Si è appena svolta, il 15 e 16 settembre 2023 in Trentino, alla scoperta delle valli montane delle Dolomiti, la prima tappa di incoming del Progetto Lost Eu, un percorso triennale sostenuto dell’Unione Europea che ha messo in rete a livello nazionale alcune delle più caratteristiche e qualitative produzioni casearie italiane, esempi concreti di un rapporto tra l’uomo e l’ambiente armonico, capace di trasformare una produzione in uno strumento di tutela del paesaggio, delle tradizioni di una valle, e di testimoniare un modo di produrre che tutela insieme il benessere dell’uomo e quello animale.
Nelle Dolomiti, il Progetto Lost Eu si è concentrato naturalmente sul Puzzone di Moena DOP, il Re dei formaggi a crosta lavata e rigorosamente a latte crudo del territorio trentino, protagonista di un evento di incoming che era strategico per l’avvio del piano di Lost per quanto concerne il prossimo evento di promozione previsto a Berlino a fine Gennaio 2023 e l’avvio dei lavori di promozione e commercializzazione delle Dop appartenenti al paniere di Lost nei due paesi Target Germania e Svezia. Ospiti di questo primo evento di incoming, Fabio Esposito, titolare della ditta di importazione Vinci & Esposito e di Silver Food GmbH, azienda di commercio all’ingrosso e al dettaglio di prodotti alimentari e forniture per la ristorazione a Berlino, interessato a dare avvio a un piano di distribuzione di questi prodotti nell’area di Berlino e Amburgo; Aurora Facciola, proprietaria di un importantissimo winebar di Berlino, interamente vocato alle produzioni agricole italiane di filiera corta, esperta di wine&food italiano e influencer social in quell’area della Germania; Jorgen Larsson, che da oltre vent’anni lavora nell’importazione di formaggi a Stoccolma, ed è attualmente Buyer della catena di negozi Sabis, la più importante della Svezia per quanto concerne la vendita al dettaglio di formaggi dop di qualità italiani e non solo; Alvaro Eusepi, titolare dell’azienda Italianissimo AB, che importa prodotti food di qualità nel sud della Svezia ed è titolare di shop al dettaglio specializzati nel food italiano di qualità a Malmo e Lomma, con specifico interesse verso le produzioni lattiero casearie.
Durante l’incoming gli ospiti hanno potuto visitare i caseifici, assistere ai processi di produzione del Puzzone di Moena DOP, scoprire le malghe e apprezzare di persona la grande cura che i produttori e gli allevatori riservano ai loro animali, e naturalmente assaggiare il prodotto nelle sue diverse sfaccettature, sia nei tasting didattici presso gli stabilimenti, sia trasformato e riproposto nei piatti della cucina locale, come in occasione della cena di Gala a cura del Caseificio di Predazzo e Moena, avvenuta presso il Teatro Navalge di Moena, in collaborazione con l’Istituto professionale ENAIP di Tesero, dove il Puzzone di Moena DOP ha fatto da padrone in tutte le ricette, dimostrando la sua versatilità in abbinamento agli apprezzati vini autoctoni locali sia come elemento centrale delle ricette dall’antipasto al dolce.
Nella giornata di venerdì 15 settembre gli ospiti stranieri hanno fatto visita prima allo storico Caseificio di Predazzo e Moena, e poi alla Mèlga de Fascia, presso Pera di Fassa, altro produttore della DOP oggetto dell’incoming, dove hanno assistito alla lavorazione del Puzzone di Moena DOP, per poi visitare la sezione del Museo Ladino di Fassa dedicata alla storia della caseificazione, dai suoi inizi ad oggi.
Un importante momento di confronto si è svolto durante la tavola rotonda dal titolo Dall’erba alla tavola: Puzzone di Moena DOP passo passo. Un evento che ha coinvolto i quattro ospiti dell’Incoming LoST moderati da Davide Pedrolli, ambassador di prodotto e giornalista enogastronomico, nonché consulente del Consorzio per il progetto LOST. In questa occasione è stato possibile aprire un confronto diretto tra buyer e produttori sulle realtà dei mercati esteri, le logiche distributive, le problematiche legate alla logistica dei prodotti di nicchia e la predisposizione all’acquisto di quegli specifici consumatori. Centrale è stata la riflessione sul prezzo di questi prodotti, che in generale risultano ancora troppo bassi rispetto alla loro qualità intrinseca e ai costi legati alla loro lavorazione. Un momento di riflessione importante per capire come poter commercializzare al meglio questo prodotto, selezionando canali e luoghi di vendita quali ambasciatori che possano essere da volano sui mercati, orientando al meglio le prossime azioni promozionali in quei Paesi di riferimento in vista degli eventi esteri in calendario nei prossimi mesi su Germania e Svezia.
