Dimora storica liberty nel cuore della Crocetta da visitare con l’accompagnamento di una guida che ne racconta la storia, le curiosità e i misteri, ma anche l’origine del quartiere.
Le visite guidate gratuite, con donazione libera, sono in programma sabato 23 marzo (orari: 15, 16.30, 18) e sabato 4 maggio (orari: 15, 16.30, 18). Le visite speciali tematiche, invece, sono dedicate al cinema e all’esoterismo e prevedono una donazione minima obbligatoria: 10 euro adulti, 5 euro bambini under 18, free under 6.
Per il primo anno anche le visite guidate avranno un Charity Partner a cui verrà devoluto il ricavato dalle donazioni delle visite stesse, più nel dettaglio le donazioni sosterranno il progetto REGALA IL TEATRO, formula di abbonamento sospeso, dedicata alle persone in condizioni di fragilità (famiglie e gruppi classe) che offre per gli spettacoli del cartellone 2024/25 della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino. In questo modo sarà possibile far vivere l’esperienza del teatro e contribuire a migliorare il benessere delle persone più bisognose. Un’iniziativa della Fondazione TRG che gestisce dal 2006 la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani dove programma, ogni anno, una ricca stagione di spettacoli per le scuole, per le famiglie e per i giovani, ospitando oltre 240 rappresentazioni e accogliendo oltre 40.000 spettatori.
«Dopo aver conosciuto la storia della Villa ed aver capito che è nata con la vocazione di essere vissuta, condivisa e accogliente, siamo felicissimi di continuare la tradizione – commenta Maribel Lopera Sierra, fondatrice di Fondazione Buono Lopera – e siamo orgogliosi ed entusiasti di poter sostenere la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani attraverso le nostre visite guidate».
«Siamo molto felici – aggiunge Emiliano Bronzino, Direttore Artistico e Progettuale della Fondazione TRG – di poter regalare a coloro che sono in difficoltà, grazie al sostegno della Fondazione BuonoLopera, l’opportunità di assistere ad uno o più spettacoli teatrali. Per molte persone sarà la prima volta a teatro; siamo convinti che questa opportunità sarà per loro molto importante perché saprà offrire occasioni di divertimento, di riflessione e di crescita».
Essendo l’unica villa in travertino, Villa Chiuminatto si staglia come un veliero nel mare di case e strade che compongono via Galliano e corso Trento, nel cuore del caratteristico quartiere della Crosëtta a Torino.
Viene costruita a partire dall’ottobre del 1923 ad opera dell’architetto piemontese Gottardo Gussoni, pupillo del grande architetto liberty Pietro Fenoglio, che sceglie di realizzarla insolitamente in travertino e in stile eclettico, in netto contrasto con gli altri villini del quartiere; ma è al suo committente, il commendatore Giacomo Chiuminatto, che si deve buona parte dell’originalità dell’edificio. Determinato, eclettico ed instancabile, Giacomo Chiuminatto è il proprietario di una ditta edilizia del canavese che eredita dal padre, ma che riesce ad ingrandire e portare al successo; può così permettersi di progettare insieme a Gussoni la splendida Villa che prenderà il suo nome, con l’intento di farne un edificio maestoso e in grado di affascinare chiunque.
Nonostante sia animato da una forte ambizione, è disposto a sacrificare le proprie aspirazioni per conservare la propria integrità; infatti, a seguito dell’omicidio Matteotti e del discorso pronunciato dal Duce, si schiera pubblicamente contro il partito fascista. Questa drastica scelta gli costa la condanna al confino e la perdita della Villa, nella quale non riuscirà mai di fatto a vivere. Ciò nonostante, la concretezza del suo sogno è ancora oggi ammirabile nello splendore della Villa torinese che ha contribuito ad ideare, restaurata di recente con minuziosa attenzione e nel rispetto del progetto originale dallo Studio archi 2 architetti associati di C. Alemani e Mf Andreta.
In un secolo di vita, la Villa ha avuto ben nove diverse famiglie di proprietari, ognuna con le proprie peculiarità e con il proprio gusto estetico, condizionato anche dalle diverse tendenze di stile che hanno attraversato i decenni del XX secolo.
