Torna lo storico sussidiario del mangiarbere all’italiana: presentata al Teatro Elfo Puccini di Milano il 23 ottobre e disponibile in tutte le librerie e sullo store online di Slow Food Editore dal 25 ottobre, la trentaquattresima edizione di Osterie d’Italia racconta la ristorazione italiana più autentica e di qualità attraverso le visite e le recensioni di più di 240 collaboratori sparsi in tutta Italia, in una rete fitta e capillare. L’app di Osterie d’Italia 2024, inoltre, sarà disponibile per Android e iOS dall’8 novembre, in italiano e, per la prima volta, in inglese.
Le novità dell’edizione 2024
Sono 1752 i locali segnalati nell’edizione 2024: accanto a osterie, ristoranti, enoteche con cucina, agriturismi, compaiono in numero sempre maggiore tipologie ristorative alternative come pastifici, pub e gastronomie le cui caratteristiche, in primis l’attenzione e l’aderenza al territorio, la selezione di materie prime e l’accoglienza, rientrano a tutti gli effetti nell’idea di osteria così come raccontata dalla guida. Tra questi, sono 311 i locali premiati con la Chiocciola, ovvero il massimo riconoscimento assegnato alle insegne che si contraddistinguono per l’eccellente proposta e per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza in sintonia con i valori di Slow Food.
Il trend di solidità e crescita del modello osteria, già notato nell’edizione precedente, trova conferma anche quest’anno: sono ben 163 i nuovi indirizzi inseriti in guida, a testimonianza di un settore ristorativo in fermento e di una nuova generazione di osti e ostesse sempre più folta, che contribuisce in maniera decisiva a tratteggiare i contorni dell’identità dell’osteria, sia nel caso di chi prende il testimone della tradizione di famiglia, sia di chi sceglie di aprire ex-novo un locale con una determinata impronta stilistica e valoriale.
Per la prima volta, i riconoscimenti storici della Chiocciola e della Bottiglia e il più recente Bere Bene, a riconoscere una selezione complessiva di bevande alcoliche e non (birre artigianali, distillati, cocktail ma anche succhi, estratti e infusi) scelti con attenzione e personalità, sono stati assegnati anche ai locali segnalati negli inserti, ovvero quei locali la cui offerta e impostazione sono interpreti di una tradizione gastronomica locale, rintracciabili – ai livelli di eccellenza assoluta – esclusivamente nella regione di appartenenza. Gli inserti regalano uno spaccato approfondito di: farinotti, focaccia genovese e focaccia di Recco in Liguria; malghe trentine e törggelen altoatesini; bacari veneti; osmize sul Carso, buffet triestini e rito del tajùt in Friuli Venezia Giulia; piadinerie romagnole; trippai fiorentini; supplì e pizza al taglio in Lazio; arrosticini abruzzesi; fornelli murgesi in Puglia; pizzerie in Campania; morzello in Calabria. Dei 245 locali segnalati negli inserti, sono in 15 ad aver ricevuto la Chiocciola: 1 trippaio fiorentino, 4 indirizzi di supplì e pizza al taglio romani, 2 indirizzi per gli arrosticini abruzzesi, 7 pizzeie campane e 1 indirizzo per il morzello calabrese.
Per questo, il numero delle Chiocciole distribuite per regione varia sensibilmente portando la Campania a essere la regione con il maggior numero di locali chiocciolati (39), seguita dalla Toscana (28) e dal Piemonte (26).
Oltre i riconoscimenti di Chiocciola, Bottiglia e Bere Bene, Osterie d’Italia 2024 conferma il suo impianto di simboli che guidano il lettore nel racconto della proposta di ogni osteria – come l’orto di proprietà, una selezione di formaggi di qualità e identitaria, una buona offerta vegetariana, di vini al calice e tanti altri, senza dimenticare i due simboli più recenti, ovvero il simbolo del pane, assegnato alle osterie con un eccellente cestino del pane e di prodotti da forno, autoprodotti o reperiti da fornai di qualità, e il simbolo dell’olio, ai locali che valorizzano l’olio extravergine d’oliva sia a tavola che in cucina, secondo una selezione oculata di prodotti d’eccellenza e rappresentativi del territorio.
La presentazione
“La guida Osterie d’Italia è un romanzo italiano che racconta il nostro Paese. Nelle sue pagine non ci sono classifiche o giudizi, ma storie: leggendo le schede dei ristoranti segnalati vi sembrerà di essere seduti ai loro tavoli” ha detto Carlo Bogliotti, amministratore delegato di Slow Food Editore, aprendo la presentazione al Teatro Elfo Puccini di Milano, dedicata a Sergio Staino. “Questa pubblicazione è la pietra angolare della nostra casa editrice, il nostro fiore all’occhiello: un vero e proprio best seller, e lo testimoniano i dati Gfk secondo cui, per il secondo anno consecutivo, Osterie d’Italia ha superato la guida Michelin nelle vendite in libreria“.
