Le premiazioni che si sono svolte sabato 20 marzo nella cornice di Lagazuoi EXPO Dolomiti – sono la prova di quanto la montagna, nelle parole dell’ingegnere Stefano Illing, ideatore di Lagazuoi EXPO Dolomiti, “sia un luogo estremamente creativo. Controcorrente rispetto a una società per lo più colonizzata dalla forza culturale ed economica della pianura. Siamo qui per dare spazio a queste idee vincenti”.
I primi classificati, insieme agli altri finalisti, saranno in mostra fino a marzo 2025 in una delle sale espositive di Lagazuoi EXPO Dolomiti, nella stazione di arrivo della Funivia Lagazuoi, a 2732 metri.
I tre progetti vincitori, selezionati da un comitato di esperti e poi votati dal pubblico, sono l’esempio di quanto i WIMA puntino a soluzioni tangibili a problemi concreti, e incoraggino cambiamenti reali e non solo simbolici. “Abbiamo potuto constatare – prosegue l’ideatore di Lagazuoi EXPO Dolomiti e del concorso – come in montagna nascano tantissime idee che, se correttamente indirizzate, si diffondono ovunque, anche in città. Soluzioni per l’abbigliamento e la mobilità, proposte legate all’adattamento al cambiamento climatico, azioni di promozione del territorio che ribaltano i consueti paradigmi”.
I tre vincitori
I pionieri delle fattorie didattiche e della cucina contadina: l’Agriturismo Cortivo Pancotto
Il vincitore della categoria Produzioni enogastronomiche di montagna, è l’Agriturismo Cortivo Pancotto, a Caneva in Friuli, ed è un caso emblematico. Le parole d’ordine sono apparentemente le stesse di ogni narrazione incentrata sul food: tradizione, qualità, cucina del territorio. Ma qui la storia è differente. Dopo 16 anni da geometra edile, Luca Pancotto ha cambiato vita. Ha comprato un trattore, un po’ di terra e con la moglie Sonia Della Libera ha dato il via a un nuovo progetto. A Caneva ristrutturano un borgo cadente, creano agriturismo, orto e vigneto, alla malga Fossa di Sarone producono i loro formaggi premiati, e lì vicino riaprono il ristoro La Crosetta, ex osteria recuperata dall’oblio. Arrivano i riconoscimenti, come quello alla miglior cucina contadina, nel 2018. Ma il punto è un altro. Luca e Sonia non pensano solo al proprio – letterale – orticello, ma piantano semi ovunque, dedicandosi alle nuove generazioni. La loro è stata la prima casera trasformata in fattoria didattica: non in piano, ma in montagna. I bambini, da loro, imparano l’autosufficienza. Luca e Sonia mostrano la via, recuperando una visione etica fatta di sacrificio e lotta quotidiana.
Silex, di Rock Experience, creato con i Ragni di Lecco
A conquistare la categoria Attrezzatura e Abbigliamento di montagna è invece Silex, giacca ultra tecnica di Rock Experience, azienda di Bosisio Parini. Siamo in provincia di Lecco, ed è ai Ragni di Lecco che l’azienda si rivolge per creare questo prodotto. E certo non per ragioni di buon vicinato. Il gruppo di arrampicatori si è sempre smarcato dallo status quo, ha osato nuove vie e coltivato un approccio orizzontale – fatto di concretezza – alla verticalità, senza il timore di sfidare i mostri sacri dell’alpinismo. Silex ha assorbito la loro esperienza e competenza, si è sagomato intorno alle necessità di chi scala la roccia e ha bisogno di un prodotto sicuro e affidabile. È infatti un capo termoregolante, leggero e traspirante, che impiega materiali altamente performanti posizionati grazie al body mapping. Ogni diversa zona del corpo viene supportata da materiali e tessuti differenti, per adattarsi come un guanto ad ogni esigenza. Pesa solo 400 grammi, si ripiega in una tasca e si porta sempre con sé.
Le piccole località sognano in grande: Magic Skipass in Valle d’Aosta
Infine, dalla Valle d’Aosta proviene la terza storia vincitrice, nella categoria Servizi e App di montagna. In questo caso ad imporsi è stato un “modo di vedere” la realtà. Tutti conoscono questa regione come destinazione invernale, grazie alle sue importanti stazioni sciistiche. Ma i piccoli comprensori sono sempre stati avvolti da un cono d’ombra, almeno fuori dai confini regionali.
Magic Skipass punta i riflettori su di loro. Collega 1.426 km di piste servite da 417 impianti di risalita, unendoli in una proposta che abbina tariffe low cost valide 6 giorni – in almeno due località differenti – a un’ora di lezione di sci e una notte in hotel per due Under 18. Il progetto coinvolge autentiche gemme: Antagnod, Brusson, Chamois, Champorcher, Cogne, Crévacol, Gressoney-Saint-Jean, La Magdeleine, Ollomont, Rhêmes-Notre-Dame e Valgrisenche. Insieme agli impianti, a trarne beneficio è tutto l’indotto, che include i servizi, le attività sportive, gli esercizi commerciali, i ristoranti e gli hotel. Mentre quasi ovunque i piccoli comuni di montagna si spopolano, la Valle d’Aosta ha trovato questa soluzione per promuovere un modello turistico “multipolare”.