La Villa è stata spesso paragonata ad un antico veliero, sia per lo scricchiolio dei parquet originali perfettamente conservati, che restituiscono la sensazione del calpestio sul pavimento di un’antica imbarcazione, sia per le bianche sporgenze architettoniche, che ricordano le vele di una nave gonfiate dal vento. Un maestoso veliero, dunque, dai suggestivi bow windows, che ricordano le finestre di una grande cabina a poppa di un vecchio galeone, e con una grande statua posta sopra l’entrata principale, che sembra evocare una polena. Anche l’architetta Cristina Alemani, che si è occupata dell’ultimo restauro, è solita dire che le è sembrato di imbarcarsi su questa Villa di inizi ‘900 con l’obiettivo di traghettarla nel XXI secolo, arricchendola con la tecnologia più all’avanguardia ma nel pieno riguardo della struttura e della sua integrità storica. Un luogo del passato, che è diventato il custode di un’idea per il futuro.
Duttile e misteriosa, la Villa è stata sede di diverseproduzioni cinematografiche e televisive, a partire dal 1948, con il celebre film “L’Eroe della strada”, fino al 2016; è stata inoltre per un periodo anche la casa della famosa attrice felliniana Caterina Boratto.
Oggi è stata totalmente restaurata grazie a Stefano Buono e Maribel Lopera Sierra ed è la sede torinese della Fondazione BuonoLopera e della società di ricerca sull’energia nucleare newcleo diretta dallo stesso Stefano Buono, classe 1966, conosciuto nel mondo soprattutto per la sua azienda Advanced Accelerator Applications (AAA), che ha brevettato diversi farmaci nell’ambito della medicina nucleare (acquisita da Novartis). L’intera storia di Villa Chiuminatto, delle famiglie che l’hanno abitata e dell’importante recente restauro viene raccontata in un libro voluto dalla Famiglia Buono Lopera, “Villa Chiuminatto – Il Veliero di Torino”, giunto alla terza edizione italiana e alla prima in inglese.
LA FONDAZIONE TRG ONLUS, presieduta da Anna Maria Poggi e diretta da Emiliano Bronzino, è riconosciuta dal Ministero della Cultura quale Centro di Produzione Teatrale per l’Infanzia e la Gioventù. È partecipata da Regione Piemonte, Città di Torino ed è sostenuta dalla Compagnia di San Paolo. Prosegue la missione individuata alla fine degli anni Sessanta dai fondatori del Teatro dell’Angolo, continuandone il quarantennale percorso storico-artistico, volto a diffondere la cultura teatrale tra i giovani e a favorirne l’incontro con altre espressioni artistiche. Tra le sue attività principali, l’intervento sul territorio, con progetti rivolti a insegnanti, educatori, oltre naturalmente a bambini, ragazzi, giovani e alle loro famiglie. Collabora con le istituzioni italiane ed estere e con gli enti territoriali, operando coproduzioni, progetti e iniziative di ospitalità con analoghe strutture e istituzioni nazionali ed estere, con particolare attenzione ai Paesi europei.
Produce e distribuisce spettacoli in Italia e all’estero, per i quali ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Dal 2006 gestisce la CASA DEL TEATRO RAGAZZI E GIOVANI, dove programma, ogni anno, una ricca stagione di spettacoli per le scuole, per le famiglie e per i giovani, ospitando oltre 240 rappresentazioni e accogliendo oltre 40.000 spettatori. Il cartellone teatrale conta anche due importanti eventi internazionali: il Festival Incanti, dedicato al teatro di figura e Giocateatro Torino, festival di teatro per le Nuove Generazioni. Un teatro polivalente con due sale teatrali, un’ampia arena esterna, aule per laboratori, sala prove, un’accogliente caffetteria e gli spazi in cui hanno sede gli uffici della Fondazione TRG Onlus, delle compagnie Unoteatro e Onda Teatro e del Festival Torino Creazione Contemporanea – Festival delle Colline Torinesi. La Fondazione TRG insieme alla Fondazione Piemonte dal Vivo e alle compagnie del settore coordina una rete regionale che organizza rassegne di teatro per le scuole e per le famiglie in diversi comuni del Piemonte. Organizza una significativa attività anche nel campo della FORMAZIONE, offrendo a bambini, ragazzi, giovani e adulti la possibilità di divenire protagonisti della scena.