Traguardo importante per lo storico festival – sabato 28 e domenica 29 maggio – dedicato alle antiche forme di musica popolare dell’Emilia Romagna, quelle tramandate attraverso i modi della comunicazione orale e visiva, e al vecchio liscio: nota anche semplicemente come “La Festa della Borgata”, la kermesse festeggia quest’anno i trent’anni, con un’edizione d’eccezione in programma il prossimo weekend.
“Immutata la vocazione del Festival – istituito dal Comune di Bellaria Igea Marina nel 1993 – e che ancora oggi si propone di riscoprirne il significato nei contesti attuali, chiamando a confronto realtà regionali, e di altre zone, impegnate nello studio, nella pratica e nella valorizzazione dei patrimoni musicali, canori e coreutici locali. Il tutto, non rinunciando a quell’autenticità e a quella convivialità che in tre decadi hanno reso “La Borgata che Danza” un appuntamento imperdibile per i cittadini di Bellaria Igea Marina e per tanti ospiti da fuori città”, le parole dell’Assessore alla Cultura Michele Neri.
Il progetto di quest’anno, curato per la prima volta dall’Accademia InArte, vede la direzione artistica di Gualtiero Gori, ideatore della manifestazione e responsabile culturale di tutte le edizioni svoltesi fino ad oggi, mentre la gestione delle osterie e della gastronomia sarà a cura del Comitato Borgata Vecchia. Edizione che si avvale della preziosa collaborazione logistica e organizzativa di Fondazione Verdeblu.
Immutata, come detto, la vocazione di base della manifestazione, “che anche quest’anno si configura pertanto come laboratorio di musiche e culture tradizionali dell’Emilia Romagna, e di altre culture fortemente presenti sul territorio regionale. Saranno così chiamati a intervenire e a interagire, tra loro e con il pubblico, studiosi, ballerini, ricercatori, musicisti, insegnanti e studenti. Insomma, veste rinnovata ma legame forte con le radici della manifestazione e delle tradizioni nobili che essa omaggia.”
La manifestazione – tutta articolata tra via Ionio e via Romea, nel cuore della Borgata Vecchia di Bellaria – si aprirà con una ricca Anteprima, in programma venerdì 27 maggio alle 21.00. Una cerimonia inaugurale dedicata al trentennale che prevede il saluto del Sindaco Filippo Giorgetti e dello stesso Assessore Neri, interventi di Gualtiero Gori, di Bramante Vasini, Presidente del Comitato Borgata Vecchia, di Ilaria Mazzotti, Presidente dell’Accademia InArte e direttrice del Centro “Vittorio Belli”, nonché di Paolo Borghesi, Presidente di Fondazione Verdeblu. A seguire, concerto di Adriano Barberini – testimone fra i più significativi dei modi di cantare tipici dei marinai di Bellaria Igea Marina – accompagnato da Silvano Gori e dai cantori dell’Uva Grisa. Poi ancora musica, con i fisarmonicisti Giordano Giannarelli, Fabio Pozzi, Loretta Davalle, Sante Paladini, Claudio Vanedola, Patrik Sbrighi, Massimo Fabiani accompagnati da Raffaele Calboli, Ezio Tozzi e Luca Piva.
Importante appendice di questa 30^ edizione, ad anticipare ed impreziosire l’Anteprima del 27 maggio sarà il preserata, dalle 19.00, dedicato al Piano Strategico Bim2040. A un anno dal via di questo cruciale e ambizioso progetto per Bellaria Igea Marina, sarà l’occasione per “fare il punto”, raccontando le iniziative realizzate nei primi dodici mesi di esperienza e proponendo tre workshop incentrati su tre temi emersi come priorità dal Forum Giovani che del Piano Strategico è parte attiva e dinamica: utilizzo della fornace, degli spazi culturali e di eventi che possano essere piu vicini ai loro gusti. Non semplici momenti di ascolto, quindi, ma in linea con tutte le attività che hanno visto coinvolti giovani e giovanissimi, veri e propri tavoli operativi in cui confrontarsi e dire la propria. Un preserata allietato, a partire dalle 20.00, dall’apertura del foodtruck “I cugini di Romagna” e sal dj set “One Sax One DJ” in compagnia di Luca Quadrelli e Teo Mandrelli.
