Il 7 aprile2024, il concerto andato in scena al Teatro di Assisi ha proposto due famosi classici della musica del 20° secolo: Bolero di Maurice Ravel e Carmina Burana di Carl Orff eseguiti dall’Ensemble Symphony Orchestra and choir, (conosciuta come Tuscany Symphony Orchestra) sotto la direzione del Maestro Giacomo Loprieno, non poteva che essere un succeso.
In sette anni l’Ensemble si è proposta in oltre 600 concerti in Italia ed in molte nazioni europee, anche partecipando a vari progetti con artisti di fama internazionale, dimostrando straordinaria versatilità e conoscenza dei linguaggi musicali oltre a quello classico.
Giacomo Loprieno studia pianoforte e composizione presso il Conservatorio Statale di Musica “G.Puccini” di La Spezia.
Successivamente intraprende lo studio della Direzione d’orchestra al Conservatorio B.Maderna di Cesena con il M° Giovanni Bartoli del quale diverrà assistente in numerose produzioni liriche e sinfoniche in Italia ed all’estero.
In seguito perfeziona la pratica pianistica seguendo i Corsi dell’Associazione Jupiter di Genova e dell’Accademia Musicale di Savona, e la Direzione d’Orchestra presso l’Accademia Musicale Umbra e l’Orchestra Sinfonica di San Remo con i M’ Walter Prost e Modest Cichirdan.
Nel 1996 è finalista al concorso per giovani direttori d’orchestra dell’Orchestra Sinfonica di San Remo.
Ha diretto opere, concerti e recital lirici in Europa e Canada.
Per la serata alLyrick Assisi, l’Orchestra era costituita da un grande organico con l’aggiunta di una sezione ritmica, coro e solisti.
Il Bolero di Ravel nasce come una musica da balletto ed è divenuto celeberrimo come il più famoso bolero da concerto.
E’ iniziato con il bravo suonatore del rullante, in prima fila a fianco del Direttore, che ha ritmato tutto il concerto strutturato dalla ripetizione di due temi sviluppati sull’ostinato del rullante subito accompagnato da viole e violoncelli in pizzicato.
Il normale organico dell’orchestra è ampliato con l’oboe d’amore, sassofoni e tam tam.
Ravel incluse il sassofono tenore, strumento poco comune nella musica orchestrale dell’inizio del XX secolo ma tipico del jazz di cui era appassionato.
I temi sono suonati da diverse combinazioni di strumenti per ottenere particolari sonorità timbriche. La successione ripetitiva dei due temi è graduale ed in continuo poderoso crescendo dal pianissimo iniziale fino al maestoso finale.
Carmina Burana è una composizione orchestrale e corale di 24 poesie medioevali estratte da Orff da una raccolta scritta per lo più in latino e tedesco e musicata per ampia orchestra con percussioni, ottoni ed archi, coro misto e solisti.
E’ caratteristico l’uso percussivo del pianoforte e dei tamburi che contribuiscono a creare un ritmo incalzante, potente, emozionante e coinvolgente.
Il pubblico che ha gremito il Teatro nella capienza massima dei 1.000 posti, ha seguito con ‘religiosa’ attenzione le ottime esecuzioni a cui è seguito il bis di un movimento del Carmina Burana.
Il Maestro ha poi annunciato il ritorno al Lyrick per il concerto in ricordo del Maestro Ennio Morricone.
Sabato 27 aprile, ha confermato il Maestro, sarà ancora al Teatro Lyrick Assisi in Tourné alla scoperta di Morricone.
Ad una domanda su come è nato questo l’incredibile spettacolo “The Legend of Morricone” e come è stato accolto, Giacomo Loprieno ha replicato: “Francamente tutto è nato per gioco. Abbiamo deciso di fare un omaggio al grande Maestro Morricone perché erano comunque i suoi 90 anni, perché era un momento in cui il mondo lo stava celebrando e quindi abbiamo ritenuto giusto, da musicisti, di immaginare di fare un concerto tutto dedicato alle sue musiche e lo abbiamo fatto per il Teatro Colosseo di Torino come se dovesse essere una prima ed ultima esecuzione. Il successo è stato talmente grande che da quel giorno abbiamo fatto 52 concerti nei teatri più belli d’Italia e d’Europa tutti sold out con un tributo di affetto da parte del pubblico incredibile, quindi è stata una sorpresa, non ce l’aspettavamo. Conoscevamo la grandezza del Maestro ma che il mondo internazionalmente gli tributasse così tanta ammirazione e affetto, francamente ci ha lasciato stupefatti”.