Con Artàporter una galleria no limit per gli Artisti

Con Artàporter una galleria no limit per gli Artisti

Se ti colpisce un quadro al ristorante, puoi pagarlo e portarlo via con te. A Milano si può, con Artàporter: la piattafoma che permette il match fra artisti emergenti e la rete di localicaffetterie, ristoranti, studi professionali negozi affiliati che vogliono accogliere l’arte nei propri spazi (www.artaporter.it).

Dopo il grande successo raggiunto a Torino, il progetto di valorizzazione dell’arte arriva a Milano con il primo grande artista a bordo: Alvin, all’anagrafe Alberto Bonato che, entusiasta dell’iniziativa, espone al Cera di Porta Venezia, in collaborazione con Stefano Corti de “Le Iene”. Il conduttore televisivo e deejay, oltreché artista poliedrico, ha immediatamente aderito all’iniziativa e aperto così la strada a tutti gli artisti milanesi. 

Prima di partire per l’Honduras per la sua quarta volta nelle vesti di inviato speciale  per l’Isola dei Famosi, è stato infatti protagonista del primo ‘match’: le sue coloratissime tele pop sono ora esposte sulle pareti di uno dei locali più rinomati della città, il Cera di Milano, citato anche fra i migliori cento cocktail bar al mondo che oltre alla curata selezione di buon cibo e drink d’autore, fa della bellezza il primo ingrediente di un luogo d’eccellenza italiana, chic e accogliente, dove anche l’arredamento è curato in ogni dettaglio.

Sono già partiti i match di altri locali ‘on boarding’ a Milano che riporteranno la vetrofania Artàporter per dare il via ad una vera e propria “prossimità di quartiere dell’arte”, con una rete sempre più ampia e diffusa di locali coinvolti e con l’intento di aumentare l’affluenza di vie e negozi attraverso l’arte, non solo del centro storico, ma anche di periferia e cintura. 

Fra i primissimi host affiliati al progetto, anche il Delight di Nerviano, il Club House di Saronno e il Cinema Teatro Triestelocale interprete della movida milanese e ormai tappa obbligata per tutti gli appassionati del Jazz, Swing e Blues. 

Una cornice rossa sotto braccio è il simbolo del progetto nato da un’idea di Massimo Gioscia e Dario Ujetto insieme agli altri co-founders Pierangelo DecisiEmanuele BuscaglioneGaetano Coppola, Savio Musicco e Alyona Kosareva.

L’idea prende il via dall’esigenza di “ripensare i luoghi comuni dell’arte“, ovvero dalla capacità delle città di creare gallerie urbane e nuovi itinerari turistici legati all’arte. Non solo spazi pubblici, ma anche spazi privati, a partire dalla rete di commercianti che amano l’arte e vogliono mettere a disposizione le proprie pareti per l’esposizione delle opere.

Un progetto ‘phygital’ che consente non solo il matching online fra artisti e negozianti, ma anche la nascita di touch point capillari (host) attraverso cui veicolare l’arte diffusa con innovativi “Artàporter District” o “distretti d’arte”, che richiamano le grandi capitali europee di Berlino o Londra, creando nuovi spazi artistici mappati in tutta la città. L’obiettivo è quello di portare la bellezza ovunque, con l’idea di poter riscoprire una città nel segno dell’arte. 

Artàporter nasce come società benefit per aumentare l’accessibilità del mondo dell’arte in spazi diversi – e non solo attraverso musei e gallerie – per renderla il più possibile fruibile e, perché no, acquistabile anche in un locale, e collezionabile da tutti gli amanti dell’arte. 

Sbarca così a Milano il primo circuito e la prima piattaforma gratuita al mondo in grado di restituire all’artista il 100% del valore dell’opera, grazie a un modello di economia circolare che sfrutta il principio della condivisione attraverso una piattaforma web, facilmente utilizzabile da smartphone

La mappa dei locali aderenti è visualizzabile attraverso la geolocalizzazione che permette agli amanti dell’arte di scegliere se cenare o pernottare in un locale che espone arte. Basta inquadrare con lo smartphone il QR code vicino all’opera per acquistarla e portarla subito via con sé. Sono inoltre aperte le candidature per artisti e negozianti su www.artaporter.it.  

Il sistema, che ha preso il via a Torino e Milano, nei prossimi mesi vedrà lo sviluppo in altre città italiane e anche all’estero, a partire da Londra, dove atterrerà nel mese di giugno 2022. 

Massimo Gioscia, ideatore dell’iniziativa, dichiara: “Un’idea nata per agevolare principalmente gli artisti, che sono da sempre l’anello debole della catena dell’arte. Ho pensato ad un modello intelligente per aumentare la loro visibilità e anche la possibilità di vendita delle opere, che non devono restare ferme in un atelier, ma spostarsi ed arricchire i locali, renderli più belli e frequentati anche dagli appassionati d’arte, ma anche dai semplici curiosi che amano immergersi nella bellezza. Con Artàporter vogliamo ripensare “i luoghi comuni dell’arte”, quelli mentali, che sono ahimè ancora tanti, e quelli fisici, aumentando il numero delle gallerie attraverso la rete dei negozi di tutto il mondo”.

Lucia De Amici, milanese, responsabile marketing e sviluppo del progetto, afferma: “Una realtà dal potenziale enorme che sta incontrando un grandissimo riscontro, con molte richieste da ogni parte d’Italia e d’Europa, e che nei prossimi mesi vedrà uno sviluppo importante, con nuove idee e un team pronto a supportare gli artisti, le attività commerciali e le aziende nella loro promozione e crescita.” 

Con Artàporter l’arte non sta ferma e diventa un movimento per gli artisti emergenti che vogliono esporre e non hanno spazio e per chi ha spazio e vuol metterlo a disposizione per l’arte, in un vero e proprio match, come nelle più famose app di dating.


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