In occasione della mostra Omar Galliani. L’eco della Sibilla a cura di Stefano Papetti, inaugurata lo scorso 12 gennaio presso Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno, l’Associazione culturale Zoomart presenta il progetto digitale “Omar Galliani Ambasciatore del Piceno”, un viaggio intrapreso dall’artista nell’estate del 2023 per far scoprire le bellezze culturali del territorio. I visitatori della mostra potranno scaricare gratuitamente l’applicazione Sinapsi sul proprio smartphone e inquadrando i QR-code posizionati nelle diverse sale dell’esposizione potranno ripercorrere le varie tappe del viaggio di Omar Galliani nel Piceno, in particolare nei luoghi del sisma del 2016.
“Omar Galliani Ambasciatore del Piceno” è un viaggio nella bellezza, raccontato attraverso sei video che testimoniano l’affezione di Galliani per questo territorio, in cui l’artista fa dialogare in ogni tappa del percorso una delle sue opere con i luoghi che racconta. Il percorso inizia nella frazione di Pretare, nel comune di Arquata del Tronto ai piedi dei Monti Sibillini, duramente colpita dal terremoto del 2016. Segue poi un video dedicato alla Sibilla, figura mitologica e fonte d’ispirazione per Galliani, nonché protagonista dell’attuale mostra ascolana, la cui storia viene raccontata tra il Lago di Gerosa e il Comune di Montemonaco, alle pendici del Monte Sibilla. La terza tappa è dedicata alla suggestiva Chiesa di Sant’Emidio alle Grotte ad Ascoli Piceno, definita una “piccola Petra” perchè scavata nel tufo e dedicata al santo patrono. Il viaggio continua sulle colline del Piceno che degradano verso il mare: a Castignano Omar Galliani racconta la storia del Popolo dei Piceni, testimoniata dalla “Stele di Castignano” su cui è riportata un’iscrizione datata VI sec. a.C., un esempio del linguaggio italico più antico e di come la memoria storica sia preziosa per l’arte contemporanea. A Offida poi, presso la chiesa di Santa Maria della Rocca, nata da un castello longobardo e divenuta poi sede dei monaci benedettini, l’arte del Maestro Galliani si confronta con il Medioevo e la Scuola Giottesca, testimoniati all’interno della chiesa dai dipinti del “Maestro di Offida” attivo tra la metà del XIV secolo e probabilmente gli inizi del XV secolo. L’ultima tappa del percorso è il borgo di Monteprandone; qui si susseguirono i Longobardi, i seguaci di Carlo Magno e visse la centrale figura del sacerdote San Giacomo della Marca, nato a Monteprandone il 1º settembre 1393. Grazie al suo intervento in veste di pacificatore, le città di Fermo e Ascoli, eterne nemiche, stipularono una storica pace nel 1446 e poi nel 1463. A suggello di ciò negli stemmi delle due città è rappresentato anche quello dell’antica rivale. Un’altra importante testimonianza culturale sono i suoi codici conservati nel Museo dei Codici di San Giacomo della Marca.
Omar Galliani da tempo opera in stretta sinergia con il territorio ascolano: risale infatti al 2004 la prima importante esposizione delle opere di Galliani realizzata dalla città di Ascoli Piceno nelle sale della Galleria d’Arte Contemporanea Osvaldo Licini a cui seguì, lo stesso anno, il palio della Quintana realizzato dall’artista in occasione delle feste in onore di Sant’Emidio. L’opera di Galliani è ancora presente nella mostra omaggio a Cecco d’Ascoli, allestita nel 2021 presso il Forte Malatesta di Ascoli Piceno.
Questo progetto “Omar Galliani Ambasciatore del Piceno” e la sua mostra personale L’eco della Sibilla, visitabile fino al 25 aprile presso Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, conferma ulteriormente l’interesse di Galliani per questi luoghi. In mostra il legame con il territorio è testimoniato dall’inedita sezione realizzata appositamente dall’artista per questa esposizione ascolana – e che da essa prende il titolo – ispirata al mito della Sibilla Picena, anche nota come Sibilla Appenninica, immagine identitaria del territorio: tra le vette dei Monti Sibillini dimorava una donna di straordinaria bellezza, interlocutrice tra il cielo e la terra, tra il divino e l’umano. Sulle tavole in mostra riecheggia la poetica celeste dell’artista, legata a cieli infiniti e a universi di stelle lontane. Le sibille di Galliani sono donne di grafite con occhi serrati, colte nel profondo momento di meditazione. Sul volto di queste enigmatiche figure compare, incisa come un tatuaggio di pigmento rosso, la lettera a: l’inizio della profezia, l’origine del tutto.
L’esposizione che vuole essere un omaggio al Maestro del disegno Omar Galliani presenta, insieme agli inediti dedicati alla Sibilla Picena, una selezione di oltre quaranta opere suddivise in sette differenti sale tematiche.
L’applicazione “Sinapsi” è stata realizzata da Diesys Informatica Srl e si può scaricare dai playstore Android e Apple. www.diesys.it