Dulcis in fundo: si chiude così la 54a edizione di Vinitaly per la Regione Sardegna. Dopo aver esplorato la vocazione casearia, l’arte salumiera e la cultura ittica dell’isola, l’ultimo percorso del ciclo di degustazioni proposto in questa quattro-giorni veronese dedicata al vino ha messo in luce la pasticceria tradizionale sarda, una delle più ricche e variegate del Mediterraneo.
I sei dolci presentati e abbinati ai tre vini selezionati dalle 71 cantine sarde sono quelli consumati tradizionalmente durante le ricorrenze religiose e le feste locali. A raccontare le origini, le peculiarità e le curiosità di queste dolci tipicità, il giornalista, scrittore e gastronomo Giovanni Fancello che quest’oggi ha condotto gli ospiti alla riscoperta di una pasticceria che evoca emozioni, memorie e sensazioni legate a questa terra. Ancora oggi alla base dei dolci sardi si ritrovano elementi che fin dall’antichità venivano usati nelle preparazioni, come il miele, la sapa – sciroppo concentrato d’uva che si ottiene dal mosto appena pronto – e la frutta secca, tutti utilizzati secondo la loro stagionalità.
Per quanto riguarda il vino, il viaggio nella dolce Sardegna parte da nord con un Moscato di Sorso-Sennori, dalle caratteristiche fresche ed equilibrate e profumi di uva moscata, frutta candita e miele; attraversa il centro con una Vernaccia di Oristano Riserva e approda al sud con un Carignano Passito, fresco e dolce al gusto, dai sentori di frutta matura e macerata e sfumature di frutti di bosco, spezie e note di tabacco.
A questi vini vengono accostati i Pistoccheddos, semplici e delicati savoiardi realizzati con uova, farina, zucchero e scorza di limone, gli Amaretos con mandorle dolci e amare – contaminazione che arriva direttamente dal mondo arabo -, l’Aranzada di Nuoro, scorze di arance condite con miele e mandorle, il Gattò de mendula, croccante di zucchero candito e mandorle, i Pabassinos nieddos, soffici dolci realizzati con un impasto di mandorle, uva passa e sapa, e i Guelfos, piccole sfere composte da zucchero mandorle e limone.