Il CAI ha ospitato oggi, nella sede centrale di Milano, un momento di confronto sulla proposta di Disegno di Legge n. 194, a firma del Senatore Enrico Borghi, “Modifiche alla Legge 2 gennaio 1989, n. 6, in materia di ordinamento delle professioni di montagna”.
Il Ddl ha l’obiettivo di modificare le disposizioni della legge del 1989, relative al comparto delle professioni di montagna. “Oltre a prevedere una più moderna articolazione e regolamentazione dellIl Club alpino italiano ha ospitato oggi, nella sede centrale di Milano, un momento di confronto sulla proposta di Disegno di Legge n. 194, a firma del Senatore Enrico Borghi, “Modifiche alla Legge 2 gennaio 1989, n. 6, in materia di ordinamento delle professioni di montagna”.e professioni di montagna, il presente disegno di legge si prefigge l’obiettivo di dare legittimità e di uniformare le nuove professioni di montagna che si sono sviluppate negli ultimi anni, per garantirne l’esercizio in tutto il territorio nazionale in modo professionale fissando i requisiti e le modalità per l’istituzione degli elenchi speciali e per la formazione dei professionisti”, si legge nelle prime righe del Ddl.
Il Presidente generale Antonio Montani ha accolto la Senatrice Daniela Sbrollini, collegata in videoconferenza, relatrice del Disegno di Legge e i rappresentanti di diverse associazioni ed enti interessati alla questione. In rappresentanza del Cai insieme a lui c’erano il Vicepresidente generale Manlio Pellizon, il componente del Comitato Direttivo Centrale Angelo Schena e i Consiglieri centrali Franco Capitanio e Andrea Carminati.
«Come Club alpino italiano abbiamo fortemente voluto ospitare una riunione utile alla valutazione di una proposta di legge che riteniamo necessaria vista l’evoluzione e la diversificazione delle modalità di frequentazione ludica della montagna», ha affermato il Presidente Montani. «L’occasione è stata molto utile anche per un confronto costruttivo sutematiche come l’accompagnamento e la formazione, questioni imprescindibili visto il numero crescente dei frequentatori dei territori montani. L’invito fatto oggi è quello di trovare un minimo comune denominatore che sia condiviso da tutti gli operatori per portare istanze ai decisori politici».
Hanno partecipato al’incontro tra gli altri: Fabrizio Pina (vicepresidente Agai – Associazione guide alpine italiane), Ezio Marlier (presidente Uvgam – Unione valdostana guide alta montagna), Guglielmo Ruggero (presidente Aigae – Associazione italiana guide ambientali escursionistiche), Alberto Calamai (presidente Agae – Associazione guide ambientali europee), Giovanni Pischedda (presidente Lagap – Libera associazione guide ambientali-escursionistiche professioniste), Mara Viganò (Presidente Gea Piemonte – Associazione guide escursionistiche della regione Piemonte), Davide Battistella (Presidente Fasi – Federazione Federazione arrampicata sportiva italiana), Luca Berchicci ed Elena Ronca (presidente e vicepresidente Assoguide), Gerardo Ghisleni (presidente Assoarrampicata), Laurent Brudonet (presidente Aic – Associazione italiana canyoning), Roberto Locatelli (presidente Engc – Ente nazionale guide canyoning), Simone Cecchi (presidente Aigc – Associazione italiana guide canyon), Marco Antonetti (vicepresidente IAMAS, Associazione italiana maestri arrampicata sportiva), Monica Price (ActiveItaly, Rete d’impresa di tour operator e agenzie viaggi italiani di turismo attivo).