“Per noi Osterie d’Italia è sì un prodotto editoriale, ma anche un progetto associativo – ha sottolineato Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. Lo dimostra il fatto che tanti dei cuochi segnalati aderiscano all’Alleanza Slow Food. Osti e ostesse che, oltre ad essere ambasciatori del mondo produttivo di qualità, ne sono alleati: perché scelgono di rifornirsi da contadini, allevatori, casari che difendono la biodiversità. Questo significa essere parte di una comunità“.
“Cinquanta dei cuochi segnalati sulla prima edizione di Osterie d’Italia sono ancora nelle pagine di questa guida” ha aggiunto Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. “Altri hanno fatto scelte e imboccato strade diverse. Da allora il mondo è cambiato, ma voi che siete qua – ha proseguito rivolgendosi alla platea di osti e ostesse – siete il presidio dell’alimentazione del nostro Paese: quelli a cui l’Italia deve riconoscere di aver conservato il suo patrimonio gastronomico“.
I premi speciali
Durante la presentazione, aperta dal ricordo di Sergio Staino da parte dei due curatori, Francesca Mastrovito ed Eugenio Signoroni, sono stati annunciati i sette premi speciali:
Il premio Miglior Oste è stato consegnato da Matteo Cavicchioli, National Sales Manager di Paderno, a XFood – San Vito dei Normanni (BR), con la motivazione: “se l’accoglienza è il valore alla base dell’identità dell’oste, un’osteria la cui accoglienza parte dai componenti della brigata quanto dell’impresa non può che risultare in uno dei progetti più interessanti, d’ispirazione e di esempio per un nuovo modo di essere osti.”
La Responsabile Marketing Elena Tassone di Acqua S. Bernardo ha consegnato Il premio Miglior Carta dei Vini a Trattoria di Campagna – Sarre (AO), per “una carta ampia, variegata e coerente, in cui il territorio è messo in mostra con doverosa attenzione, e il resto d’Italia viene raccontato in profondità e senza scorciatoie, alla ricerca del meglio.”
Il Premio Miglior Giovane “Vittorio Fusari Franciacorta” è stato consegnato da Silvano Brescianini, presidente del Consorzio Franciacorta, a Gianmarco Casadei di Piccola Osteria Tera – Sogliano al Rubicone (FC), per “un bellissimo esempio di accoglienza il cui racconto è in grado di filtrare e, allo stesso tempo, rendere omaggio, alla storia di famiglia ai fornelli, così come a quelle tradizioni magniloquenti e possenti delle zone di confine da cui prende vita, grazie a un carattere e a un animo gentile.”
Il Premio Miglior Novità è stato consegnato da Mattia Negro, Brand & Sponsorships Manager di Reale Mutua, all’Antica Trattoria del Gallo – Gaggiano (MI), con la motivazione: “un ingresso doveroso a celebrare il lavoro solidissimo di questo classico della cucina lombarda. Un luogo dove tradizione, ospitalità, attenzione alla materia prima sono portate ai loro massimi livelli.”
Ginger People&Food – Agrigento si è aggiudicato Il premio Miglior Interpretazione della Cucina Regionale, consegnato da Roberto Calugi, Direttore Generale FIPE – Confcommercio con la motivazione: “Una cucina la cui identità si fonda sui giochi di parallelismi, similitudini e comunanze che trascendono confini e culture, risultando in una mescolanza di sapori e popoli di cui, d’altronde, l’identità siciliana ne è esempio da secoli.”
Il premio Miglior Dispensa è stato consegnato da Pietro Rovatti, responsabile della comunicazione di Parmigiano Reggiano, a Da Maria – Fano (PU), “per l’attenzione e la cura della dispensa marina che non sono tanto una scelta di ristorazione, quanto più una scelta di vita. Se il pesce che desidera non arriva al mattino, Maria non apre.”
Il Premio Selezione Bere Bene è stato consegnato da Claudio Arneodo, amministratore delegato di Bordiga, a Me’ Cumpari Turiddu – Catania, per “una carta della mixology e una selezione di amari in cui sia la scelta dei prodotti sia la miscelazione richiamano, in maniera sapiente e altrettanto fresca, contemporanea, sapori e maestranze di ogni angolo della Sicilia.”