Un’altra novità che questa 30^ edizione porta con sé è il Memorial Mario Venturelli. Il 5 gennaio scorso è venuto a mancare Mario Venturelli, storico violinista dell’Uva Grisa, e di altre formazioni locali, conosciuto anche perché suonatore in varie funzioni religiose e celebrazioni. Venturelli era considerato un monumento vivente della musica popolare del paese e un po’ il simbolo della festa in Borgata. Questa trentesima edizione gli renderà omaggio invitando i violinisti della scuola di musica del Centro Belli e di altre scuole, e i suonatori che saranno presenti al Festival, ad eseguire brani del suo repertorio. Gli renderà omaggio anche il figlio Fabrizio, violinista classico. Inoltre, per l’occasione sarà istituita dai familiari di Venturelli una borsa di studio rivolta ai giovani studenti di violino del territorio. L’album di Bellaria Igea Marina – centro di documentazione multimediale sulla storia e la memoria della Città – gli dedicherà poi una pagina online, inserendo sue registrazioni, sue foto, e alcuni spartiti dei brani più antichi provenienti dalla sua raccolta privata.
Proprio il nuovo ruolo degli Archivi digitali e multimediali è un altro dei temi centrali di questa edizione. Con la scomparsa delle vecchie generazioni di testimoni del mondo popolare, accrescono le loro funzioni divenendo una sorta di “baule del tesoro” della memoria popolare. Diventa quindi cruciale la loro costruzione in forma partecipata e la semplificazione degli strumenti di accesso alla documentazione. Su questo tema interverrà durante il Festival Cristina Ghirardini, etnomusicologa, curatrice dell’archivio del Centro per il dialetto di Casa Oriani.
Tra le altre linee di approfondimento proposte dalla 30^ edizione, il ruolo delle scuole di musica quale soggetto attivo di valorizzazione, studio e trasmissione delle musiche di tradizione locale alle giovani generazioni: a trattare questo aspetto sono stati invitati Placida Staro, eminente figura a livello internazionale, etnomusicologa, antropologa della danza, musicista e didatta, Stefano Staro, musicista e insegnante di musica, Ricardo Tomba, strumentista e insegnante di musica, e il gruppo I Suonatori della Valle del Savena. Poi ancora la valorizzazione e il coinvolgimento del pubblico: terranno a tal proposito laboratori Thomas Bertuccioli, che ha in corso una ricerca nei territori di confine fra Romagna e Marche, e Roberto Bucci, che ha indagato le aree del ravennate e della montagna forlivese. L’Uva Grisa proseguirà, in collaborazione con il videomaker Flavio Neri, l’attento lavoro di ricostruzione e documentazione visiva dei balli staccati romagnoli, iniziato lo scorso anno con la realizzazione di dodici videoclip. Il materiale video sarà reso pubblico on-line a fini divulgativi e didattici attraverso la sua pubblicazione su YouTube e il suo inserimento nell’Album di Bellaria Igea Marina.
Il quarto e ultimo elemento di approfondimento della manifestazione è legato ai filoni dell’oralità e riguarda L’arte del dialetto, una sezione dedicata alle forme contemporanee, poetiche e letterarie del dialetto. Interverrà Simone Morotti, cantastorie, dicitore e musicista di strada che presenterà la sua “opera prima”. Uno spazio specifico sarà rivolto ai più importanti poeti dialettali di Bellaria Igea Marina, Lorenzo Scarponi e Marcella Gasperoni, sollecitati a mettersi in dialogo fra loro per legare le rispettive produzioni ai propri vissuti, alle proprie sensibilità e geografie umane. Senza dimenticare la presenza quest’anno della sezione Bambini In Borgata, un’area all’interno della festa in cui vi saranno laboratori sulla trasmissione della tradizione rivolti ai bambini dai quattro anni in su.
Dulcis in fundo, i momenti conviviali delle sempre apprezzate osterie allestite nei cortili della Borgata vecchia – che proporranno specialità tipiche sabato 28 e domenica 29 a partire dalle 19.00 – accompagnati dalla presenza di suonatori popolari di varia estrazione e provenienza: alcuni gruppi, come I Suonatori della Valle del Savena (BO), L’Uva Grisa (RN), La Carampana (RA), La Compagnia di Viva el Ball! (PU), J’Amis d’Albiàn (TO), La Vaporiera (BO), simboleggiano un’identità etnica locale della nostra e di altre regioni; altri, come i giovani strumentisti Nicolò Quercia (BO), Musicanti d’la Bása Trio (MN), Lorenz Trio (RA), ed in particolare i giovanissimi Alibanda (RN), testimoniano la costante trasformazione del patrimonio folklorico alla ricerca di nuove combinazioni di suoni e significati.