Il quarantacinquenne di Peudel Erez Avrahamov, nel corso di una recente un’escursione nella Riserva Naturale del Torrente Tabor, nella Bassa Galilea, con sua grande sorpresa, ha trovato uno scarabeo che sembrerebbe essere risalente al periodo del Primo Tempio, databile circa 2.800 anni fa.
“Nel corso dell’escursione, ho visto qualcosa che brillava sul terreno. All’inizio ho pensato che fosse una perlina o una pietra arancione. Dopo averlo raccolto, ho notato delle incisioni che ricordavano uno scarabeo e ho quindi segnalato il sorprendente ritrovamento all’Autorità israeliana per le antichità“, ha commentato Avrahamov.
Come ha dichiarato Nir Distelfeld dell’Unità di prevenzione furti dell’Autorità israeliana per le antichità, “ho ricevuto una telefonata da Erez e ho capito che aveva trovato qualcosa di speciale. Gli ho detto di guardare attentamente sull’altro lato, quello piatto dello scarabeo che aveva trovato, e di controllare se fosse inciso. Immediatamente ho sentito un’esclamazione di stupore al telefono e mi ha riferito di aver identificato una figura“.
Secondo il professore emerito Othmar Keel dell’Università di Friburgo in Svizzera: “Lo scarabeo, fatto di una pietra semipreziosa chiamata corniola, raffigura un grifone (una creatura mitica) o un cavallo alato al galoppo. Scarabei simili sono stati datati all’VIII secolo a.C.”.
Lo scarabeo è stato trovato ai piedi di Tel Rekhesh, uno degli importanti siti nel nord del Paese, identificabile come la città di “Anacharath” (Giosuè 19:19), nel territorio della tribù di Issacar. Secondo il dottor Yitzhak Paz, archeologo dell’Autorità israeliana per le antichità che ha scavato a Tel Rekhesh dal 2006 nell’ambito di una spedizione archeologica proveniente dal Giappone, “uno dei periodi più importanti di insediamento risale all’età del ferro (6-7° secolo a.C.). Durante questo periodo, in cima al tumulo si ergeva una grande cittadella contenente strutture fortificate, bagni pavimentati, sale e camere cerimoniali che appartenevano al dominio assiro, dominio che fu responsabile della distruzione del Regno di Israele. Lo scarabeo scoperto a Tel Rekhesh potrebbe risalire al periodo della dominazione assira e potrebbe indicare la presenza di funzionari assiri (o forse babilonesi) a Tel Rekhesh durante questo periodo. Il grifone che compare sul sigillo è un motivo artistico noto nell’arte dell’antico Vicino Oriente ed è comune sui sigilli dell’Età del Ferro. Considerando la scarsità di reperti scoperti finora nell’area della cittadella, e se il sigillo può essere datato alla tarda età del ferro sulla base dei sui elementi iconografici, potrebbe essere, quindi, possibile collegarlo alla presenza assira nella cittadella di Tel Rekhesh, dato che potrebbe renderlo una scoperta di grande importanza“.
Lo scarabeo è un tipo di sigillo diffuso in tutta la regione a partire dal IV millennio a.C.: il nome di questi sigilli deriva appunto dal loro particolare aspetto zooforme. Interessante notare che il nome egiziano di questo insetto deriva dal verbo “essere creato” o “nascere”, poiché gli egiziani vedevano lo scarabeo come un simbolo del dio creatore.
Gli scarabei erano realizzati con un’ampia varietà di pietre, comprese pietre semipreziose come l’ametista e la corniola, ma la maggior parte degli scarabei era fatta di steatite, una pietra morbida di talco che di solito aveva uno smalto verde-bluastro. Lo smalto è sopravvissuto solo nel clima secco dell’Egitto, quindi negli scarabei ritrovati in Israele non si trovano quasi tracce di smalto e appaiono di colore bianco-grigiastro, caratteristica che, nel caso di questo ritrovamento, fa sembrare davvero particolare il colore arancione dello scarabeo.