Domenica 28 maggio 2023 si celebra la XV edizione della Giornata Nazionale delle Miniere, promossa per diffondere il valore e il significato culturale del turismo geologico. Ad Arrone (Tr), dove la memoria legata al lavoro presso le antiche miniere di lignite della Valnerina è ancora viva e molto sentita, ci sarà una giornata di conoscenza, promozione e valorizzazione del “Parco Minerario Valentino Paparelli” e del castello di Buonacquisto organizzata dall’Associazione “Buonacquisto Insieme” in collaborazione con il Comune di Arrone, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni ed il patrocinio della Provincia di Terni.
La giornata di domenica 28 maggio inizierà con una colazione contadina e la visita del castello di Buonacquisto per poi proseguire con una passeggiata (partenza ore 9.15 dalla piazza del castello di Buonacquisto. Info e prenotazioni Tel. 327 8877923) alla scoperta delle antiche miniere di lignite della Valnerina, le “Miniere di Buonacquisto”, un importante esempio di archeologia industriale, che saranno eccezionalmente aperte per l’occasione.
Il castello di Buonacquisto è oggi un silenzioso borgo immerso nel mare boscoso dell’Appennino, dove però fino al 1957, echeggiava il fragore di una ferrovia mineraria e venivano ospitati centinaia di minatori provenienti da tutta Italia per estrarre la lignite con cui alimentare le Acciaierie di Terni e per produrre calce da costruzione.
Nel percorso di avvicinamento alle miniere di lignite di Buonacquisto, alla base del Monte Rotondo, si attraverseranno i resti dell’insediamento dei minatori: i piloni della fornace, gli alloggi, l’imbocco della miniera, la massicciata della ferrovia Decauville; un patrimonio di archeologia industriale a cielo aperto, oggi immerso nel silenzio della natura, che si affaccia con vedute sul Lago di Piediluco.
Giunti nel piazzale del Parco Minerario Valentino Paparelli si terrà una performance che farà rivivere un “dialogo tra la miniera e il minatore” per poi proseguire nella passeggiata fino a “Ponte la Trocia” dove sotto il fitto bosco di querce sarà possibile fare il “Pic nic del Minatore” che sarà accompagnato dalla musica di Interamna Folk, che allieterà il pranzo con antiche canzoni e vecchi balli popolari, come saltarelli, quadriglie, manfrine, furlane, serenate, stornelli, balli “a chiamo” ed altri balli tipici del mondo popolare.
La Miniera di lignite di Buonacquisto
La lignite è un sedimento fossile con colore da bruno a nero e carbonizzazione non del tutto completa (circa 70%) a causa della giovane età che ne fa un combustibile di limitato pregio perché conserva un’umidità relativa piuttosto elevata (circa 21%). La scoperta della lignite a Buonacquisto è del tutto casuale. Il rinvenimento avviene nell’area denominata “Il Colle” ad opera di Luigi Blasi che, durante il lavoro dei campi nota questo “materiale” caratterizzato da uno strano colore e lo porta in visione ad un esperto minerologo di Piediluco che classifica il campione come lignite. Con una lettera al sindaco di Arrone, inviata il 9 maggio 1912, i Blasi sollecitano, senza successo, l’invio di personale esperto per iniziare le prime escavazioni. Le prime operazioni di prelievo hanno inizio nel 1918 con estrazione della lignite da miniera a cielo aperto. Il 18 novembre 1919 la Società Anonima Mineraria Capitale e Lavoro ottiene lo sfruttamento per la coltivazione di una miniera sotterranea. Nel 1922 viene abbandonata questa prima miniera, per tutti la “vecchia miniera”, e vengono iniziati gli scavi di una nuova galleria, detta “Galleria del Nord” che viene sfruttata per tutti gli anni venti. Il sito estrattivo viene potenziato con la costruzione di una ferrovia Decauville il cui percorso segue, in parte, una vecchia mulattiera che in epoche precedenti veniva utilizzata come strada militare dalle sentinelle dello Stato Pontificio intente a presidiare il confine con il Regno Borbonico. Lungo il percorso della ferrovia vengono creati dei sottopassi per consentire il passaggio delle greggi e delle mandrie durante la transumanza, di cui ancora oggi è visibile, grazie a delle opere di conservazione, quello conosciuto come “il Ponte della trocia”. Nel 1933 molti operai vengono licenziati a causa della crisi che interessa la produzione di lignite; l’unica forma di lavoro è quella “a giornata”. Dopo varie aperture e chiusure del sito minerario, nel 1942 con la ripresa delle attività estrattive, vengono effettuati lavori di ammodernamento che comprendono l’officina, la falegnameria, gli uffici e lo spogliatoio; viene costruito, sempre in questo periodo, un piccolo fabbricato che serve da refettorio. È nel periodo bellico che l’estrazione di lignite, a Buonacquisto, ha la sua maggiore produzione; la domanda dell’Acciaieria di Terni e della Fabbrica d’Armi, infatti, è cospicua anche per il potere calorico che la lignite qui estratta sviluppa rispetto al materiale proveniente da altre miniere limitrofe.
Tra il 1939 ed il 1940, a 100 metri dal piazzale della miniera, viene costruita una piccola fornace per la produzione di calce bianca ottenuta cuocendo, grazie all’utilizzo della lignite, il calcare estratto da due cave vicine alla fornace e che sono ancora oggi visibili. La calce prodotta ha, in questa prima fase, una destinazione quasi totalmente “domestica” con riutilizzo in loco; è nel 1953, con un aumento della domanda di calce sul mercato, che anche questa attività subisce un’accelerazione. Vengono, infatti, costruiti due piccoli capannoni e dei locali per gli operai addetti alla lavorazione e viene nominato un responsabile dei lavori distinto da quello della miniera. Dopo un periodo di difficoltà, nel 1950, Torlonio Noceta assume la guida della Società Anonima di Piediluco e la trasforma in società per azioni con il nome di Spa Minerari di Piediluco ed è con la sua guida che la miniera di Buonacquisto rimarrà produttiva fino al 1956. L’attività della miniera termina nel 1957 come in ogni altra miniera nazionale concludendo così uno dei cicli energetici più significativi del nostro Paese. Nella chiesa di Santa Maria Maddalena è conservata una statua lignea raffigurante Santa Barbara, protettrice dei minatori, che originariamente era collocata all’ingresso della miniera. Il 15 giugno 2008 è stata inaugurata una scultura in travertino dell’artista pugliese Emanuele Rubini, intitolata “L’acqua e la pietra”, dedicata ai sette minatori che persero la vita lavorando nella miniera di Buonacquisto. Nel 2016 il parco minerario di Buonacquisto è stato intitolato a Valentino Paparelli per l’impegno dedicato alla valorizzazione e alla salvaguardia culturale e delle tradizioni umbre e di questi luoghi a lui cari.