in maschera del corteo storico murciano e di quello genovese con la distribuzione di giocattoli ai bambini e al pubblico.
La processione attraverserà via San Lorenzo, piazza Matteotti, piazza De Ferrari e via XXV Aprile, per concludersi in via Garibaldi. Al termine della sfilata, in piazza Fontane Marose, verrà cucinata una paella gigante che si potrà degustare abbinata ad una birra spagnola. Intorno alle 19, lungo lo stesso percorso, il corteo sfilerà di nuovo insieme a quattro carri allegorici arrivati da Murcia con l’accompagnamento delle bande musicali delle due città. Non mancheranno il tradizionale falò, che brucerà una grande sardina in cartapesta, e i fuochi d’artificio che concluderanno i festeggiamenti.
Da Murcia arriveranno un milione di giocattoli e dieci gruppi di artisti di teatro di strada: «La festa sarà un’opportunità per i genovesi di godersi questa tradizione come se fossero in Spagna», ha commentato Isabel Garaña, Console Aggiunto e direttrice dell’Ente Spagnolo del Turismo di Milano, che ha voluto mettere l’accento sul valore di queste collaborazioni dal punto di vista della spinta verso un “turismo di valore come quello culturale”. «Promuovere la Spagna in Italia» prosegue Isabel Garaña «è una grande sfida, facile e difficile allo stesso tempo. Facile perché c’è un sentimento di reciproca simpatia e apprezzamento tra i nostri due Paesi; difficile perché è necessario sorprendere in continuazione con nuove proposte e comunicare ai viaggiatori che devono tornare perché c’è sempre qualcosa di nuovo da offrire, come questa manifestazione dichiarata Festa d’Interesse Turistico Internazionale, una categoria che contraddistingue le feste o gli eventi che trasmettono i valori culturali e la tradizione popolare».
La festa, dunque, è un’ottima occasione per avvicinare i due Paesi e, per i genovesi, di conoscere meglio le tradizioni e le bellezze di Murcia, città a 45 minuti dall’aeroporto di Alicante, facilmente raggiungibile dall’Italia. Sport, nautica, immersioni, cultura, storia, gastronomia, festival e una natura che sorprende: con 250 km di costa, oltre 100 spiagge e un clima eccezionale, la Regione di Murcia si presenta come uno scenario perfetto di attrazioni che non si limitano all’estate, ma che possono attrarre visitatori per tutto l’anno.
Chi ama l’ecoturismo ha 23 spazi naturali protetti in cui regna la biodiversità, come il Parco regionale Sierra Espuña, primo spazio naturale approvato dalla Carta europea del turismo sostenibile; o il Parco regionale di Calblanque, con spiagge e piccole cale solitarie dalla sabbia fine e dorata. Per gli amanti del bird-watching c’è il Parco regionale delle Saline e Arenili di San Pedro del Pinatar, che ha come simbolo il fenicottero rosa, tra tramonti spettacolari e sentieri da percorrere a piedi o in bicicletta.
E proprio per gli amanti del cicloturismo sono moltissime le scelte, come l’itinerario del Mediterraneo EuroVelo 8, con una pista ciclabile di 217 km sulla Costa Cálida; o come le Vías Verdes del Noroeste: Almendricos, Mazarrón, Campo de Cartagena e Chicharra. Si può anche praticare il canyoning lungo il fiume Segura nel Cañón de Almadenes e, per chi ama la speleologia, lo stesso fiume ha una straordinaria rete di grotte, tutte da scoprire.
Murcia, Cartagena, Lorca sono una perfetta destinazione per un viaggio culturale con testimonianze che spaziano dal periodo romano a quello barocco, dal medioevo fino al modernismo. E per il turismo religioso è imperdibile Caravaca de la Cruz, nel nordest della Regione, uno dei luoghi santi del cristianesimo, meta di migliaia di pellegrini del Camino de la Vera Cruz, che nel 2024 celebrerà il suo anno giubilare. Altri obiettivi religiosi sono Murcia, Cartagena, Lorca e Jumilla. Nel 2021 Murcia è stata Capitale spagnola della gastronomia, e anche quest’anno non mancano le offerte: 48 diverse esperienze gastronomiche, eventi culinari nei 45 comuni, laboratori e degustazioni per tutti.