L’uomo Che Cammina torna a percorrere l’appennino

L’uomo Che Cammina torna a percorrere l’appennino

La quinta edizione del NonFestival, che si svolge tra il 24 e il 26 giugno, ha per tema la wilderness e l’immaginario della cultura americana, dove questo concetto è nato e cresciuto, da Jack London a Walt Whitman, passando per Thoreau ed Emerson. Una sezione è dedicata alla figura di James Joyce, nel centenario dell’uscita di Ulisse, e all’influenza di Dante – che citò nel Purgatorio la Pietra di Bismantova, simbolo di questi luoghi dell’Appennino Reggiano – e della cultura medievale nella sua opera.

Torna nell’estate 2022, concentrandosi in particolare nel weekend tra il 24 e il 26 giugno, la quinta edizione del NonFestival “L’Uomo Che Cammina”, evento che in questi anni è stato in grado di offrire spunti di riflessione di grande interesse sul rapporto tra l’uomo, l’ambiente naturale e la dimensione del sacro. Quest’anno le attività del NonFestival si dipaneranno tra i comuni di Castelnovo nè Monti, Vetto e Casina, e vedranno appuntamenti teatrali, musicali, letterari ed escursionistici.

Dopo l’ottima riuscita del 2021, in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante, L’Uomo Che Cammina si riconferma come un evento di rilievo nazionale” afferma Emanuele Ferrari, Assessore alla Cultura di Castelnovo né Monti. “Abbiamo scelto un tema che crediamo potrà dare suggestioni forti: la quinta edizione sarà infatti incentrata sulla wilderness, il selvaggio in natura come manifestazione del sacro irriducibile alle grammatiche umane, la smisurata grandezza della natura che soverchia la piccolezza dell’uomo, ed esplorerà in particolare l’immaginario della cultura americana, dove questo concetto è nato e cresciuto: da Jack London a Walt Whitman, passando per Thoreau ed Emerson”.

La manifestazione cresce ancora rispetto alle edizioni precedenti e le iniziative sono legate da un immaginario filo rosso: esempi sono la scelta di produrre il nuovo spettacolo teatrale “Questa terra è la mia terra”, diretto e interpretato da Roberto Abbiati, basato su testi di Jack London, e di ospitare all’interno del programma il Pangea Photo Festival, cinque esposizioni di fotografia etica incentrate sull’intervento dell’uomo sulla natura e sulla custodia del pianeta.

Per affrontare in modo ampio e originale il tema della wilderness, nuovo e vecchio mondo saranno chiamati a dialogare sul filo della letteratura anglosassone e del modernismo, con una sezione del NonFestival dedicata alla figura di James Joyce, nel centenario dell’uscita di Ulisse, e all’influenza di Dante – il Sommo Poeta che citò la Pietra di Bismantova nel Purgatorio è sempre un forte legame in questa parte dell’Appennino – e della cultura medievale nella sua opera.

I temi verranno sviluppati attraverso incontri con ospiti di rilievo che renderanno questa edizione imperdibile. Tra loro, l’attore, musicista, illustratore Roberto Abbiati*, il saggista e traduttore Franco Nasi*, il professor Raffaele Milani*, che accompagnerà il pubblico in una camminata con meditazione. Parteciperanno al NonFestival, in diversi momenti, anche la docente e studiosa Anna Maria Carpi*, il professore, saggista e traduttore Enrico Terrinoni*, il professore e traduttore Daniele Benati* e la saggista, drammaturga e specialista di arti visive Laura Falqui*.

 Il programma e i protagonisti della 5° edizione de L’Uomo Che Cammina:

 Venerdì 24 giugno

ore 18: “Su tutti i vivi e i morti / Joyce. Ulisse. Dante” con Enrico Terrinoni e Daniele Benati, accompagnati dal violoncello di Sofia Volpiana.

Alla Pieve di Campiliola, la più antica chiesa di Castelnovo ne’ Monti, l’appuntamento è dedicato a Joyce e celebra anche i 100 anni dall’uscita dell’Ulisse: Terrinoni ha condotto una approfondita ricerca su Joyce, raccontando non tanto la sua biografia quanto la sua storia, fatta di incontri, intrecci, alle trasformazioni che hanno influito sulla sua opera, ad esempio il suo soggiorno a Roma.

ENRICO TERRINONI

Enrico Terrinoni, saggista e traduttore, professore ordinario di letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia di traduzione all’Università IULM, esperto di teoria e pratica della traduzione che ha lavorato in particolare su Joyce traducendo l’Ulisse.

