Poco più di 150.000 abitanti a alcune decine di km dalle coste venezuelane. Eppure, lo scenario culturale e naturale del luogo non potrebbe apparire più variegato. Influenze latine e olandesi creano, in questo contesto idilliaco, un mix singolare: le case colorate del porto di Willemstad, ad esempio, ricordano i canali di Amsterdam quanto il quartiere di Triana, a Siviglia.
A Curaçao c’è sempre qualcosa da scoprire, leggendo tra le righe. Proprio perché questa è un’isola da vivere appieno, Sandals Resorts ha inaugurato lo scorso anno il Sandals Royal Curaçao, il sedicesimo che entra a far parte del gruppo di resort Luxury included® (ndr. presto saranno 17).
La chiamano piccola Olanda: il fascino di Willemstad
Si racconta, da queste parti, che le facciate delle case dell’Handelskade di Willemstad, contraddistinte da colori sgargianti, siano così colorate perché molti anni fa il governatore olandese dell’isola vietò il colore bianco per le case. Perché? A quanto pare, il loro scintillare abbacinante sotto la luce del sole dei Caraibi gli dava il mal di testa. Una richiesta legittima, all’apparenza. E invece, dopo la sua morte, si è scoperto che questo governatore era azionista di maggioranza di una fabbrica di vernici locale. Bravo, il governatore!
Eppure, in ogni caso, si potrebbe restare a guardarle per ore, le case della capitale. Sembrano fare quasi da scenografia allo spettacolo della vita di un porto caraibico. Non a caso, la città è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità già dal 1980.
Oltre ai colori delle architetture, c’è una vivacità diffusa anche nella vita della città e nei suoi quartieri. Le chiamano Punda vibes, ad esempio, quelle che si respirano a Punda, la zona più animata della città, ricca di street art, che ogni giovedì sera si riempie di artisti di strada. Le musiche curaçaon beat salgono fino al cielo e non mancano artigiani locali e ristoranti tipici.
Proprio all’estremità sud-occidentale dell’isola, quella da cui si può godere dei tramonti più belli, sorge il nuovo Sandals Royal Curaçao, nel pieno della tenuta di Santa Barbara, area naturale di 3.000 ettari. Situato a soli 24 km dall’aeroporto, il Sandals Royal Curaçao dispone di 351 camere e suite suddivise in 24 categorie, tra cui due assolute novità per i Sandals Resorts: le Awa Seaside Butler Bungalows e le Kurason Island Poolside Butler Bungalows, dotate di piscine private Tranquility Soaking Tubs™ e del servizio maggiordomo.
Si tratta di due Sandals Firsts (ndr. novità assolute per i Sandals Resorts, disponibili in esclusiva in questo resort), che includono, per chi soggiorna in una di queste due categorie di suite, il noleggio di una Mini Cooper decappottabile per poter visitare l’isola in totale libertà e un credito del valore di 250$ (circa 230€) per assaporare i sapori locali in uno dei ristoranti dell’isola che aderiscono all’iniziativa Island Inclusive Dining.
Un’altra Sandals Firsts è la Dos Awa Infinity Pool, la prima piscina su due livelli in un Sandals Resorts dove l’acqua dolce sembra continuare all’infinito, aprendosi allo scenario naturale della collina di Santa Barbara da un lato e al meraviglioso anfiteatro marino dall’altro.
Qui, del mare, non se ne ha davvero mai abbastanza. Oltre agli sport di terra, le attività più amate dagli ospiti di Sandals Royal Curaçao sono sicuramente quelle legate alle acque cristalline del mar dei Caraibi, con escursioni di snorkeling e immersioni alla scoperta della barriera corallina di Curaçao.
Non può mancare il relax della Red Lane Spa & Fitness Centre, la fermata preferita di chi ama abbinare all’esperienza luxury included® Sandals i piaceri rigeneranti di una diversità di trattamenti che solo Sandals Resorts è in grado di offrire.
Infine, non mancano le novità neanche dal punto di vista culinario: una scelta di otto ristoranti gourmet che propongono la cucina locale ma anche sapori centroamericani, europei, asiatici e una steakhouse. In alternativa, il Sandals Royal Curaçao ha un’ultima sorpresa Sandals Firsts, anzi tre! Il resort ospita, infatti, ben tre food-truck sulla spiaggia: La Palma, con un’ampia scelta di tapas spagnole, Kishi, con deliziosi bao e un audace fusion asiatico e, ovviamente, la cucina tipica curaçaon del Totèki.