Lunedì 15 gennaio, alle ore 20.30, al fianco dell’associazione Le Donne del Vino e di AIS Lombardia, la Toscana diventa protagonista di un viaggio degustativo alla scoperta delle più amate DOCG della regione. Con una squadra di oltre cento donne capitanate dalla delegata regionale Donatella Cinelli Colombini, il Montecucco DOCG arriva a Milano sui banchi d’assaggio dell’Hotel The Westin Palace, Piazza della Repubblica 20, venue storicamente legata alle iniziative di AIS Milano e Lombardia, per una degustazione esclusiva che guiderà gli ospiti nella complessa tradizione vinicola toscana attraverso lo sguardo di grandi donne che ogni giorno contribuiscono ad arricchire il patrimonio enoico di questa meravigliosa regione.
Nove produttrici per nove DOCG, ognuna con un vino in rappresentanza – Montecucco, Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Giminiano, Chianti Classico, Chianti Rufina, Suvereto, Carmignano e Morellino di Scansano –, saranno le protagoniste del seminario condotto dalla sommelier, docente e degustatrice AIS esperta Alessandra Marras. Un percorso degustativo tra le più celebri e amate aree di produzione toscane, dove, tra il fascino del paesaggio e l’armonia di profumi e gusto – esaltati da un racconto tutto al femminile – si potranno scoprire storie familiari uniche che hanno conquistato il loro spazio nel mondo del vino grazie a dedizione e competenza.
A rappresentare la “quota rosa” della DOCG Montecucco, il Viandante 2016 (Montecucco DOCG Sangiovese Riserva) di Tenuta l’Impostino. Con sede a Civitella Paganico (GR), nel cuore dell’area di produzione, l’azienda è guidata dalla vulcanica Patrizia Chiari, Donna del Vino della Toscana, Consigliera del Consorzio e da sempre grande sostenitrice di questo piccolo gioiello enologico situato alle pendici del Monte Amiata. Il termine “Vulcanica” rispecchia perfettamente anche la scelta dell’imprenditrice bresciana di investire, ormai vent’anni fa e quindi in tempi ancora non sospetti, in questa emergente denominazione: ci troviamo infatti su suoli vulcanici (il Monte Amiata è un vulcano estinto), gli unici di questa natura a dar dimora in Toscana al Sangiovese. È proprio il Sangiovese il grande punto di forza del Montecucco, capace di mostrare una propria personalità, ben distinguibile e individuabile rispetto agli altri Sangiovese che si producono in Italia, da quello che si trova a due passi, al di là del fiume Ombrone, a quello delle altre regioni.
Il sangiovese del Montecucco porta con sé odori e sapori del suo territorio di origine: seducente e di carattere, proprio come la natura ancora selvaggia che lo circonda e che caratterizza il paesaggio dell’Amiata, dalla freschezza tipica della viticoltura d’altura – alcuni vigneti arrivano fino ai 500 m s.l.m. – che abbraccia i caldi tratti mediterranei della ventilazione che arriva dalla costa tirrenica. “Questa è la vera carta vincente del Montecucco” dice Patrizia Chiari “il fatto che esista un’espressione del territorio che si riflette completamente nel vino e che diventa autenticità stessa del Sangiovese. Autenticità che viene ulteriormente esaltata dalla sensibilità dei produttori rispetto alle tematiche ambientali, e lo dimostrano i dati: oggi l’85% della produzione è certificata BIO. Siamo di fronte a un territorio integro, che ho avuto modo di vivere in prima persona fin dal mio arrivo nei primi anni 2000: non si parla solo di vigneti, ma anche di antiche tradizioni ed eccellenze gastronomiche, di originalità del territorio, di rispetto della biodiversità e di pratiche agronomiche in armonia con l’ambiente”.