a più grande compagnia aerea in Italia e in Europa, è stata costretta oggi (7 settembre) a ridurre dell’8% il proprio operativo invernale ‘23 per la Sardegna a seguito dell’introduzione di un decreto che fissa un limite illegale sui prezzi emanato dal Governo Italiano, a causa del quale sono state cancellate tre rotte nazionali per Trieste (da Cagliari), Bari e Treviso (entrambe da Alghero) e ridotte le frequenze su altre 7 rotte, compresi 6 collegamenti nazionali essenziali per Roma, Milano (Bergamo e Malpensa), Catania, Napoli e Venezia, oltre a Bruxelles Charleroi.
Nonostante Ryanair e il management degli aeroporti sardi continuino a lavorare a stretto contatto per sviluppare una crescita sostanziale a sostegno della vitale connettività dell’Isola con la Penisola, oltre a sbloccare il considerevole potenziale per il turismo in entrata e la crescita regionale – questo illogico decreto ideato a Roma, che fissa un tetto illegale sui prezzi, minaccia di vanificare tutto questo.
L’operativo di Ryanair sulla Sardegna per l’inverno ‘23 includerà:
- 2 aeromobili B737 basati e un investimento totale di US$200 milioni a Cagliari – in calo rispetto ai 3 aeromobili basati questa estate
- 29 rotte – Bari, Trieste e Treviso cancellate per l’inverno ‘23
- Oltre 200 voli settimanali – -8% vs. inverno ’22
- Circa 3,2 milioni di passeggeri quest’anno – 300mila in meno rispetto a quanto pianificato prima del Decreto
- Sostegno a circa 2.700 posti di lavoro inclusi 60 altamente retribuiti nel settore dell’aviazione, nonostante le interferenze del Governo
L’impegno di Ryanair verso la Sardegna è sostenuto dal rapporto di lunga data con aeroporti regionali come Cagliari e Alghero, dove trasporteremo circa 3,2 milioni di passeggeri quest’anno avvalendoci di 2 aerei basati, che rappresentano un investimento di 200 milioni di dollari a Cagliari, supportando circa 2.700 posti di lavoro in loco inclusi 60 nel settore dell’aviazione, altamente retribuiti. Purtroppo Ryanair non sarà in grado di sbloccare il vero potenziale della Sardegna se il Governo Italiano continua ad introdurre unilateralmente decreti illogici ed illegali da Roma – che, come evidenziato dall’annuncio di oggi, servono solo a danneggiare la connettività insulare, in particolare nei mesi invernali non di punta, quando compagnie aeree efficienti come Ryanair in genere scontano fortemente le tariffe per stimolare la domanda.
Nonostante l’operativo invernale in Sardegna sia inferiore dell’8% rispetto allo scorso anno, Ryanair, la più grande compagnia aerea in Europa ed in Sardegna, continuerà ad operare oltre 200 voli settimanali da/per Cagliari ed Alghero, offrendo ai clienti/visitatori una scelta imbattibile alle tariffe più basse per concedersi meritate vacanze invernali o viaggiare da/per la penisola per lavoro, istruzione, riunirsi con amici e familiari o per visite mediche. Ryanair continuerà ad offrire connettività nazionale vitale con oltre 180 voli settimanali tra la Sardegna e l’Italia continentale, oltre a garantire un servizio turistico particolarmente importante per le località insulari, dove il turismo è uno dei principali motori economici.
Dalla Sardegna, il Chief Commercial Officer di Ryanair Jason McGuinness ha dichiarato: “In qualità di compagnia aerea low cost n. 1 in Europa, Italia e Sardegna, Ryanair chiede al Governo Italiano di ritirare il decreto che impone un tetto massimo ai prezzi. A seguito di questo decreto, Ryanair è stata costretta ad annunciare un operativo invernale ’23 ridotto per Cagliari (-6% rispetto a Winter ’22) e Alghero (-16% rispetto a Winter ’22) inclusa la cancellazione dei collegamenti nazionali con Trieste, Bari e Treviso e le riduzioni di frequenze su 6 rotte nazionali essenziali verso Roma, Milano (Bergamo e Malpensa), Catania, Napoli e Venezia, nonché Bruxelles Charleroi.
I principi economici di base impongono che l’unica soluzione credibile ed a lungo termine per abbassare le tariffe tra la Sardegna e la Sicilia e l’Italia continentale, sia aumentare il numero di voli offerti. È inspiegabile che il Governo Italiano continui a ignorare questi principi economici fondamentali perseguendo invece politiche illogiche ed illegali che non fanno nulla per aumentare l’offerta di posti tra le Isole e la terraferma.
Ryanair chiede al Ministro Urso e al Governo Italiano di abrogare immediatamente questo decreto per evitare ulteriori danni irreparabili alla connettività sarda, dando invece priorità a misure che abbassino i costi di accesso e aumentino l’offerta di posti disponibili per i residenti in Sicilia e Sardegna che desiderano recarsi sulla terraferma per lavoro, visite mediche o per far visita ad amici e famiglia. Il Governo Italiano ha il potere di trasformare la connettività con le Isole da un giorno all’altro eliminando l’addizionale municipale che aggiunge 6,50 euro al prezzo pagato da ogni uomo, donna e bambino che viaggia dalle Isole alla terraferma. Se l’addizionale municipale venisse abolita, Ryanair avrebbe le risorse e gli aerei per reagire immediatamente e aggiungere fino a 2 milioni di posti in più per la Sardegna e 3 milioni di posti in più per la Sicilia a partire dal 2024”.