Dal 31 marzo al 2 aprile torna, in Val d’Orcia “Reincontrare Giulio Gambelli”, l’evento ideato e promosso da Pasquale Forte, imprenditore e vigneron per passione che nel 1997 ha dato vita all’azienda biologica e biodinamica che porta il suo nome. Un giardino agricolo dove l’amore per il territorio si traduce attraverso la cura degli oliveti, dell’orto botanico, dell’allevamento della cinta senese, della coltivazione di campi a grano e soprattutto per la produzione di grandi vini. Grandi vini di territorio.
Giunto alla terza edizione, dopo 2 anni di stop forzato in cui la pandemia ha segnato e rivoluzionato la vita delle persone, il tema di quest’anno sarà “Vibrazioni degustative del vino di un luogo” a sottolineare il valore culturale di un approccio consapevole al calice e al suo contenuto.
dalle “Giornate dedicate a Henry Jayer”, patriarca del Pinot Nero, organizzate in Francia da Jacky Rigaux con la partecipazione dei più importanti produttori francesi e internazionali, Pasquale Forte ha scelto di dedicare l’evento a Giulio Gambelli, personaggio straordinario, visionario e antesignano del successo internazionale del Sangiovese.
Un momento di incontro e di scambio tra produttori italiani e francesi, della Borgogna nella fattispecie, che si svolgerà nella suggestiva cornice di Rocca d’Orcia, all’interno della chiesa di San Simone per raccontare attraverso la loro voce, cosa significa ricercare le peculiarità di un luogo e delle persone che lo accudiscono, in un bicchiere di vino. Degustazioni e dialoghi per sottolineare come il vino sia una forma d’arte che va raccontata, assaporata e vissuta attraverso un’esperienza diretta.
Ma non solo. I protagonisti si confronteranno anche su tematiche di primaria importanza, come la salvaguardia dell’ambiente e il cambiamento climatico.
Quest’anno il convegno che avrà luogo l’1 aprile riunirà allo stesso tavolo i principali attori del vino italiano e d’oltralpe come Patrick Arnaud di JIAE, giornate internazionali degli amanti del vino organizzate da VITAE, associazione nata a Digione nel 2011 che riunisce appassionati di vino, Giampiero Bertolini di Biondi Santi, simbolo di Montalcino, punto di riferimento incontestato per tutti gli appassionati del Brunello, Alessandro Ceretto di Ceretto che ha traghettato un’azienda da 170 ettari verso una scelta rivoluzionaria e radicale, convertendo ad agricoltura biologica tutti i vigneti di proprietà situati sulle colline di Langhe e Roero, Henri de Pracomtal presidente di Tonnellerie Taransaud, tonnellerie d’eccellenza per vini e liquori, il professore Mario Fregoni, esperto di agricoltura di precisione, Tommaso Marrocchesi Marzi di Tenuta Bibbiano, proprietario di una tra le più antiche proprietà del Chianti Classico, Giacomo Neri di Casanova di Neri, tra le più prestigiose cantine del Brunello di Montalcino, Siro Pacenti i cui vini puntano a un carattere e una tensione più bordolese, Loic Pasquet di Liber Pater che con il suo lavoro vuole ritrovare l’autenticità del gusto dei vini di Bordeaux e preservare il patrimonio viticolo di una tradizione legata alla cultura della Francia, Pian Dell’Orino uno dei nomi di eccellenza del Brunello di Montalcino, Andrea Polidoro di Cupano che punta a realizzare dei grandi rossi da invecchiamento sullo stile dei più famosi vini francesi, Francesco Ripaccioli di Canalicchio di Sopra che valorizza il Sangiovese attraverso i Cru per renderlo unico e diverso, Marco Simonit alias Preparatori D’Uva, un vanto per la viticoltura italiana grazie al metodo di potatura da loro ideato, Fabio Tassi di Tassi, che dalle colline di Montalcino produce vini che racchiudono tutto il gusto della Toscana, Aldo Vajra di G.D Vajra, cantina storica delle Langhe piemontesi, da sempre è legata alle tradizioni e al territorio di appartenenza, Stella Viola di Campalto dell’Azienda Agricola San Giuseppe interprete fedele del Sangiovese a Montalcino e Amorim il più grande produttore e fornitore al mondo di prodotti in sughero.
Ritornano Lydia e Claude Bourguignon, due tra i più qualificati ingegneri agronomi al mondo e Jacky Rigaux fondatore della Bourgogne Society e organizzatore de “Le Rencontres Henri Jayer” che racconterà del Domaine Bruno Clavelier alfiere dei vigneron bio e biodinamici, vero uomo di terroir e Thibult Liger Belir tenuta storica, che produce vini che esprimono tutte le sfumature delle Appellation dell’area di Nuits-Saint-Georges, tra le più rinomate in assoluto per la produzione di grandi Pinot Noir.
Non manca ovviamente il contributo di Pasquale Forte di Podere Forte, il padrone di casa che racconterà gli ultimi nati del Podere.