Giulio Manieri Elia resta alla direzione delle Gallerie dell’Accademia di Venezia

Giulio Manieri Elia resta alla direzione delle Gallerie dell’Accademia di Venezia

Giulio Manieri Elia – Credit Matteo De Fina

Lo storico dell’arte di origini romane ma veneziano di adozione, confermato alla guida delle Gallerie dell’Accademia di Venezia che ospitano la più importante collezione di pittura veneta al mondo. Il rinnovo, per ulteriori 4 anni, ad un ruolo tanto strategico è di per sé altamente indicativo degli ottimi risultati raggiunti nel corso del suo primo mandato, iniziato nel maggio 2019.,
 
Appare evidente a chiunque faccia oggi ingresso in museo quanto l’istituto si sia rinnovato e portato rapidamente al passo coi tempi: lo dimostra l’atmosfera confortevole e funzionale conferita allo spazio d’accoglienza con un videowall che fornisce le informazioni di primo orientamento e aggiorna sulle attività in corso. Sarà presto reso fruibile anche lo spazio destinato alla caffetteria, per il quale sono state da poco realizzate nuove vetrate, per separarlo dal percorso museale; diventerà un luogo di piacevole sosta godendo di una superba vista sulla corte palladiana.

Accademia – Ritorno degli ambasciatori di Vittore Carpaccio Cat.574


 
Grandi energie sono state investite nel proseguire il riallestimento complessivo del museo, arrivando a restituire alla visita ben 2000 metri quadrati di nuove sale, già oggetto di importanti interventi architettonici e impiantistici diretti dal Segretariato regionale del MIC, secondo un progetto denominato “Grandi Gallerie”. Alla conclusione dei lavori, prevista entro la primavera del 2024, si avrà un nuovo ordinamento scientifico dell’intero complesso con un percorso espositivo che si snoderà lungo una superficie di oltre 5000 metri quadrati.
Un ampio saggio di questo grande lavoro, realizzato nel precedente mandato, è offerto dalle sale VI-XI riallestite al primo piano, dove i capolavori di Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Veronese possono essere finalmente fruiti entro spazi ariosi e accoglienti, con il supporto di esaustivi apparati didattici. Entro la fine dell’anno sarà completato, sempre al primo piano, l’allestimento dell’ala palladiana: gli ambienti, già sottoposti ad intervento di restauro, saranno destinati all’esposizione di significative testimonianze pittoriche del Cinquecento divise per ambiti territoriali, tra cui spiccherà la sezione dedicata a Jacopo Bassano e ai figli e la parte destinata alla ricostruzione del soffitto vasariano di Palazzo Corner Spinelli.

Per la prima volta nella storia del museo è stata inoltre prevista una sezione destinata alla grafica, dove saranno esposti, a rotazione, disegni e stampe della ricca collezione del Gabinetto dei Disegni, una delle più importanti in Italia come testimonia la presenza, tra le altre meraviglie, di 20 preziosi disegni di Leonardo Da Vinci.
 
Un importante traguardo, raggiunto a fine agosto 2021, è consistito nell’apertura al pubblico, per la prima volta, dei monumentali saloni Selva-Lazzari, al piano terra del museo, allestiti con un inedito e straordinario percorso espositivo dedicato alla pittura a Venezia e nel Veneto del Seicento e Settecento, incluse alcune opere mai esposte prima e restaurate per l’occasione, tra le quali spicca il potente Castigo dei serpenti di Giambattista Tiepolo, una tela di oltre 13 metri di lunghezza. L’apertura di questa ala ha consentito di restituire circolarità al percorso al piano terra, prima separato in due tronconi, e ha segnato il completamento dell’itinerario artistico del museo con due sezioni, prima poco rappresentate.

L’apertura dei saloni del Sei e Settecento è stata anche l’occasione per realizzare, nel febbraio scorso, un convegno internazionale volto ad approfondire lo studio e la conoscenza sulle opere e artisti di quei due secoli, rappresentati in collezione; una significativa occasione di crescita culturale per il museo.
 
Va infine rilevato che, nonostante le chiusure e le restrizioni imposte dalla pandemia, il museo non ha mai smesso di progettare e realizzare attività di promozione e valorizzazione volte ad ampliare l’offerta formativa e l’attrattività. In occasione di una delle brevi riaperture, durante il periodo della pandemia, i visitatori hanno potuto godere di opere provenienti da prestigiosi musei internazionali, con i quali sono stati avviati rapporti di dialogo e scambi reciproci.

Ricordiamo la splendida Sacra Conversazione con i santi Caterina e Tommaso di Lorenzo Lotto, giunta nell’ottobre del 2020 dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, che ha successivamente concesso in prestito, nel settembre 2021, anche il meraviglioso Bravo di Tiziano, tornato eccezionalmente a Venezia, dove era stato esposto solo nel 1990. È tuttora possibile ammirare, ma solo fino al 18 luglio, l’affascinante Ritratto di giovane di Giorgione, proveniente dal Museo di Belle Arti di Budapest, accostato agli altri capolavori del maestro: La Vecchia, La Tempesta Il Concerto.
 
La vivacità culturale del museo in questi ultimi tre anni si è anche espressa nella politica delle nuove acquisizioni, condotta con ritmi molto sostenuti e con una particolare attenzione all’attinenza dei pezzi con le collezioni esistenti: due tavole di Antonio Vivarini e tre di Bartolomeo Vivarini; una importante tela di Sebastiano Mazzoni; un dipinto di Bonifacio de’ Pitati e uno di Fontebasso; una natura morta di De Pisis e un disegno di Georg Baselitz, donato dall’artista tedesco in segno di gratitudine per la mostra monografica dedicata all’artista tenutasi nel 2020.
 
Parallelamente alle tante iniziative intraprese, come i cicli di incontri con studiosi ed esperti che hanno approfondito alcuni aspetti della collezione permanente, proponendo al pubblico sempre nuovi spunti di lettura, i numeri dei visitatori sono enormemente cresciuti. Da aprile scorso a oggi, le Gallerie, che ospitano fino al 9 ottobre la grande mostra dedicata all’artista Anish Kapoor, hanno raggiunto 150.000 visitatori, superando costantemente i numeri degli ingressi registrati nei medesimi mesi del 2019 generando l’aspettativa concreta – se non ci saranno ulteriori problematiche sanitarie – di superamento dei risultati raggiunti nell’anno pre-pandemico di riferimento. 
 
«La prospettiva che abbiamo davanti di quattro ulteriori anni di intensa attività in museo» dichiara il direttore Manieri Elia «ci rende felici e ottimisti sulla concreta fattibilità di vedere finalmente ultimati i grandi lavori, iniziati nei primi anni 2000, di rinnovamento, ampliamento ed aggiornamento del percorso espositivo di questo straordinario museo, unico al mondo».
 
 

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