Un lungo viaggio narrativo nel mondo della Danza denso di racconti e ritratti svelati dalla storica Direttrice della Scuola di ballo del Teatro alla Scala
Il libro, scritto in collaborazione con Francesco Borelli e pubblicato da Gremese, verrà illustrato a pubblico e stampa martedì 24 ottobre alle ore 18:00 nel Ridotto dei Palchi Arturo Toscanini del Teatro alla Scala. L’incontro inizierà con l’introduzione della scrittrice Paola Calvetti, autrice della prefazione del libro, e proseguirà sotto forma di dialogo fra i relatori moderato dalla saggista e critico di danza Marinella Guatterini.
In sala sono previste alcune presenze di rilievo nel mondo dello spettacolo che hanno attraversato l’esperienza umana e artistica di Anna Maria Prina.
Per prenotarsi all’incontro, è opportuno scrivere alla mail: a.prinaevents@gmail.com
La biografia INCONTRO CON LA DANZA investiga fra ricordi, contesti, personaggi e annovera storie, modelli e metodologie nella costruzione di una professione, quella della danza, approfondendo anche gli aspetti più intimi di una figura dalla fulgida passione e profonda onestà intellettuale.
Il racconto è impreziosito da una serie di immagini private e provenienti dall’archivio del Teatro alla Scala che illustrano e custodiscono salienti momenti di vita e professione di artisti come Roberto Bolle, Carla Fracci, Margot Fonteyn, Rudolf Nureyev, Paolo Grassi, Giorgio Strehler e molti altri. Ma il libro parla anche di amore, famiglia, temperamenti, inclinazioni, e in gran parte del senso della vita che si ritrova nelle piccole cose: un’eredità spirituale che Anna Maria Prina affida a chi vorrà trarne motivo di ispirazione.
“La mia carriera – rammenta Anna Maria Prina – cominciò come quella di tante altre spinazitt, subendo una svolta radicale nei primi anni Settanta, con una telefonata inaspettata ricevuta in piena notte dall’allora sovrintendente della Scala, Paolo Grassi. Fu l’inizio di un percorso professionale indissolubilmente legato all’insegnamento della danza classica e alla missione di formare giovani talenti e future stelle dei palcoscenici”.
Nel corso della sua ultratrentennale direzione, grazie alla Prina e al suo metodo didattico la Scuola scaligera acquisì nuovo prestigio sulla scena internazionale della danza e del balletto.
“Con lei la danza moderna è uscita dal ghetto – sottolinea Paola Calvetti – ed è entrata a far parte della formazione degli allievi, che dovevano essere pronti a incontrare coreografi di ogni genere, con lei la danza maschile ha trovato legittimazione, grazie alla sua determinazione la scuola di ballo della Scala è uscita dalle sale di Via Verdi per approdare ad una nuova sede dedicata, con lei c’è stato un approccio olistico alla danza”.