A Soraga, invece, gli ospiti hanno partecipato al Cheese tasting sui formaggi d’alta quota, con assaggi di Puzzone di Moena DOP e gli altri protagonisti del Paniere di Lost, dai piemontesi Roccaverano, Murazzano e Ossolano DOP, al lombardo Strachitunt DOP. In questa occasione è stato possibile presentare al pubblico tutte le denominazioni del paniere LoST, comprese la Vastedda DOP della Valle del Belice e il Pecorino Siciliano DOP dalla Sicilia e il Provolone del Monaco DOP dalla Campania, grazie anche al materiale informativo presente. L’evento, aperto al pubblico, è stato molto apprezzato dagli appassionati di formaggio, che hanno partecipato alla degustazione con molte domande e curiosità su tutte le denominazioni.
“E’ stato un vero onore per me aver fatto parte anche se per poco tempo di questa comunità di allevatori e produttori. Ascoltando le parole dei casari, mi sono reso conto di quanta passione c’è dietro questo lavoro, e tutto ciò si trasmette nel prodotto, perché il Puzzone di Moena DOP è davvero un formaggio straordinario.” Commenta Jorgen Larsson.
“ Sicuramente un primo passo necessario e proficuo, che ha dato molti spunti su come poter vendere al meglio il nostro Puzzone di Moena DOP, dandogli il giusto valore” è la prima dichiarazione di Dora Tavernaro, coordinatrice della Strada dei Formaggi delle Dolomiti che supporta il Consorzio di Tutela nel coordinamento del progetto LOST. “Abbiamo avuto modo di dialogare con alcuni buyers di rilievo che ci hanno spiegato quali sono le dinamiche, i gusti, le abitudini di consumo di due importanti mercati quali Svezia e Germania. Utile anche capire il loro punto di vista da potenziali ambassador nonché turisti buongustai e cogliere alcune idee su come valorizzare meglio questa eccellenza sul territorio di orgine, facendone una vera e propria bandiera, anche al di fuori dei giorni di Festival.”
Grande soddisfazione anche da parte del Presidente del Consorzio, Franco Morandini, così come dei quattro Caseifici sociali consorziati che hanno preso parte ai lavori della tavola rotonda e aperto le porte delle sale produttive, magazzini di stagionatura, stalle e malghe.
“La giornata è servita ad aprire una riflessione su come aumentare la marginalità di questo prodotto – spiega Morandini – per dare a casari e allevatori, che stanno alla base della qualità di questo prodotto, il giusto valore legato non solo al loro lavoro intrinseco, ma anche ai costi di produzione che in montagna sono inevitabilmente più alti, e alla cura e tutela del territorio e del paesaggio che garantiscono con il loro impegno quotidiano. Confidiamo nel ruolo e supporto che il Gruppo Formaggi del Trentino, che si occupa della commercializzazione al di fuori del territorio di origine, potrà avere in questo progetto, individuando insieme nuovi canali selezionati per fare in modo che il Puzzone di Moena DOP si trovi là dove potrà incontrare un pubblico estero o italiano in grado di apprezzarne il valore e quindi pagare il giusto prezzo.
Ma l’appuntamento a Moena non è che la prima tappa di un percorso articolato, che vedrà i referenti esteri del progetto e i produttori di LoST in un costante confronto e dialogo al fine di conseguire gli ambiziosi obiettivi programmatici, di crescita per i produttori nella loro consapevolezza delle opportunità offerte da questi mercati e nella loro capacità di promozione, e di diffusione di tali prodotti nei paesi target grazie al coinvolgimento dei professionisti europei e alla loro formazione perché diventino ambassadors di una specifica filosofia produttiva. Ciò agevolerà la creazione di una rete delle DOP a livello europeo che sarà la base per stringere rapporti solidi, agevolando la conoscenza e la valorizzazione in Europa delle piccole eccellenze casearie italiane.