È fresco di stampa, il libro di Andrea Baccuini – imprenditore e destination designer – che vuole contribuire ad arginare il declino turistico dell’Italia e rivoluzionare il settore.
Spiccano dalle pagine alcune tesi innovative per una rivoluzione copernicana del turismo italiano.
#newitaliantourism?
“Dobbiamo svegliarci. Il turinsta arriva con un mindset consapevole, esigente ed è estremamente affamato di contenuti da vedere, assaporare, e condi-vivere il più possibile. Il turista è morto, ora è il tempo del Turinsta”, dal primo capitolo di “Io sono turismo”.
“Sovraffollata, troppo cara e mal gestita: ecco perché ho chiuso con l’Italia” – Brian Johnston, corrispondente The Sydney Morning Herald
Quella che è appena terminata è stata battezzata dai media come “l’estate del turismo a metà”, con gli italiani alle prese con un aumento esponenziale e poco giustificato dei prezzi a fronte di servizi immutati se non peggiorati, e costretti ad accorciare le vacanze.
E non va meglio per i visitatori stranieri: se i numeri ancora reggono, sono sempre più inclini a dare ascolto al grido di allarme di giornalisti e influencer internazionali, che scrivono come l’Italia non sia più la meta dei sogni. I motivi? Disservizi in quantità, affollamento ingestibile, disorganizzazione cronica, prezzi vertiginosi e, in sintesi, una qualità dell’offerta insoddisfacente.
Una Caporetto annunciata che alcuni imprenditori del settore hanno “annusato” da tempo, sempre più allarmati per la salute di un settore che in toto vale il 13% del PIL nazionale: Andrea Baccuini ha rotto gli indugi e nel suo pamphlet sfida i mali del sistema, indicando idee e soluzioni per una inversione di rotta radicale.
#iosonoturismo
“Nello scenario attuale non bastano più le bellezze storico-paesaggistiche dell’Italia per attirare i turisti di alta fascia internazionali”, è la premessa. Le offuscano i mali cronici del Sistema-paese. Tra questi, “la mancanza di personale a regime, la gestione para-familiare, il mercato nero, l’incapacità nel governo dei flussi, la frammentazione dell’iniziativa turistica, la disabilità ignorata, e altro ancora”, si legge nel libro. E ancora, paghiamo l’insufficiente mentalità strategica, la scarsa sinergia tra pubblico e privato, la poca attenzione ai target di riferimento e, non ultima, una “pigrizia” cognitiva che impedisce di cogliere come il vecchio turista non esista più.
Al suo posto? Il nuovo “tur-insta”. Vale a dire, il sempre più esigente cliente prosumer, un esploratore sofisticato che consuma e al contempo produce contenuti digitali evoluti, affamato non più solo delle bellezze e del cibo eccellente del Belpaese ma di esperienze, anche virtuali, indimenticabili.
In venti capitoli scritti come un pamphlet, con uno stile agile e provocatorio ricco di aneddoti ed esperienze in prima persona, l’autoreracconta la sua visione per voltar pagina e far sì che il Belpaese torni a essere quello che tutti sogniamo: il “più bello del mondo” e campione di una nuova sostenibilità.
#cambiodirotta
Un grido di allarme ma anche una riflessione sfidante con una serie di proposte concrete a supporto dei managere dei giovani e aspiranti imprenditori italiani per interpretare e orientarsi nell’hospitality 4.0, l’evoluzione hi-tech del settore.
Tra le parole chiave e le ricette del volume, fondamentali per avviare e gestire con successo la rivoluzione del settore: Data Scientist e Social Tourism per anticipare e seguire passo passo le aspettative di un tur-insta che condi-vive le sue esperienze online in tempo reale; Italy Pass, una app per raccogliere dati, razionalizzare i flussi turistici e offrire nuove leve di marketing a tutti i player del sistema; Stagionali.gov, una piattaforma web per ristrutturare la rotazione e la formazione degli addetti impiegati nel turismo, grazie a cui inaugurare una gestione smart del personale e del business; la centralità dell’entertainment, laddove produrre format e contenuti originali e appealing è oggi imprescindibile per coinvolgere e stimolare i nuovi viaggiatori.
#siamotuttiturismo
“In un paese affetto dal fenomeno dell’overtourism, dobbiamo quindi puntare a un turismo sostenibile. Le nostre città d’arte sono ecosistemi fragili, non possiamo più permetterci la crescita infinita dei visitatori: serve un incremento qualitativo, con viaggiatori disposti a scoprire la nostra bellezza e desiderosi di fare esperienze al costo che tale scelta comporta”. Dalla prefazione a “Io sono turismo” di Matteo Lunelli, Presidente Altagamma
“Da soli si va veloci ma con gli altri si andrà più lontano”, capitolo 17, “Io sono turismo”.
Dall’Io al Noi il dado è tratto. Baccuini spiega nel seguito del volume come migliorare il settore tutti insieme grazie a nuovi strumenti, anche di networking, e a modelli turistici innovativi che prevedono: una gestione illuminata delle risorse, una nuova sinergia tra pubblico-privato (con suggestioni per sconfiggere una volta per tutte la piaga sociale del “nero”); la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale italiano; un fine dining/fine drinking impeccabili, un servizio davvero luxury coronato da un entertainment travolgente.
Solo in questo modo, le già note location mozzafiato italiane e le migliaia col potenziale per diventarlo, unite insieme dalle nuove linee guida dell’hospitality 4.0, potranno non solo attirare una volta ma “trattenere” e far tornare in futuro gli esigenti tur-insti 4.0, pronti a tradire l’ex Belpaese con i nuovi emergenti del turismo globale, destinazioni meno fascinose dell’Italia ma decisamente più attrezzate e aggressive sui mercati internazionali.
L’autore
Imprenditore creativo con una rara passione per le formule excel, Andrea Baccuini ha fatto del destination design il punto di arrivo di una lunga esperienza professionale, iniziata a New York nel 1996. Tornato in Italia, fonda It’s Cool Events per poi approdare in Filmmaster Events, società specializzata nella produzione di grandi eventi con cui si aggiudicherà la realizzazione delle Cerimonie Olimpiche di Rio 2016.
Nel 2014 fonda Big Spaces, prima società italiana di venue management attiva nella promozione, commercializzazione e gestione di location per eventi nel distretto Porta Nuova a Milano, e nel 2020, in piena pandemia, lancia i Milano City Studios. Nel frattempo, partecipa alla creazione e allo sviluppo di 5 Club, con cui darà vita a due format di grande successo nel mondo dell’hospitality: Super G – Italian Mountain Club a Courmayeur e Meraviglioso Singing Restaurant a Porto Cervo.
Già fondatore della Consulta degli Eventi in Italia e curatore del Master in Event Management allo IED di Milano, Andrea Baccuini svolge il ruolo di Destination Advisor per aziende e organizzazioni. Assoluto sostenitore dell’importanza cruciale dei contenuti, anche declinati nell’intrattenimento, ritiene che l’Italia ce la farà grazie ai giovani e al turismo.