Il Festival nasce nell’ambito dell’omonimo progetto, a cura dell’Associazione U-BOOT Lab, vincitore dell’avviso pubblico “Creative Living Lab – 3 edizione” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Entrare negli spazi delle antiche tonnare dismesse, alla scoperta di storie e tradizioni secolari. Partecipare a una grande caccia al tesoro per tutta l’isola di San Pietro. Prendere parte a un’inedita coreografia collettiva che coinvolge comunità e visitatori in una sinfonia marina tra passato e presente.
Dal 3 al 5 giugno, la tre giorni TUNÈA animerà gli spazi della celebre Tonnara di Carloforte – per la prima volta riaperti al pubblico – con un programma di performance, installazioni, talk, proiezioni e degustazioni per rivivere e raccontare la straordinaria storia delle tonnare del Mediterraneo.
Tunèa è infatti un progetto di rigenerazione territoriale a base culturale dedicato alla riscoperta del legame collettivo di Carloforte con la tonnara, avviato nel 2021 a partire da un’indagine antropologica e socio-visuale e sviluppato nel 2022 attraverso attività collaborative di co-progettazione e auto-costruzione insieme alla comunità locale. Cuore del progetto sono stati in particolare tre laboratori partecipativi che hanno avuto luogo in diversi momenti tra marzo a giugno 2022, dalla cui restituzione nasce l’iniziativa stessa. L’intera operazione mira a un’apertura degli spazi delle tonnare alla fruizione pubblica, con l’intento finale di creare un nuovo spazio condiviso gestito dalla comunità.
Nel periodo stagionale in cui i tonni nuotano in branco verso le tonnare PIAM al largo della costa nord dell’Isola di San Pietro, la comunità di Carloforte entra così negli spazi in disuso delle antiche tonnare, all’interno delle quali un susseguirsi di azioni artistiche e culturali – esito dei laboratori di co-progettazione condotti dal fotografo Alessandro Toscano, dall’antropologa e performer Ambra Zambernardi e dall’architetta Patrizia Di Monte – si accosta all’attività produttiva legata alla mattanza. Ne scaturisce un processo di risignificazione dei luoghi che – come spiega l’ideatrice e direttrice artistica Maria Pina Usai – attraverso l’iniziale uso temporaneo, apre la possibilità di un uso permanente futuro, portando i partecipanti a riflettere sul necessario riallineamento tra natura e cultura.
Grazie ad una partecipazione attiva, il progetto TUNÈA si focalizza pertanto sulla storia passata e l’immaginario presente relativo al rapporto della collettività di Carloforte con la tonnara. Scopo del progetto è la tessitura di nuovi legami tra la comunità locale e gli spazi fisici delle tonnare, con attenzione sia alle parti dismesse che a quelle ancora oggi in funzione.
Ad aprire gli spazi della Tonnara dismessa sarà, venerdì 3 giugno, l’intervento di rigenerazione ideato e coordinato da U-BOOT Lab. Il lavoro prevede un allestimento all’interno delle vecchie tonnare dismesse della località La Punta che permetta la fruizione pubblica degli spazi abbandonati. Al suo interno si inserisce l’installazione Sotto un cielo di reti, nata dal laboratorio di co-progettazione portato avanti con la popolazione durante il mese di aprile dall’architetta Patrizia Di Monte, che segnerà con un suggestivo gesto architettonico l’accesso all’area. A dare il via al laboratorio è stata Deriva, una camminata pomeridiana lungo la costa fino agli spazi interni della Tonnara, seguita da incontri e momenti di condivisione nei giorni successivi, per concludere con la rielaborazione da parte del gruppo degli spunti raccolti durante il processo. Cuore del progetto è il riutilizzo di materiale proveniente dalla tonnara, con particolare focus sulle reti usate per la pesca del tonno, gentilmente fornite dalla Tonnara Piam ancora in funzione. Queste verranno utilizzate per creare uno spazio, creando un parallelismo metaforico con gli spazi acquatici limitrofi in cui viene portata avanti la pesca del tonno con metodi tradizionali.
Sabato 4 giugno, a conclusione del laboratorio Alla Ricerca del Braccio di Re Carlo tenutosi nel periodo di marzo-aprile 2022, si svolgerà invece una grande caccia al tesoro articolata lungo tutta l’Isola di San Pietro, che coinvolgerà la comunità Carlofortina in un’azione ludica e simbolica di riavvicinamento fisico con le sue tonnare storiche. Quest’azione collettiva, sviluppata da Alessandro Toscano insieme a Simone Petrucci e Maria Vittoria Durante con l’obiettivo di attivare un processo di ricucitura e reinterpretazione delle memorie tabarchine, prende spunto da una delle tante leggende che animano le memorie Carlofortine e che legano l’Isola di San Pietro alle vicende d’Italia e d’Europa degli ultimi tre secoli di storia.
Al termine della caccia al tesoro verrà svelata La Camera del Mare, installazione site specific ideata da Alessandro Toscano che sarà collocata fronte mare lungo la battigia delle Antiche Tonnare di Carloforte. L’opera, realizzata utilizzando i principi ottici della Camera Obscura, si compone di una stanza di 9mq che stimolerà un’esperienza immersiva sul paesaggio marino circostante. Attraverso un ribaltamento sotto-sopra della visione, l’installazione offrirà una prospettiva ecologica su quei luoghi suggerendo allo spettatore il punto di vista di uno dei simboli di Carloforte: il Thunnus Thynnus o Tonno di corsa, che da secoli viene condotto nella celebre Camera della Morte per essere catturato e pescato secondo il tradizionale sistema di pesca al tonno.
Ad animare tutte le giornate del Festival, dalle 18 alle 20, sarà anche la performance di danza Calar tonnara – Studio #1 di Ambra Zambernardi: un lavoro di ricerca e creazione artistica sul tema, al contempo carlofortino e mediterraneo, delle tonnare.
Si tratta di un format di lavoro guidato, rivolto ai residenti e finalizzato alla co-costruzione di una storia, da portare in scena, che riguardasse gli abitanti e il territorio. Dopo il Laboratorio svoltosi tra il 19 e il 24 aprile presso il Museo del Mare e le Tonnare PIAM, vecchi e nuovi partecipanti saranno coinvolti nella restituzione finale e apertura al pubblico presso la tonnara dismessa in località La Punta.
La tre giorni di performance, inserita nelle giornate del Girotonno, è immaginata come Laboratorio aperto di danza a tema tonnara che, con grande fluidità tra performer e pubblico, animerà tre spazi dismessi dell’antica tonnara in prossimità del mare. Lavorando su brevi sequenze di movimento coreografato, sull’improvvisazione guidata e su esercizi accessibili anche a non danzatori, i partecipanti interpreteranno una danza sopra e sotto il mare: uomini, pesci e agenti meteo-marini insieme per rivivere e raccontare la straordinaria storia delle tonnare del Mediterraneo. Verrà rievocata la gestualità tonnarotta, il nuoto tunniforme, i movimenti dei pesci nelle camere di tonnara, le emozioni forti della mattanza, le onde, le correnti, i venti e la posidonia in una sinfonia marina, che farà danzare tra passato e presente.
L’intero programma TUNÈA e i dettagli sulla tre giorni del Festival, con orari e modalità d’iscrizione, possono essere reperiti sul sito web : www.tunea.it