“Per colpa della solita burocrazia i sostegni sugli ammortizzatori stanziati dal governo a beneficio del turismo organizzato rimangono ancora una chimera. Ecco i soliti due tempi all’italiana: prima i provvedimenti sbandierati e poi le pastoie procedurali che, in silenzio, ne bloccano l’applicazione concreta. Gli adempimenti per le domande sul Fis sono complessi, onerosi e incerti nei tempi. Ad oggi Inps non le ha approvate e dunque i nostri addetti sono senza stipendio dal primo gennaio scorso. È a dir poco scandaloso”. Lo denuncia in una nota Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio.
“Con l’arrivo del 2022 ci hanno costretti dentro il nuovo regime di ammortizzatori, abbandonando la strada consolidata della Cassa in deroga – prosegue Gattinoni – e hanno cercato di semplificare l’iter di fruizione per il periodo gennaio-marzo. Tuttavia gli snellimenti hanno mal funzionato e per giunta, con le otto settimane di integrazione salariale che scattano dal primo aprile, si tornerà alle procedure standard che equivalgono a vere e proprie sabbie mobili”.
“Si tratta di una trafila troppo lunga e complessa, soprattutto per le aziende sotto i cinque dipendenti che non avevano mai usato questi strumenti in passato. Non si può pensare che le microimprese seguano lo stesso iter delle medie e delle grandi, con relazioni tecniche e report sulla situazione economico-finanziaria da presentare. Sta succedendo che le domande costano e quasi azzerano i benefici; dunque il gioco non vale la candela e molti imprenditori stanno addirittura rinunciando a presentarle. L’emergenza, però, non attende i tempi della burocrazia – conclude Gattinoni – e dopo due anni di pandemia il governo deve assolutamente agire per evitare che ciò che resta del nostro settore rimanga sepolto sotto un mucchio di inutili carte”.