DANIELE BENATI

Daniele Benati, che ha insegnato in varie università in Irlanda e negli Stati Uniti, ha curato “Storie di solitari americani” (Milano, Rizzoli, 2006), ha tradotto racconti di Mark Twain, Jack London, Sherwood Anderson.

 ore 21.30:  Reading sulla wilderness nei poeti e filosofi americani con Franco Nasi e Daniele Benati, accompagnati da brani eseguiti da Daniele Nasi al sax, Giancarlo Patris al contrabbasso e Marcello Abate alla chitarra. 

 Verrà proposto un reading multimediale, con la lettura, anche in lingua originale poi tradotta, di testi di Thoreau, Whitman, Emerson, scrittori dell’800 le cui parole saranno abbinate a brani jazz e immagini paesaggistiche dello stesso periodo, in un intreccio sicuramente molto affascinante.

FRANCO NASI

Franco Nasi, già docente di Lingue e Letterature anglo-americane all’Università di Modena e Reggio, saggista e traduttore, specializzato in teorie della traduzione: fra le sue pubblicazioni La malinconia del traduttore (Medusa, 2008), Specchi comunicanti (Medusa, 2010), L’artefice aggiunto, Traduzioni estreme (Quodlibet, 2015) e Tradurre l’errore (Quodlibet, 2021).

 Sabato 25 giugno

ore 9.00: “Albe di un nuovo sentire”, camminata narrante con Raffaele Milani, con partenza dalla Chiesa di Ginepreto, dove è allestita la mostra del Pangea Photo Festival “Drowning in plastic” di James Whitlow Delano, arrivo all’Eremo della Pietra di Bismantova e ritorno.

 L’evento prende il titolo dal libro di Raffaele Milani, docente di Estetica all’Università di Bologna, che analizza la storia dell’arte e costruisce un itinerario filosofico sul nostro rapporto con le immagini, che nella contemporaneità risultano estremamente appiattite, e ci hanno portato ad una riduzione della capacità contemplativa, che però resta fondamentale per l’essere umano e dobbiamo quindi essere in grado di recuperarla, attraverso meccanismi di educazione dello sguardo.

RAFFAELE MILANI

Raffaele Milani, Direttore del “Laboratorio di ricerca sulle città”, Professore ordinario di Estetica all’Università degli Studi di Bologna e tra i docenti dell’Accademia del Silenzio di Anghiari.

 ore 18: “E non si sa a chi chiedere. Incontro con la poesia” con musiche di Letizia Spaggiari e Patrizia Filippi ai flauti.

Emanuele Ferrari, vice sindaco di Castelnovo ne’ Monti e assessore alla Cultura, proporrà testi di Anna Maria Carpi (che purtroppo non potrà essere presente per un impedimento sopraggiunto negli ultimi giorni) e alcuni contributi audio che la stessa Carpi ha concesso per l’evento.

ANNA MARIA CARPI

Anna Maria Carpi ha insegnato letteratura tedesca all’Università di Macerata (1968-80) e alla Ca’ Foscari di Venezia (1980-2009) e dal 2001 traduzione letteraria dal tedesco alla Statale di Milano, autrice di studi su Kleist, Thomas Mann, Handke e la poesia tedesca del ‘900.

Domenica 26 giugno

ore 17: sul Castello di Felina, Laboratori creativi a sfondo poetico con Enkarte e il gruppo Arcunta della Biblioteca Crovi, rivolto a famiglie, giovani e giovanissimi.

 ore 21: “Questa terra è la mia terra” spettacolo teatrale con Roberto Abbiati, Giovanni Mareggini e Mirko Ghirardini sul Castello di Felina

 Una produzione originale di Roberto Abbiati presentata in anteprima, che sarà la voce narrante, accompagnato da Giovanni Mareggini al flauto e Mirco Ghirardini al clarinetto (in caso di maltempo al Teatro Bismantova). Il titolo della pièce cita una delle canzoni più famose di Woody Guthrie, considerato tra i folk singer più importanti della storia della musica statunitense. La canzone racconta l’America del 1940, tra l’uscita dalla grande depressione e l’ingresso nella seconda guerra mondiale, segnata da forti diseguaglianze sociali e sacche di forte povertà.

