La programmazione estiva di Centrale Fies si apre con The Naked Word, mostra collettiva di natura performativa con Marco Giordano, Jota Mombaça, Tarek Lakhrissi, Florin Flueras, Alina Popa, a cura di Simone Frangi e Barbara Boninsegna.
Dal 30 giugno – 31 luglio 2023, alla Centrale Fies, le opere in mostra diverranno oggetto o soggetto delle performance all’interno della programmazione di Live Works Fellows a cura di Barbara Boninsegna e Simone Frangi. Durante questo primo weekend saranno presenti Bassem Saad and Sanja Grozdanić, Yoojin Lee, Eoghan Ryan, Alice Giuliani and Camilla Strandhagen, Teo Ala-Ruona and Artor Jesus Inkerö, Thalia Pigier, Endi Tupja.
Per il secondo anno Centrale Fies presenterà la AGITU IDEO GUDETA fellowship, assieme a Razzismo Brutta Storia e Black History Month of Florence, con l’artista selezionata dello scorso anno, Soukaina Abrour. La fellowship – pensata come a una affirmative action – vede la sociologa e curatrice Mackda Ghebremariam Tesfau’ e il curatore e attivista Justin Randolph Thompson, affiancare il board curatoriale di Centrale Fies. Una visione decoloniale che si fa azione per creare strumenti utili a contrastare le discriminazioni etno-razziali nel mondo della ricerca artistica performativa, facilitando l’accesso di soggetti razzializzati.
In questa nuova edizione di Live Works, sarà possibile assistere ai progetti realizzati dai Fellows nel corso di un anno di ricerca sviluppata sia a distanza che in residenza a Centrale Fies. Come ogni anno i Fellows saranno accompagnati da Guest Artists del calibro di Harald Beharie, Rabih Mroué, Lina Majdalanie & Mazen Kerbaj, Nkisi.
Durante il weekend si tengono anche talk e poetry reading all’interno della Live Works free school of performance, Sinthujan Varatharajah, Francesca De Rosa, Lola Olufemi, come sempre aperte al pubblico su prenotazione. Un momento di espansione della programmazione in cui non solo il pubblico ma l’istituzione stessa ha occasione di apprendere nuovi saperi, criticità e modalità lavorative.
Un obiettivo intrinseco nelle linee progettuali della programmazione è quello di affrontare le disuguaglianze nelle arti performative contemporanee, utilizzando il corpo di pensiero consolidato dal termine “femminismo intersezionale”, che guarda alle interconnessioni tra diverse oppressioni, come quelle di genere, razza, classe, orientamento sessuale, disabilità.
Il programma
OPENING: 29 giugno, ore 18
Centrale Fies-Galleria Trasformatori / Dro (TN)
Live Works – Free School of performance
30 giugno – 2 luglio
venerdì 30 giugno
ore 18:15: Yoojin Lee – slowth (habitats) (yet)
ore 19.15: Teo Ala-Ruona & Artor Jesus Inkerö – SLIT
ore 21.30: Rabih Mroué, Lina Majdalanie & Mazen Kerbaj – Borborygmus
ore 23:30: Soukaina Abrour – Mra7ba (mrhba)
ore 00:00: ERO dj set
sabato 1 luglio
ore 18:15: Yoojin Lee – slowth (habitats) (yet)
ore 20:30: Bassem Saad and Sanja Grozdanić – Permanent Trespass (Beirut of the Balkans and the American Century)
ore 22:00: Thalia Pigier – The One who leaves is not gone
ore 23:00: Nkisi – dj set
domenica 2 luglio
ore 18:30: Endi Tupja – All the missing caregivers or Fascismo all’Acqua di Rose
ore 20:30: Harald Beharie – Batty Bwoy
ore 22:00: Alice Giuliani and Camilla Strandhagen – And everything is as porous as a bodily crack
ore 23:00: Eoghan Ryan – Circle A
ore 00:00: Endi Tupja – All the missing caregivers or Fascismo all’Acqua di Rose
*Centrale Fies è un centro di ricerca delle pratiche performative contemporanee situato all’interno di una centrale idroelettrica di inizio novecento, in parte ancora attiva, proprietà di Hydro Dolomiti Energia.
Il progetto, avviato nel 1999 da Barbara Boninsegna e Dino Sommadossi con la Cooperativa il Gaviale sull’esperienza del festival drodesera (nato nel 1981), è di fatto una vera e propria impresa culturale la cui attività è connotata da un modello di sostenibilità ibrido, cui concorrono contributi pubblici e privati. Sede di Live Works – Free School of Performance, esempio pioniere di rigenerazione industriale a fini culturali e attivatore di progetti e public program atti a potenziarne ulteriormente le pratiche, gli assi, le politiche e le filosofie.
Centrale Fies mette a disposizione di artisti e artiste, di un territorio e di una politica culturale in continua evoluzione, un board curatoriale fluido composto da curatori e curatrici, sociologhe/i, artiste/i, ricercatrici/i. Centrale Fies è il primo esempio in Italia di recupero di archeologia industriale a fini artistici e culturali all’interno del quale si rinnovano le sperimentazioni su pratiche, modalità e processi produttivi legati alle residenze artistiche (anche family friendly!) e alle arti performative.