Anche quest’anno in occasione della festa della Donna di venerdì 8 marzo il Museo d’arte Fondazione Tito Balestra di Longiano omaggerà le donne con l’ingresso gratuito sia alla collezione permanente sia alla mostra temporanea “Raccolta differenziata” dell’artista Roberto Gianinetti, che sta riscuotendo grande successo di pubblico e di critica.
Ma quest’anno, la direzione della Fondazione, vuole fare anche qualcosa di più, celebrare due importantissime figure femminili che sono state pietre miliari della storia e della collezione artistica del museo: Anna Maria De Agazio e Lalla Romano e le omaggerà esponendo due opere che le ritraggono:
Ritratto di Anna, di Antonio Vangelli, 1953, olio su tela, 34,5×25 e autoritratto di Lalla Romano del 1936, olio su tela, 60×45.
Ma andiamo a scoprire chi sono queste due importanti figure femminili:
Anna Maria De Agazio (Fermo 1916 – Roma 2001) è nota per il suo significativo contributo alla Fondazione Tito Balestra. Laureata in Lettere all’Università di Roma il 19 dicembre 1941, si iscrisse nel dopoguerra ai corsi del CEPAS – dove conobbe Tito Balestra – e lavorò come assistente sociale presso l’ospedale psichiatrico S. Maria della Pietà di Roma. Dopo la prematura scomparsa del marito, avvenuta nel 1976, nel 1986 donò l’intero patrimonio figurativo collezionato da lui alla Fondazione costituita insieme all’amministrazione comunale d’allora proprio per preservare l’immenso patrimonio. Tale donazione comprendeva oltre 2000 opere d’arte tra oli, opere grafiche e sculture. La Fondazione è nata grazie al suo atto di generosità.
Lalla Romano (Demonte 1906 – Milano 2001), è considerata una delle figure più significative del Novecento letterario italiano. Nata Graziella Romano, è stata una scrittrice, poetessa, giornalista e aforista. Appassionata sin dalla tenera età di scrittura e pittura, nel 1928 si laureò con il massimo dei voti in Lettere all’Università di Torino. Lalla partecipò attivamente alla Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale e fu coinvolta nei “Gruppi di difesa della donna”. Nel 1969 vinse il prestigioso Premio Strega per il suo romanzo Le parole tra noi leggere. La sua scrittura spesso mescolava elementi di autofiction, rivelando il suo coraggio nello sfidare le norme sociali, esplorando temi legati alla maternità e alle esperienze personali. La sua versatilità artistica, la curiosità intellettuale e l’incrollabile impegno per l’espressione di sé le permisero di creare arte e scrivere fino alla sua morte all’età di 95 anni. I suoi contributi alla letteratura e alla cultura italiana rimangono ancora oggi fonte di ispirazione per le generazioni a venire. Alla Fondazione Lalla Romano dal 1994, data in cui fu realizzata una importante rassegna a lei dedicata, divenne una cara amica e assidua frequentatrice e perciò volle donare il suo autoritratto come per confermare la sua costante presenza. Di lei pubblichiamo per l’occasione una poesia dedicata alle donne.
È donna – di Lalla Romano
È donna l’erba,
che sotto la falce
s’affloscia e cade.
Donna è la vigna,
saccheggiata nel sole,
calpestata e spremuta.
Donna è il campo,
dove l’aratro affonda,
che s’imbratta di seme.
Donna è il mare,
perpetuamente vergine e infecondo:
donna è sterile luna, informe nube.