ROBERTO ABBIATI

Nato a Seregno il 25 settembre 1958, fonda con Bano Ferrari e Carlo Pastori il teatro d’Artificio. Trova una storia straordinaria come quella della prima giraffa di Francia, e ne fa uno spettacolo, Il viaggio di Girafe che porta tutt’ora in giro in Italia e all’estero. Ha recitato nel film “La giusta distanza” di Carlo Mazzacurati. Dalla passione per Moby Dick sono nate le sue illustrazioni per il libro “Un tentativo di balena” (Adelphi) scritto da Matteo Codignola.

Lunedì 27 giugno

ore 21: per i Lunedì letterari in piazza delle Armi, “Fondamenti di vita celeste sulla terra” con Laura Falqui

 LAURA FALQUI

Laura Falqui, saggista, drammaturga e specialista di arti visive, studiosa del Preraffaellitismo inglese: da qualche anno ha portato la sua scrittura creativa verso una forma narrativa, in cui affiorano comunque le passioni per la pittura del secondo Ottocento inglese, la fiaba, il sogno, il nonsense.

Sabato 23 luglio

ore 21.30: alla Pieve di Campiliola “L’appuntamento del signor Nessuno”: una serie di suggestioni proposte dalla voce narrante di Alfonso Cuccurullo, le musiche di Federico Squassabia la lavagna luminosa di Vito Baroncini.

ALFONSO CUCCURULLO

Attore e narratore professionista, è formatore nell’ambito del progetto nazionale Nati per Leggere, cura laboratori teatrali e di animazione alla lettura. Si occupa di ideazione e realizzazione di letture animate e percorsi di promozione alla lettura nelle biblioteche e scuole su tutto il territorio Nazionale.

Lunedì 25 luglio

ore 21: in Piazza delle Armi, “Antenne: di Esapodi e Foreste”, con l’entomologo Giovanni Carotti, le letture di Silvano Scaruffi e le immagini proiettate di Luca Guerri, organizzato dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano (in caso di maltempo al Teatro Bismantova).

SILVANO SCARUFFI

Scrittore e “strolgatore di bagaiàte”. Scrive delle cose, lunghe ma anche corte, e delle volte lo chiamano a leggerle in giro.

 LA COLLABORAZIONE CON IL PANGEA PHOTO FESTIVAL

 Novità della quinta edizione de L’Uomo Che Cammina è la più stretta collaborazione con il Pangea Photo Festival, iniziativa culturale dedicata a tematiche contemporanee cruciali per il futuro della società e del Pianeta, che porterà, dal 18 giugno al 18 settembre 2022, in alcuni dei luoghi più suggestivi dell’Appennino Reggiano cinque reportage di autrici e autori internazionali. Il festival è promosso da un gruppo informale di ragazzi e ragazze nati, cresciuti e residenti nell’Appennino Reggiano, che ha deciso di unirsi per promuovere un’iniziativa di carattere culturale con la finalità sociale di divulgazione di contenuti e storie attraverso le arti visive.

La seconda edizione del Pangea Photo Festival, sarà completamente outdoor, in un percorso di mostre fotografiche open air che interagiscono con la natura, fruibili 24/7 in modo completamente gratuito:

  • a Ginepreto “Drowning in plastic”, con fotografie di James Whitlow Delano, documentarista americano con base a Tokyo;
  • alla Pineta di Monte Bagnolo “Burning dreams” di Carolina Rapezzi, fotografa italiana con base a Londra che si occupa di questioni sociali, umanitarie ed ambientali tra Europa e Africa occidentale;
  • alla Pineta di Casina “Outside the binary” di Linda Bournane Engelberth, fotografa documentarista focalizzata sull’identità umana, sulle identità di genere e sulle comunità rurali;
  • ai Giardini di via Monzani a Castelnovo ne’ Monti “Lives in limbo” di Francesco Pistilli, fotoreporter e videomaker Abruzzese che si occupa di reportage e ritratto editoriale dai contenuti politici, sociali e ambientali;
  • lungo la salita alla Pietra di Bismantova “God’s Honey” di Nadia Shira Cohen, freelance già stinger per Associated Press, poi per Sipa Press e VII Photo Agency.


I programmi dettagliati del NonFestival L’Uomo Che Cammina e del Pangea Photo Festival sono disponibili sul sito www.uomochecammina.it, sul sito del Comune di Castelnovo Monti, sul sito www.pangeaphotofestival.it, e sui profili Facebook e Instagram Pangea Photo Festival e L’Uomo Che Cammina.

Eventi e cultura Notizie