Il nuovo indirizzo nella ristorazione meneghina,nasce dal progetto di due giovani under 35, Giorgia Codato e Mauro Salerno ed esprime una cucina autentica che vuole essere uno strumento per introdurre le persone alla cultura del cibo in un ambiente genuino e di fiducia, un luogo in cui “poter stare bene” insieme al cibo, un luogo dove la sperimentazione culinaria viene arricchita dalla consapevolezza del proprio impatto sul mondo
È proprio a Mirano che avviene il fatidico incontro tra lei e Mauro che, in viaggio per lavoro, rimane incantato dal progetto e dalla passione di Giorgia. Da qui nasce la decisione di aprire una nuova sede di Horteria nella città metropolitana di Milano.
Green senza essere vegani o vegetariani, la selezione dei prodotti viene fatta a filiera cortissima come Domus Salerno, azienda agricola di proprietà di Mauro Salerno, a conduzione familiare ospitata nel cuore più verde del Parco Nazionale del Cilento, a Vallo di Diano e Alburni, come il prezioso olio extravergine di oliva che si può degustare in accompagnamento ai piatti.
Il nome stesso del locale, Horteria, è un chiaro richiamo alla genuinità dei prodotti dell’orto di casa. Non si tratta di un locale per vegetariani ma per chi ama un’alimentazione corretta e ragionata e allo stesso tempo gourmet: proteine come carne e pesce non mancano, ma il vegetale e la sua trasformazione vengono esaltate al medesimo livello.
Ricerca della materia prima, filiera corta e creatività non mancano in cucina. Passione ed estro la completano. Il design del locale segue questa filosofia, pulito, piante come decorazione e come protagoniste in tanti piatti. La sala vive di un’atmosfera propria: piante, legno, argilla, corten emergono in un contesto dalla forte espressività. La sala è intima e raccolta, come il servizio, attento, premuroso e gestito direttamente da Giorgia e Mauro.
L’attenzione per la sostenibilità e lo spiccato senso creativo che li contraddistinguono sono espressi non solo attraverso i piatti, ma anche esaltati dalla carta dei vini e dal menù, realizzati saggiamente con il riutilizzo di scarti alimentari. La prima è creata a partire dalla buccia dell’uva, mentre il secondo da quella d’arancia.
Figlia d’arte, Giorgia Codato seguiva spesso il padre a Venezia dove lavorava come chef e nel poco tempo libero che aveva curava l’orto di casa, che usava come test per i suoi piatti. Laureata in psicologia, approfondisce in particolare il campo dei disturbi dell’alimentazione; il progetto Horteria nasce dopo un tirocinio post laurea a Londra dove, dopo aver lavorato in diversi ristoranti, si rende conto quanto intimo e forte possa essere il legame tra il cibo e la mente e quanto abbia da dire di ognuno di noi. Questa consapevolezza nasce anche, e soprattutto, dalla sua esperienza personale con i disturbi alimentari da giovane. Dopo questo periodo negativo nasce in lei il profondo desiderio di aiutare gli altri ad avere un rapporto sano con il cibo. Cucinare per le persone prestando attenzione alla materia prima, vedere nei loro occhi soddisfazione e gratitudine la fanno sentire viva e fiera di compiere questo mestiere e perseguire la sua missione personale.
Mauro Salerno nasce a Como, ma trascorre molto tempo con il papà, di origini cilentane e negli uliveti che possiedono in Campania. Crescendo, nel tempo libero, diventa parte “attiva” nell’ecosistema e fornisce un aiuto concreto alla manutenzione dell’orto: semina, innesta, raccoglie. Cresce quindi con un’idea chiara di stagionalità, filiera corta, territorio, educazione alimentare. Tematiche diventate i pilastri del suo locale e che sposa con la compagna Giorgia nella loro Horteria. Prima di approcciarsi al mondo della ristorazione, Mauro studia economia e management a Milano, lavora in una società di consulenza per svariati anni per poi decidere che le passioni devono essere coltivate con l’obiettivo di far nascere qualcosa, proprio come faceva da ragazzo con la terra dell’orto.
Lo chef e la cucina
Roberto Cogni, classe 1994 di Magenta, ha iniziato subito all’estero con un’esperienza nella gestione di un ristorante a Valencia. Tornato in Italia, ha lavorato con lo chef Antonello Colonna a Milano per poi diventare sous chef al ristorante Desco.
A fare da spalla a Roberto sono Leandro Santoli e Hisham Bendebka. Entrambi hanno collezionato importanti esperienze lavorative, Leandro come membro di Gucci Osteria e Attimi di Heinz Beck, mentre Hisham di Langosteria e Trippa.
Tra i piatti signature di Horteria, la tartare di manzo con marmellata di tuorlo, verdure pickles, pane di segale e finocchietto; Horto (tripudio green con verdure cotte, crude e fermentate); la zuppa di cipolle con formaggio fontina d’alpeggio e tuille di verdure; i ravioli ripieni di coda di toro e cioccolato amaro; come secondo il diaframma di cavallo con chimichurri e cavolo romanesco e come dolce la tatin di mela e gelato allo yogurt. Degustazione 3 portate a 60 euro, da 5 portate a 80 euro.